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La scuola di ieri, oggi e domani: al via la grande festa del Marconi

Di Isabella Puca

Ischia – «É la grande festa dei marconiani, fatevi un applauso». É cominciato così, con l’invito del giornalista Ciro Cenatiempo, il primo dei tanti appuntamenti organizzati per l’ 80°anniversario dell’ istituto “Guglielmo Marconi” che ha visto una convegno tenutosi, ieri pomeriggio, nella sala teatrale del Polifunzionale. In platea tanti insegnanti di oggi e di ieri, ex alunni e collaboratori di quello che è uno dei primi istituti scolastici della nostra isola. Sul palco, seduta al centro dei vari ospiti intervenuti, la dirigente scolastica Lidia Gentile che ha spiegato la genesi dell’intera manifestazione. «Tempo fa incontrai per strada l’ex presidente di circolo Dario Rizzotto che mi ha detto  di questo anniversario. Il primo passo é stato quello di costituire un comitato con Giovanni Di Meglio, Anita Mistichelli ed Elena Postiglione che stanno allestendo la mostra del 12 marzo; il professore Giovanni D’ Amico, Dario Rizzotto, l’ avvocato Rosaria Leo e ancora il prof. Albanelli e la professoressa Buono Mariarosaria; 91 anni, una guerriera. Con noi questa sera il prof. Salvatore Cenatiempo, ma anche il vice presidente Nazionale della Fidapa Caterina Mazzella. Il primo giorno lo abbiamo trascorso guardando le foto del passato; erano tutti a ricordare con gli occhi che brillavano e io mi emozionavo con loro». La dirigente ha proseguito con i ringraziamenti dedicando un applauso ai giovani che hanno realizzato il logo della festa che, presenti in sala, ritireranno una targa di riconoscimento il prossimo 12 marzo. Lidia Gentile ha poi ringraziato l’amministrazione del comune d’Ischia per la costante vicinanza. «A mio avviso – ha detto dal palco il vice sindaco Enzo Ferrandino – Lidia Gentile e il comitato hanno focalizzato e raggiunto due obiettivi. Il primo è stato quello di porre la scuola al centro, cosa che abbiamo fatto anche noi dell’amministrazione dedicandovi tante risorse e tanti sforzi per avere plessi funzionali e moderni. Ad oggi, il Marconi, è una scuola davvero bellissima. Il secondo obiettivo è stato quello di tenere care le nostre radici, quello di raccontare 80 di vita di un paese che si è evoluto e che ha girato intorno alla scuola. Il Marconi all’ epoca era in periferia, oggi dopo 80 il Marconi è il cuore pulsante della società. Quando un’istituzione scolastica funziona così bene la società è sana e dobbiamo esserne orgogliosi». Da marconiano doc il vice sindaco Ferrandino ha poi ricordato i tanti dirigenti che si sono alternati nel corso degli anni; tra questi Franco De Stefano, un innovatore, per aver portato la prima sala informatica in una scuola, «dopo De Stefano,- ha concluso il vice sindaco – Lidia Gentile che dal settembre del 2011 ha inaugurato un nuovo modello di studi. La scuola di Ischia si mostra così al passo con i tempi, dove non vengono inculcate emozioni avide agli studenti, ma viene data loro la capacità di introdursi nella vita reale». Dopo aver ringraziato Mario Sironi, dirigente dell’istituto Telese che ha organizzato un ricco buffet per la festa,  tutti gli insegnanti presenti per il loro impegno e professionalità e la segreteria che lavora con grande competenza, Lidia Gentile ha ringraziato per la sua presenza il dott. Franco De Stefano al quale la sala ha tributato un grandissimo e caloroso applauso. «Nell oggi – ha concluso la dirigente – c’è sia ieri che domani,  c’è tutto il bello che abbiamo cercato di consolidare, i punti deboli da migliorare; nell’ oggi ci sono i semi della meta che vogliamo raggiungere». Nel frattempo, su di un maxi schermo, venivano proiettate alcune vecchie fotografie e l’emozione degli ex alunni che via via si iniziavano a riconoscere è stata davvero forte. Sono circa 200 le foto raccolte alcune datate 1938, presenti nell’archivio della scuola, ed altre arrivate dai tanti affezionati della scuola; tutte saranno esposte nella mostra che aprirà i battenti il prossimo 12 marzo.

La scuola d’un tempo nei ricordi del preside Albanelli e nelle ricerche della dott.ssa Annicelli

«Provenendo da Portici ho frequentato qui a Ischia solo la quinta elementare; il mio maestro era Bonaventura Baldino e di lui ricorderò la severità. Gli sono grato perché m’ha formato e ha trasformato quel delinquente che ero nella persona che sono». Inizia così a raccontare il preside Albanelli che si è lasciato andare al racconto con tanti aneddoti legati alla scuola d’un tempo dove i maestri punivano duramente gli alunni discoli tirando loro le orecchie oppure lasciandoli per ore in ginocchio. «Ricordo che all’epoca il direttore era Biagio Buonocore che una volta venne in classe dove non fu accolto bene. C’ era un alianto fuori dall’edificio con cui “appestammo” tutta la scuola. Il maestro ci mise tutti in ginocchio in punizione e architettò il modo di sapere chi era stato assegnandoci un tema. Voleva che descrivessimo cosa c’era dalla finestra dell’ aula e qualcuno si tradì». Ai ricordi del preside Albanelli si è aggiunta la ricerca bibliografica, e non solo, della dott.ssa Lucia Annicelli direttrice della Biblioteca Antoniana, che ha esposto una relazione su tre importanti figure che hanno fatto la storia della scuola dell’isola. «Salvatore Cenatiempo e la maestra Mariarosaria Buono mi hanno accompagnato in un viaggio a ritroso nella loro esperienza d’insegnamento. Parlando con loro – ha raccontato l’Annicelli – ho avuto la conferma che dove c’è la passione non ci sono confini temporali e dove questi appaiono, non sbiadiscono nemmeno il ricordo e garantiscono la continuità della passione». La prima di queste figure è Donna Teresa Pascali che, nei primi dell’800, garantiva l’istruzione primaria femminile a Casamicciola, la seconda è quella di Vincenzo Mirabella che insegnò dal 1876 al 1916, la terza quella di Biagio Buonocore. «Ho ritrovato in Biblioteca una raccolta di tutti i verbali di Vincenzo Mirabella, ma i contributi sulla storia dell’ istruzione sono tantissimi. Risale, infatti, 1699 il primo documento che parla della presenza della scuola sull’isola. In un documento si legge che nella parrocchia di Panza mancava il maestro e quindi l’idea è che in quegli anni la scuola si svolgeva in ambito privato». Il primo documento relativo alla presenza di un maestro a Barano risale invece al 1807; 36 ducati per lui mentre 15 venivano dati alla maestra “delle figliole in casa”. «Il professor Giovanni Castagna, nel numero  92 della Rassegna d’Ischia, passa in rassegna tanti maestri, ma la mia attenzione  si è focalizzata su donna Teresa Pascali perché la sua figura descrive il confine scuola pubblica e privata. Ha iniziato a insegnare in forma privata e gratuita capendo il valore dell’ istruzione. L’amministrazione di Casamicciola solo in seguito capì l’importanza di dover istituzionalizzare questa figura, fu un processo molto lungo, ma la Pascali riuscì ad ottenere l’ incarico. Continuò a insegnare fino a 78 anni; gli ultimi anni lo fece gratuitamente e questo dà il senso della passione e del impegno». La maestra Pascali fu assunta nel ‘40 e lasciò l’ incarico nel ’63; fino a quella data percepiva 24 ducati annui e 6 per il fitto della casa. Nella raccolta di fascicoli ritrovati dalla Annicelli, di proprietà di Vincenzo Mirabella, vi si trovano diari scolastici con materie e nomi degli alunni che studiavano dal 15 novembre al 15 settembre, mesi estivi compresi. «Troviamo un elenco di tutti  gli allievi comprese informazioni su ben 129 persone. Mi ha colpito il fatto che nella scuola di Mirabella ci fosse la scuola per  tirocinanti dove ho riconosciuto i maestri di Biagio e Onofrio Buonocore. Inoltre vi sono i suoi appunti che raccontano la sua formazione culturale. Insieme a Mons. Buonocore sono personaggi che hanno formato non solo nuovi studenti, ma anche nuovi insegnanti».

 

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Dal passato al presente: il Marconi e il modello di una scuola senza zaino

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È ancora una volta un precursore l’istituto Marconi che, nel festeggiare i suoi 80 anni di vita, si apre alla modernità concludendo quest’anno il primo ciclo completo di scuola senza zaino. A parlarne alla conferenza il dott. Marco Orsi presidente nazionale del modello senza zaino piacevolmente colpito dalla realtà ischitana. «Ho visitato le classi e vi faccio i complimenti.  Ho visto un ambiente, sia fisico che relativo alle attività didattiche, molto cambiato: é una scuola in cammino». Con la visione di un filmato ha voluto spiegare come la scuola senza zaino sia intesa come un’esperienza che aiuta a crescere i bambini, come  una scuola dove si impara a scrivere e a fare i conti, ma che riesce a coinvolgere il ragazzo in tutte le sue componenti fondamentali attraverso la musica, l’arte, la dimensione manuale, il teatro e la danza. «Oggi il risultato scolastico viene fuori se si toccano tutti gli ambiti scolastici e, nella vostra scuola, ho trovato un clima sereno, disteso, armonioso con bambini responsabili e insegnanti che sostengono questo modello anche attraverso lo slogan della Montessori che abbiamo fatto nostro “Maestra, insegnami a fare da solo”. È questa la grande sfida che possiamo vincere». La parola è poi passata a Ugo Rizzotto formatore motivazionale che ha intrapreso un percorso di questo tipo con le insegnanti. «Nella vita – ha detto quest’ultimo – ruota tutto intorno alle relazioni; sono rimasto colpito dalla sensazione che ho avuto qui e cioè quella di essere in una realtà modello».

 

Il saluto commosso del dottor Franco De Stefano

 

È salito sul palco accompagnato da un più che caloroso applauso di tutti i presenti che, con affetto, lo hanno così aiutato a vincere l’emozione e porgere il suo atteso saluto. «Capirete l’emozione – ha detto loro dal palco il dott. De Stefano – non avrei voluto presenziare a quest’ incontro perchè con il passare degli anni le emozioni sono sempre più forti. I 32 anni di servizio presso il Marconi, e gli altri anni successivi di collaborazione con tutte le scuole dell’isola e non solo, mi fanno provare una grande emozione. Conoscendomi ho preparato delle note perchè se é stata delineata la storia di un passato più remoto c’è una storia di quasi 40 anni che mi hanno visto protagonista, ma ho sempre lavorato in silenzio. Quando venivo invitato a rendere visibile il lavoro rispondevo sempre “lavoriamo in silenzio, dobbiamo stare in pace con la coscienza per aver fatto il nostro lavoro”. Per 32 anni il Marconi è stata la mia seconda casa e l’ idea di fondo che mi ha sostenuto si racchiude nella massima: “che la scuola sull’isola non sia mai isolata”, e cosi é stato». Il dott. De Stefano ha così elencato le tante innovazioni che lo hanno visto protagonista insieme all’istituto Marconi; uno su tutti rimasto nella storia che ha visto il primo laboratorio informatico scolastico meta di turismo scolastico persino dalla Sicilia. «Il Marconi – ha concluso il dott. De Stefano – non è un semplice istituto, ma un’efficace istituzione formativa».

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