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Edilizia ospedaliera, arrivano i fondi per gli ospedali di Ischia e Procida

In un momento il cui il comparto della sanità non se la passa assolutamente bene, specialmente in Campania, ecco spuntare una buona notizia per un settore come quello dell’edilizia ospedaliera, con le “nuove” che possono far sorridere anche l’isola d’Ischia: arrivano infatti i fondi per i lavori di ristrutturazione e adeguamento edilizio della rete ospedaliera e territoriale pubblica nella nostra regione. Nel piatto ci sono 391 milioni destinati alle priorità per attuare il Piano ospedaliero, il riordino del territorio decretati nel 2016 dai Commissari ad acta Jospeh Polimeni e Claudio d’Amario. Di questa posta finanziaria sono subito disponibili, per progetti immediatamente cantierabili, circa 180 milioni di euro.
Le risorse sono assegnate alla Regione Campania sulla base del riparti effettuati nel tempo dalle delibere Cipe a valere sull’articolo 20 della legge 67 del 1988 e in base alle revoche e risorse impegnate negli anni dalla Regione in specifici accordi di programmi. La Campania sconta gravi ritardi su questo fronte. Su 1,7 miliardi circa attribuiti alla Campania come fetta dalla torta nazionale di questi finanziamenti ammontante a 15,2 miliardi di euro la regione ne ha spesi, fino al 2016, solo un terzo, 535 milioni e dunque ne residuano da utilizzare complessivamente €1.248.694.975,47 di cui € 1.186.260.226,70 a carico dello Stato e € 62.434.748,77 a carico della Regione. Ad esse occorre aggiungere € 8.292.868,68 di cofinanziamento delle aziende sanitarie, per l’importo complessivo di euro 1.256.987.844,15). La percentuale di risorse sottoscritte in accordi di programma sulle risorse destinate è del 30,1%, la più bassa nel paese dopo quella del Molise (21,46%). Il 16 maggio del 2016, Il Ministero della Salute, di concerto con il Ministero Economia e Finanze, ha comunicato alla Regione Campania che la disponibilità finanziaria per la copertura del nuovo Accordo di Programma, per il primo stralcio, ammonta ad € 162.207.454,99, cui bisogna aggiungere il 5% a carico della Regione Campania, pari ad € 8.537.234,47, e il cofinanziamento di € 8.292.868,68 delle Aziende sanitarie e della Seconda Università di Napoli, per un complessivo di € 179.037.558,14.
Alle priorità definite dal riordino ospedaliero previsto dal decreto 33 del 17 maggio del 2016 sono destinati complessivamente € 391.128.495,29 che viene suddiviso in due stralci: il primo per l’importo complessivo di € 179.037.558,14, di cui € 162.207.454,99 a carico dello Stato, € 8.537.234,47 a carico della Regione, € 8.292.868,68 di cofinanziamento aziendale e il secondo per complessivi € 212.090.937,15, di cui € 201.486.390,29 a carico dello Stato, € 10.604.546,86 a carico della Regione. La residua cifra disponibile, ammontante a complessivi € 865.859.348,86, di cui € 822.566.381,42 a carico dello Stato ed € 43.292.967,44 a carico della Regione, sarà utilizzata per i futuri accordi di programma sulla base delle linee programmatiche tracciate dal presente documento, come di seguito dettagliato.
Il primo stralcio individua le priorità della programmazione regionale e prevede il finanziamento di 49 interventi. Tali interventi hanno carattere prioritario sia perché affrontano gli aspetti di criticità massima del sistema (antincendio, messa a norma, adeguamento, completamento, ristrutturazione), sia perché si pongono come attività di carattere strategico per lo sviluppo della successiva programmazione, anche in relazione alla normativa nazionale del D.M. 70 del 2015. Il primo stralcio si concentra principalmente sull’adeguamento del patrimonio immobiliare sanitario regionale ai requisiti di sicurezza, strutturali e tecnologici, previsti dalle normative nazionali e regionali. Previsto anche il potenziamento e adeguamento della rete territoriale. Al fine di individuare gli interventi prioritari, l’ufficio competente della regione Campania ha tenuto una serie di incontri con le Direzioni delle Aziende sanitarie regionali. Più specificamente, il programma, è articolato per macro aree. Ed ecco cosa si legge per quanto riguarda quella che ci interessa da vicino per motivi di appartenenza territoriale: «La Macro-Area della Asl Na 2 Nord ha un bacino di abitanti di oltre un milione di abitanti con un’offerta ospedaliera carente e poco razionale. Il patrimonio edilizio ospedaliero in generale è insufficiente, frammentato e vetusto. Mancano strutture rilevanti, in grado di essere classificate come Dea di II livello. In parte svolgono funzione vicariante in tal senso le strutture di Napoli 1. Con l’attuazione degli interventi del primo stralcio del programma si prevede: – la messa a norma, con incremento di posti letto, del Po di Pozzuoli, del Po di Giugliano, e del Po di Ischia. il potenziamento dell’offerta territoriale, con la riconversione del Presidio di Procida in ospedale di Comunità e Centro di primo intervento». Per la cronaca “Po” sta per presidio ospedaliero. Insomma, si può – una volta tanto – accogliere con favore una notizia dal fronte sanità…

 

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