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Salute – Tentati dalla scorciatoia del doping

Calciatori, ciclisti, runner, nuotatori, amanti del fisico tonico, praticano lo sport per i benefici che ne traggono. Si gioca a calcio, si va al centro fitness o in palestra, perché si ricerca relax dalle tensioni e dallo stress di ogni giorno, allenandosi per trovare l’equilibrio fra mente e corpo, socializzando, muovendosi un  po’, e trascorrendo qualche ora piacevole. Oppure, per il miglioramento delle proprie performance sportive. Per recuperare le proprie potenzialità, grazie ad un recupero funzionale post traumatico. Vi è poi il lato “Hard” con gli utenti che si allenano per costruirsi un fisico da “Macho”. Molti di questi sono tentati dalla scorciatoia del “Doping”. Non per eliminare, ma per ridurre il fenomeno doping, basterebbe che in tutte le partite di calcio o in ogni gara, si eseguisse un serio controllo a tutti i giocatori, e ai primi cinque degli sport singoli. A questo punto, dato il dilagare del doping, è l’unica via percorribile. O dividere lo sport in due categorie, chi può assumere quel che vuole senza subire controllo alcuno, e chi gareggia senza farmaci ed è controllato. Non credo che la cosa sia impossibile.

Facile accesso ai farmaci dopanti.

 

I palestrati sembrano avere facile accesso ai farmaci, che evidentemente non sono “Cose difficili da reperire”. Leggo e sento di sapientoni che discutono di gonadotropine, IGF-1, 17-alfa-alchilati, HPTA, ecc. con la stessa facilità con cui io parlo di calcio con gli amici al bar. Epatoprotettori, recovery, aromatizzazione, estrogeni, eppure, ce ne sono di medici, però non leggo MAI di lauree o master in steroidi o di corsi di specializzazione nell’uso dei prodotti dopanti. Perché? Perché è illegale. E questi tizi allora da dove prendono le informazioni? Ah sì, studiano, s’informano. Ma dove? A cosa hanno accesso? Alla solita minestra che è una fonte di dati parziali. Non nego che ci possa essere “Chi ci capisce”, ma quanti saranno? C’è chi dice che di doping non si muore, che “a certi dosaggi” non è pericoloso, che c’è una differenza fra “Uso e abuso”. Bene, ma quali sono questi dosaggi? 50 volte la dose? 100 volte la dose? Come porre il limite? Semplice, sperimentando. Chi sperimenterebbe una cosa illegale? Perciò si torna nel mondo degli aneddoti, delle siringhe, degli espertoni che si fanno chiamare “Preparatori”. Attenzione, a prescrivere qualunque farmaco, deve essere uno specialista con tanto di laurea, non un preparatore, che si limiterà a stilare una sequenza di esercizi. Verrebbe da ridere se non fosse tragico. Nel mondo del “Si dice” di solito si riportano solo le informazioni che portano acqua al proprio mulino. Chi si dopa, porterà casi di persone sanissime, come quelli che fumano 30 sigarette al giorno da 30 anni. Perciò la distinzione fra “uso e abuso” è una forma di giustificazione. Assumo un po’ meno, perciò non mi fa male. Che so la metà di 1 grammo di testosterone a settimana. Oppure prendo un po’ meno perché tanti prendono di più. Come dire: evado meno le tasse di tanti, moralmente sono meno colpevole. Giustificazioni, come sempre.

Conoscere per saper scegliere.

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Ancora, quanti sono quelli che veramente si documentano? E quanti quelli che seguono la scia degli altri? Informarsi è faticoso. C’è chi non legge nemmeno il manuale del suo cellulare, possibile che chi si dopa, faccia parte di quella percentuale di persone che legge, s’informa, chiede e poi sceglie? Ci sarà un palestrato che vuole farsi un cicletto prima del mare e che si prende un grave effetto collaterale? Che so, addirittura anche un prodotto infetto (del resto, si comprano al mercato nero, la probabilità c’è), un consiglio dell’amico, pseudo esperto, che toppa una dose. E’ chiaro che i valori sballeranno, probabilmente torneranno nella norma, chissà quando, del resto “si fa la recovery”. Già, ma intanto non si può dire niente a nessuno per non sfigurare con i parenti, gli amici, i familiari. Allora, uso o abuso? Di doping non si muore, almeno non subito, ma si può entrare in un bel casino e avere una gran paura. Si dice anche che – Ad alti livelli è inevitabile – Il doping è ormai un florido mercato e molti vivono di questo mercato. Molti che gareggiano sicuramente rischiano gravi effetti collaterali, se non la vita. Senti un po’ cosa dicono – Anche in formula uno e moto si rischia la vita – Che soddisfazione è, vincere pure una gara, mostrando un fisico scolpito con la tartaruga ben in evidenza, quando tu sai che hai barato? La cosa comica è che cessando l’assunzione dei farmaci, il tuo fisico si dissolve in breve, a lui, infatti, dovevi la ritenzione idrica che ha gonfiato i muscoli, possiamo ben dire – Un pallone gonfiato che sgonfiandosi si fa piccolo ogni giorno di più, e allora addio muscoli! –

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Atleta naturale, integratori e gara di body building.

 

Garantire a tutti i partecipanti uguali condizioni di partenza; la loro infrazione viene dunque punita con la squalifica o con la sospensione dalle gare.

Si può definire – atleta pulito e naturale – chi adotta integratori in modalità non adeguate ai propri reali fabbisogni e problematiche specifiche? Come 20-30 grammi di creatina il giorno, BCAA 10-20 gr il giorno, 2-3 grammi per peso corporeo di proteine, glutammina, arginina, carnitina, acido lipoico, vitamine e sali minerali in quantità industriali e non con l’alimentazione. Chi si sottopone a diete estreme, chi si spinge alla disidratazione pre gara per fare il  peso (lotta, boxe, jiu jitsu, body building). Chi assume farmaci, seppur legali, per sopperire a errori nella programmazione dell’allenamento. Ad esempio, chi si bombarda di antiinfiammatori pur di allenarsi, piuttosto che rivedere il programma di allenamento. Il termine atleta pulito, dovrebbe contraddistinguere solo chi non è disposto a mettere a repentaglio la propria salute, chi non scende a nessun tipo di compromesso, non solo relativamente all’assunzione di farmaci, ma anche in rapporto a qualsiasi altra pratica che possa compromettere, appunto, il proprio stato di salute. Nelle gare di body building si vedono atleti in pessime condizioni di salute, disidratati, emaciati, debilitati e incapaci di tenere una posa per più di pochi secondi, in pratica morti che, a malapena camminano. Molti finiscono all’ospedale procurandosi seri danni alla salute.

Lo spirito sportivo autentico si basa sull’esercizio della volontà, sul sacrificio e sulla costanza dell’allenamento. È necessario comprendere che i farmaci devono essere usati solo per far fronte alle malattie, e non per migliorare l’efficienza fisica e combattere l’affermazione di una mentalità a favore del doping tra atleti, allenatori e sostenitori. I giovani sportivi devono crescere con la consapevolezza che il vero confronto con l’avversario deve rimanere un confronto tra atleti e non tra farmaci. Purtroppo, a volte gli stessi genitori, quando vogliono fare dei figli dei “Campioncini” a tutti i costi, possono indurre una mentalità antisportiva, dimenticando che lo sport deve essere un’occasione di crescita in cui la sconfitta “Fa parte del gioco”. Seguire un corretto comportamento sportivo, non oltrepassare il confine della liceità, cercare di migliorare le proprie prestazioni senza supporti farmacologici è ciò che fa dell’atleta un vero campione.

 

Doping, il presidente dell’Usada, Travis Tygart.

 

Dichiara che contro la Russia sono necessarie dure sanzioni, inclusa l’esclusione dai Giochi di Rio 2016. Agli atleti russi non dovrebbe essere consentito di competere perché hanno violato le regole e non hanno gareggiato in modo pulito, macchiando l’immagine dello sport. Spero che tutti quelli che sostengono i valori olimpici dello sport, come me, facciano sentire la loro voce per convincere chi può cambiare il sistema a varare delle regole che impediscano a casi come questo di avvenire ancora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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