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«Oggi si entra in politica senza alcuna esperienza, ma con tanta presunzione»

Come si viveva un tempo nemmeno così lontano la marcia di avvicinamento alle elezioni amministrative? Ecco come, nel Focus realizzato da Il Golfo, ha risposto l’assessore ischitano Paolo Ferrandino: «Non vedo analogie tra il passato e il presente. Ieri esistevano “squadre” ben definite. Oggi a mio avviso dovrebbe essere lo stesso, ma in realtà non è affatto così. Le appartenenze politiche sono ormai tutte saltate, e quello che si cerca di mettere insieme sono soltanto dei numeri, senza nemmeno mettere a fuoco gli obiettivi, viste anche le molteplici anime dalle quali si dovrebbe ricavare una sintesi. Tuttavia credo e spero che alla fine prevarrà il vecchio detto, “squadra che vince non si cambia”. Fino agli anni ’90 la preparazione delle liste, grazie alle espressioni dei partiti dell’epoca, seguiva un percorso molto lineare, che limitava fortemente la possibilità che interi gruppi di candidati saltassero da una parte all’altra. Attualmente, troppe persone credono invece di non aver bisogno di esperienza politica per poter arrivare a ottenere il governo del territorio. È un risultato forse dovuto allo scarso interesse dell’opinione pubblica per la politica, che a sua volta si disinteressa alle reali esigenze della popolazione. In tal modo la classe dirigente non fa nulla per creare alternative o quantomeno per formare generazioni future. A livello emotivo, la fase precedente alle elezioni è caratterizzata ovviamente dall’acuirsi di rivalità e alleanze, ma personalmente il momento in cui si prova la più grande soddisfazione ed emozione è il momento in si viene eletti: solo in quel momento la fatica e l’impegno vengono ampiamente ripagati».

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