Oggi un altro anomalo 1° maggio festa dei lavoratori senza…lavoro col compianto Domenico Savio immaginato ancora nella lotta
QUELLA LEGITTIMAZIONE DEL COMUNE DI FORIO DEL RUOLO RIVOLUZIONARIO COMUNISTA DEI SAVIO A MONTERONE QUARTIERE SIMBOLO DELLA LOTTA PROLETARIA INIZIATA DAL PADRE GENARO SENIOR E CONTINUATA DAL FIGLIO DOMENICO - Per tutta la giornata del Primo maggio di sei anni fa, 2015, bandiere rosse della rivoluzione a Monterone, storico quartiere del proletariato di Forio dove abitavano i contadini e i braccianti del paese. I Savio, Padre e Figlio organizzarono la festa dei lavoratori a due passi dal Palazzo del “Regno Rosso” e sede “nazionale” del loro movimento politico Marxista-Leninista. Non fu ammessa la presenza in piazza di lavoratori appartenenti a partiti della Destra. Insomma festa solo in famiglia con tanto di celebrazione per il proprio antenato Gennaro Savio Supesenior con l’ intestazione di una strada nel paese, premiato alla memoria. Dopo vari tentativi il battagliero Domenico Savio riesce col suo Movimento Politico a conquistare un posto nel Consiglio Comunale di Forio diventando così una vera e propria spina nel fianco dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Francesco Del Deo. Curriculum di barricate, cortei e catene contro i “padroni”.
Oggi 1° maggio è la festa dei lavoratori, ma principalmente, qui nell’isola d’Ischia, si può dire che è ancora la festa di Domenico Savio padre alla memoria e di Gennaro Savio figlio, che in piena salute ed entusiasmo ne continua l’azione su tutti i fronti senza risparmio di energie .
Insomma è la loro festa, prima perché è riaffermato il principio e la propria vocazione alla lotta sulle barricate con spettacolari e coloriti cortei di protesta sociale in difesa dei diritti dei lavoratori contro l’”arroganza dei padroni” e poi perché padre e figlio hanno vissuto la soddisfazione di aver assistito da diretti interessati e quindi da protagonisti, alla cerimonia che il Comune di Forio preparò per loro e per i “compagni” che vi accorsero, vedendo in concreto, il sindaco Francesco Del Deo scoprire due targhe per intitolare il tratto di strada che da Via Provinciale Panza porta in piazza Cerriglio a Monterone, alla figura e l’opera di Gennaro Savio Senior, difensore dei diritti dei lavoratori e storico dirigente del movimento comunista dell’isola d’Ischia, nato a Forio l’1 gennaio del 1913 e morto il 22 febbraio del 1997. Gennaro savio Senior è stato il padre di Domenico Savio e nonno di Gennaro, e se non dovesse bastare, è anche il bisnonno dell’ultimo Savio Domenico, già pronto per recepire gli insegnamenti rivoluzionari per una società più giusta per la quale combatte il papà Gennaro in piazza e dallo schermo di Nuvola TV foriana.
In quel 1 maggio 2015, sei anni fa, ormai diventata data storica, per Forio e per i Savio fu festa comunista alla grande, di quel comunismo unico e diverso in cui per la tutta la sua vita si è riconosciuto appieno con ideali superiori il compianto Domenico e con lui suo figlio Gennaro junior e quanti lo hanno seguito, avendo come “fari” di riferimento figurativo le due icone storiche del comunismo rivoluzionario russo, Stalin e Lenin dal cui pensiero rivoluzionario nasce in casa Savio il movimento politico P.C.I.M-L. (Partito Comunista italiano Marxisista Leninista) di cui Domenico Savio è stato il segretario nazionale. Memorabile rimane il comizio politico-sindacale sulla ricorrenza di quel primo maggio 2015 pronunciato da Domenico Savio che infiammò Monterone, dove per tutto ilgiorno, sventolarono le bandiere rosse della rivoluzione proletaria, agitate dai Savio padre e figlio e da quanti condividevano le loro battaglie per il diritto al lavoro, alla casa, contro gli abbattimenti, in difesa degli arenili liberi, contro il Comune unico, in difesa del buon funzionamento dei trasporti marittimi e terrestri e da ultimo in difesa dell’ indennità di disoccupazione dimezzata.
Per la scelta di Monterone a teatro della festa dei lavoratori di quello storico 1° maggio2015, i Savio padre e figlio così si espressero : “La Festa dei lavoratori non poteva che svolgersi a Monterone, nel quartiere proletario di Forio, dove storicamente abitavano i contadini e braccianti del paese, oggi prevalentemente lavoratori operai e impiegati delle attività alberghiere, termali, commerciali, artigianali e dei servizi, ma, secondo Savio, le disumane condizioni di sfruttamento, umiliazione, repressione e miseria non sono cambiate, ieri imposte dai ricchi proprietari terrieri e oggi dai potenti albergatori, termalisti e faccendieri vari dell’odierna barbara società capitalistica. Nel 1946, ricordò lo scomparso Domenico Savio, i compagni comunisti, Savio Gennaro mio padre, Nicola Monti, Giuseppe Matarese, D’Ambra Vito Nicola, Mattera Salvatore, Aniello Regine, Leonardo Impagliazzo, Salvatore Ricchetti e Altri aprirono proprio in piazza Cerriglio a Monterone la Sezione della Federterra e poi dell’Alleanza Contadina per assistere e difendere i lavoratori della terra dalla rapacità padronale. Sempre qui, nel 1948, Essi, dopo aver sofferto le persecuzioni e discriminazioni fasciste e svolto una coraggiosa lotta antifascista, aprirono la prima Sezione nell’Isola del Partito Comunista Italiano. Nel 1953, ancora da Monterone, partì la coraggiosa e repressa manifestazione per l’abolizione del dazio sul vino”.
Qui i Savio si lasciarono sopraffare dal pregiudizio ed aggiunsero “ Per la difesa dei principi democratici e antifascisti della costituzione repubblicana italiana, non è ammessa la presenza di persone, partiti, movimenti, associazioni e simboli che sono espressione della cultura politica e sociale della destra neofascista , identitaria, qualunquista, populista e reazionaria”. Insomma per i Savio solo bandiere rosse in musica ed in vessilli per etichettare una manifestazione chiaramente di parte, dove lavoratori che tendevano a destra con animo sereno e pacifico, non erano i benvenuti. Come a dire, festa del lavoro in piazza, ma a democrazia limitata. Il curriculum di Domenico Savio è stato di tutto rispetto. La sua politica convinta ed onesta a partire dalle sue prime lotte sindacali negli anni settanta quando era dipendente del Jolly Hotel di Ischia, lo hanno visto combattente in prima linea per la difesa dei diritti dei lavoratori contro i padroni di qualsiasi categoria.
Più volte candidato alla Provincia, alla Regione, alla Camera , al Senato e ai Comuni di Ischia e Forio nella viste di candidato sindaco, dopo ripetuti tentativi è riuscito alle ultime elezionI comunali a Foro, a farsi eleggere per occupare un posto del civico consesso del suo paese natio, rappresentando da subito in pratica, una vera e propria spina nel fianco dell’attuale Amministrazione del sindaco Francesco Del Deo. Ora la scena per naturale e giusta eredità è tutta presa da Gennaro Savio suo figlio, che è tuffato nella lotta con lo stessa foga oratoria ed impeto battagliero del padre Domenico. Negli ultimi mesi dalle piazze e dalla Televisione foriana si è battuto per i diritti al lavoro dei lavoratori stagionali e per la salute dei suoi concittadini nel momento difficile in corso della terribile pandemia. Guardanda la spiaggia della Chiaia a Forio, bella, grande e libera a Gennaro Savio gli viene da dire:”grande mio padre. se oggi la spiaggia della Chiaia a Forio è ritornata nuovamente libera e a disposizione di tutti i foriani, gli isolani ed i turisti, lo si deve alle sue straordinarie battaglie politiche, sociali e giornalistiche!!!”
In questi giorni la sua battaglia si è spostata a Procida per contrastare l’abbattimento della casa della famiglia Ambrosino. Un continuo ed esteuante impegno di lotta senza sosta che Gennaro porta avanti con l’onestà intellettuale e la caparbietà del padre Domenico. Ed è lo stesso Gennaro ad ammettere le sue fatiche con quest parole postate sulla sua pagina di Facebook: “Rientro a casa in piena notte dopo una giornata lunghissima e strapiena di impegni. stanco ma felice di aver dato anche stasera voce ai senza voce. grazie a Nicola Ambrosino per essere intevenuto in trasmissione e ai tantissimi telespettatori che ci hanno seguito su nuvola tv: la lotta per la difesa del diritto alla casa e’ appena ricominciata…Sta per terminare una lunghissima giornata di impegno sociale, politico e giornalistico. Ma prima di rimettermi a scrivere al PC, voglio ringraziare di vero cuore Nicola Ambrosino, vittima con la sua famiglia dell’ennesimo abbattimento di una casa di prima necessità, di aver partecipato in diretta video da Procida alla trasmissione “La Voce del Popolo” che conduco su “Nuvola Tv”. Voglio ringraziarlo per la forza, il coraggio e la pacatezza con cui ha raccontato la sua storia e la determinazione con cui ha annunciato di lottare affinché i suoi genitori ultraottantenni abbiano giustizia dopo la demolizione della casa in cui vivevano da trent’anni. E voglio ringraziare tutti i telespettatori che da casa e dai social, anche stasera ci hanno seguito in tantissimi. Grazie infinite a tutti”.
GENNARO SAVIO CHE SFIDA ANCHE LA PIOGGIA GENNARO SAVIO CON BENEDETTO VALENTINO CHE GLI FA OMAGGIO DEL SUO RECENTE LIBRO GENNARO SAVIO RICEVE NEL 2008 IL PREMIO AMICI DE IL GOLFO ALLA FESTA DEGLI ISOLANI LE TRE GENERAZIONI DEI SAVIO DOMENICO GENNARO E IL PICCOLO DOMENICO PRIMO MAGGIO 2015 GENNARO SAVIO IUNIOR ACCANTO ALLA TARGA INDICATIVA COL NOME DI SUO NONNO GENBNARO SAVIO SENIOR PRIMO MAGGIO E LE DONNE IN LOTTA SIMBOLO DEL PROLETARIATO
Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter
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