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Il Liceo è un freezer, parte la “class action” dei sindaci

 

di Francesco Castaldi

 

ISCHIA – «Caro sindaco, grazie a te e agli altri sindaci dell’isola per l’interessamento. La situazione del Liceo è la seguente. A Ischia non c’è un sistema centralizzato di riscaldamento. Nelle aule e negli uffici ci sono i condizionatori, mentre i corridoi e le scale non hanno riscaldamento. Ci sono poi le sei aule e i due laboratori dell’ala di via Morgioni del Comune d’Ischia sprovvisti di condizionatori. La soluzione sarebbe acquisire tutta l’ala, come insistiamo a chiedere a de Magistris, per dotare anche detti spazi di condizionatori. A Lacco Ameno abbiamo il riscaldamento geotermico, che curiamo noi in economia perché la società Armena della Provincia non ha tecnici qualificati per farlo. Con il freddo di questi giorni sia i condizionatori sia il riscaldamento geotermico sono stati insufficienti». È questo il contenuto della breve ma significativa email di risposta inviata dal preside del Liceo “Ischia”, il professor Gianpietro Calise, all’attenzione del sindaco di Forio Francesco Del Deo, che qualche giorno fa, in occasione della riunione per decidere l’organico del nuovo consiglio d’amministrazione del “Regno di Nettuno”, è stato notiziato da un conoscente della problematica relativa al sistema di riscaldamento della struttura polivalente sita in via Morgioni a Ischia.

 

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Da qui la ferma volontà del primo cittadino di Forio di prendere in mano la situazione e risolverla una volta e per tutte. A giorni – si apprende dal Comune di via Genovino – sarà inoltrata alla Città metropolitana una lettera nella quale i sei amministratori isolani chiederanno con forza all’ente di palazzo Matteotti di trovare una soluzione alla vicenda, che sta generando non pochi disagi a coloro che quotidianamente frequentano l’istituto superiore ischitano. Negli scorsi giorni, infatti, più di uno studente ha lamentato il fatto che alcune aule – come ammesso anche dal dirigente scolastico – non sono adeguatamente climatizzate. Nonostante il reperimento da parte della dirigenza di alcune stufe elettriche, la questione è ben lungi dall’essere risolta.

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LE SOLLECITAZIONI DEL PRESIDE CALISE E IL SILENZIO DELLA CITTÀ METROPOLITANA

 

In allegato alla email indirizzata a Del Deo, il preside Calise ha inviato anche alcuni documenti da lui prodotti negli ultimi giorni, e che finora non sono stati ancora presi in debita considerazione dai dirigenti dell’ente metropolitano. «Si sollecita – scriveva il dirigente scolastico nella nota del 4 gennaio scorso – la richiesta di questo Liceo […], e si trasmette la sottoscrizione degli studenti e dei genitori relativa alla medesima richiesta, già consegnata alla S.V. dai rappresentanti degli studenti nel mese di novembre 2016. Nel rappresentare l’importanza della questione per garantire sull’isola d’Ischia il diritto allo studio alle nuove generazioni, si sottolinea l’urgenza di avviare quanto prima la proceduta formale di acquisizione anche in ragione dell’imminente conclusione del mandato dell’attuale amministrazione comunale di Ischia».

LE BASSE TEMPERATURE E IL RISCHIO (PER ORA SCONGIURATO) DEI DOPPI TURNI

Lo scorso 11 gennaio, poi, il preside Calise ha redatto una nuova missiva, nella quale si lamenta la «difficoltà dell’erogazione del servizio scolastico presso la sede d’Ischia a causa delle basse temperature e di assenza di riscaldamento in numerose aule e nei corridoi». Nella nota si legge che «nonostante l’impegno di questa dirigenza per superare le difficoltà che si stanno verificando alla ripresa delle lezioni dopo la pausa delle vacanze natalizie, si rappresenta che, a causa delle basse temperature che si stanno registrando in questi giorni e dell’assenza di riscaldamento in molte aule e nei corridoio della sede d’Ischia, le condizioni microclimatiche in detti ambienti risultano inadeguate. Permanendo tale situazione nei prossimi giorni, sarà necessario adeguare l’orario delle lezioni per consentire il normale e regolare svolgimento in sicurezza delle attività scolastiche adottando un orario anche pomeridiano, così da utilizzare solo gli ambienti dotati di sistema di riscaldamento». Il fondato rischio di dover effettuare i doppi turni ha tuttavia fatto storcere il naso a molti studenti, che hanno preferito declinare la proposta e recarsi in classe muniti di cappotti, sciarpe, guanti e cappelli.

LA PETIZIONE DI STUDENTI E GENITORI

Come già riferito, nel mese di novembre gli studenti e i genitori del Liceo Ischia promossero una petizione per scongiurare lo sfratto annunciato dal dirigente metropolitano Francesco Russo. «I sottoscritti studenti e genitori del Liceo Statale Ischia chiedono alle SS.LL. di intervenire ad horas per sospendere l’iniziativa di sgombero, intrapresa dalla Città Metropolitana di Napoli e dal Comune d’Ischia, del primo piano di Via Morgioni in Ischia del complesso denominato “Polifunzionale” di proprietà del Comune di Ischia, che al momento ospita 6 aule e 2 laboratori multimediali di detto Liceo. Tale provvedimento, messo in atto con l’anno scolastico già avviato, arreca gravi danni e disagi agli studenti e alle famiglie, poiché costringerà gli studenti a frequentare le lezioni anche in orario pomeridiano nel cosiddetto doppio turno. Sgombrare detto primo piano significa anche smontare le tecnologie multimediali (lavagne interattive multimediali, cattedre con computer e ben 48 postazioni multimediali), ottenute dalla scuola negli scorsi anni con ingenti finanziamenti dell’Unione europea (Pon Fesr)».

 

«Gli ambienti di detto piano, inoltre, sono stati adeguati, sistemati e arredati a spese della stessa scuola – sottolinearono i promotori della petizione – utilizzando il contributo volontario delle famiglie, onere che sarebbe spettato alla Città Metropolitana, ente obbligato per legge. Le gravi carenze e le difficoltà del Liceo d’Ischia, purtroppo, non finiscono qui: la sede distaccata di Lacco Ameno presenta problemi strutturali e logistici: le aule sono di modeste dimensioni e inadeguate per una popolazione scolastica tanto numerosa; il laboratorio di scienze e informatica è inagibile dal maggio scorso per mancanza di manutenzione strutturale; manca la palestra e dalla scorso anno gli studenti non possono svolgere l’attività pratica di educazione fisica perché la Città Metropolitana non ha provveduto a fittare il campetto esterno. Anche la sede d’Ischia presenta problemi alla struttura, cui tutt’oggi la Città Metropolitana non ha provveduto, e la palestra risulta insufficiente ad accogliere tutte le classi. Nonostante la disponibilità dei campetti Messina, regolarmente fittati dalla Città Metropolitana gli scorsi anni, a oggi sono indisponibili».

 

Gli studenti e i genitori dell’istituto superiore isolano, quindi, chiesero «di sospendere nell’immediato l’iniziativa di sgombero o, in alternativa, di trovare uno spazio adeguato nelle prossimità della sede d’Ischia per ospitare gli studenti e assicurare il normale e regolare svolgimento delle lezioni in orario antimeridiano; di acquisire l’ulteriore ala disponibile presso il “polifunzionale” per consentire al Liceo Statale Ischia di riunire tutte le classi presso un’unica sede e in un unico comune, così da dare all’istituzione scolastica una sede stabile e definitiva; di intervenire affinché la Città Metropolitana provveda ad affittare i campetti di Lacco Ameno e d’Ischia, per consentire lo svolgimenti dell’attività pratica di educazione fisica a tutti gli studenti, e a disporre tutti gli interventi di manutenzione necessari al ripristino della funzionalità delle sedi di Ischia e di Lacco Ameno. Annunciano, infine, la loro ferrea intenzione di mettere in atto una serie di azioni di protesta fino a quando non saranno accolte tutte le loro legittime richieste, auspicando al contempo una risoluzione tempestiva delle problematiche o, almeno, un incontro con chi di dovere per discutere delle gravi problematiche presentate».

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