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Oltre il danno la beffa, le chiedono di restituire il bonus Covid

Secondo l’Inps il «bonus erogato sarebbe stato indebitamente ricevuto in quanto non spettante»: la surreale vicenda che vede protagonista (anzi, vittima) una cittadina ischitana

Oltre il danno, la beffa. È quanto successo a Marianna Sasso, operatore del Turismo che si è vista recapitare una raccomandata dall’Inps con la quale le è stato intimato di restituire l’indennità Covid 19. Secondo l’ente previdenziale il bonus erogato sarebbe stato indebitamente ricevuto in quanto non spettante. Ma questo è tutto da dimostrare. In quanto Marianna Sasso ha intenzione di porre in essere un ricorso. 

Sono due i bonus erogati a Marianna Sasso. Il primo durante il periodo del lockdown ormai un anno fa ed il secondo, più recentemente, lo scorso novembre. «Nel contempo mi è stata anche la richiesta di Naspi» racconta Marianna Sasso che adesso deve scegliere, come suggerito dall’Inps tra «rateizzare il pagamento, fare un ricorso o provvedere ad una compensazione». Mentre Marianna cerca di capire quale sia l’inghippo ammette tutta la sua amarezza: «Spero di essere l’unica a cui è arrivata la missiva – ha detto – e spero che si tratti di un errore». «Non oso immaginare – continua – cosa succederebbe se questa raccomandata dovesse essere recapitata a tanti padri di famiglia che hanno lavorato pochi mesi e sono disperati». «Non credo in uno Stato assistenzialista – chiosa – ma vorrei semplicemente che ci venisse riconosciuto il diritto al lavoro». 

L’amarezza di Marianna Sasso: «Spero che si tratti di un errore. In ogni caso non oso immaginare cosa succederebbe se questa raccomandata dovesse essere recapitata a tanti padri di famiglia che hanno lavorato pochi mesi e sono disperati»  

Il caso di Marianna Sasso non è l’unico. Tutt’altro. A spiegarci quanto sta succedendo Riccardo Iovene del Cobas. «A tanti lavoratori sull’isola l’indebito è stato già notificato ed in tanti hanno già provveduto alla richiesta di rateizzazione». Ma ecco che cosa è successo. «Sono davvero numerosi i lavoratori che hanno provveduto a fare richiesta di indennizzo con il primo decreto del governo lo scorso marzo. In automatico, poi, la domanda si è rinnovata con tutte le erogazioni successive. E ciò è accaduto anche per il mese di agosto quando però in tanti stavano lavorando». In pratica con il rinnovo automatico anche chi non aveva diritto all’indennizzo l’ha ottenuto. «E la stessa cosa – continua il rappresentante del Cobas – si è ripetuta con il primo decreto ristori ed il Ristori ter. E quindi si è ripetuto l’errore in quanto numerosi lavoratori stagionali erano in Naspi che non è cumulabile con gli indennizzi». «L’errore – spiega ancora Iovene – è dell’Inps in quanto la prima domanda è stata rinnovata in automatico senza tener conto, se non successivamente, delle nuove condizioni lavorative».  E così adesso centinaia di lavoratori isolani stanno rateizzando l’importo. Poi c’è chi sta provvedendo alla restituzione e chi ha scelto di fare causa.  

Per ciò che riguarda i ristori, il nuovo governo Draghi, il neo ministro dell’Economia Daniele Franco e il neo ministro del Lavoro, Andrea Orlando sono già a lavoro per dare risposte rapide e aiuti concreti a tutti gli italiani che a causa della crisi di governo, sono rimasti senza sostegni economici in questo periodo di grande difficoltà. In arrivo quindi il famoso decreto Ristori 5 contenente gli aiuti Covid per le categorie colpite dagli effetti della pandemia. Il provvedimento dovrebbe contenere oltre ai contributi a fondo perduto, con una formula generalizzata rispetto alle versioni precedenti, bonus 1000 euro per Partite Iva, stagionali, autonomi e intermittenti, misure per il lavoro come la proroga della cassa integrazione Covid e del blocco dei licenziamenti, una proroga della Naspi di due mesi, la nuova pace fiscale 2021, con rottamazione quater delle cartelle esattoriali e nuovo saldo e stralcio, rinvio delle cartelle e infine la tanto attesa proroga del reddito di emergenza. L’ultimo decreto che ha previsto aiuti economici per i lavoratori del turismo è stato il Ristori quater che ha rinnovato l’indennità una tantum da 1.000 euro per i lavoratori del settore turistico, dello spettacolo e delle terme, fortemente danneggiati dalle ultime restrizioni per contenere l’aumento dei contagi da Covid-19. Alla luce del devastante effetto del coronavirus sui settori della cultura e del turismo, con i decreti Ristori il Governo ha attivato una serie di misure a sostegno dei lavoratori e delle imprese. Con il decreto Ristori quater (decreto legge 157 del 30 novembre 2020) l’Esecutivo ha riproposto il bonus una tantum da mille euro per gli stagionali del comparto turistico, delle terme e dello spettacolo e prevede un’indennità da 800 euro in favore dei lavoratori impiegati nel settore dello sport, presso società e associazioni sportive dilettantistiche, Coni e Comitato italiano paralimpico. Per accedere all’indennità da 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo, il requisito è la cessazione involontaria del rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto e la non titolarità pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI. 

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Tra le altre categorie interessate dal bonus – già previsto dal primo decreto Ristori sempre come indennità forfettaria una tantum – ci sono anche gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti, gli stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato il rapporto di lavoro involontariamente, gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio. 

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