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Omicidio passionale a Venezia, vittima un 31enne baranese

Si è consegnato alla polizia senza opporre resistenza Stefano Perale, l’uomo che ieri ha ucciso l’ex fidanzata e il suo nuovo compagno dopo averli invitati a cena nel suo appartamento nella periferia di Chirignago, in provincia di Venezia. Un delitto a sfondo passionale in cui a perdere la vita sono stati Anastasia Shakurova, e Biagio Junior Buonomo (nella foto). La donna era di origini russe; l’uomo mentre nato  sull’isola di Ischia, nel comune di Barano nel 1986, dove ha vissuto fino a qualche anno fà. La famiglia Buonomo da alcuni anni si è poi trasferita a Caserta, dove Biagio ha completato gli studi universitari.

È stato lo stesso Perale, in stato confusionale, a chiamare le forze dell’ordine e a raccontare quanto aveva fatto: “Venite, ho ucciso due persone”. Quando gli agenti sono arrivati, i segni della tragedia erano ancora evidenti, a partire dalla grande macchia di sangue all’ingresso del condominio.

L’uomo ha prima fatto bere alla coppia una sostanza narcotizzante, mescolata alle bibite servite a tavola, e poi li ha finiti. Si è accanito prima sulla sua ex, soffocandola in camera da letto forse con un fazzoletto premuto a lungo sul volto, e poi ha rivolto la sua rabbia contro il ‘rivale’, colpito a sprangate in cucina e finito, secondo le prime ipotesi, proprio nell’androne del palazzo, raggiunto in un disperato tentativo di fuga.

Fuori, parcheggiata davanti casa, c’è ancora la macchina nera con cui erano arrivate le vittime, sfiorata dagli uomini della scientifica, coordinati dal pm di turno Giorgio Gava, che per tutto il giorno hanno effettuato i rilievi nell’appartamento.

Tra le prime persone a presentarsi stamane davanti all’abitazione è stata la madre dell’omicida: alcuni vicini l’avevano avvertita di aver notato varie auto della polizia davanti alla casa del figlio per accertarsi dell’accaduto si è presentata in casa, accompagnata da un parente, venendo a scoprire che il figlio era stato arrestato. Pochi tra gli occupanti del condominio ricordano l’omicida e tutti lo descrivono come una persona tranquilla e riservata: “lo vedevo sempre solo”.

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Il legale di Perale, l’avvocato Matteo Lazzaro, ha riferito che oggi nel primo interrogatorio il suo assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere. “E’ molto provato per l’accaduto – spiega – molto stressato”. Il collegio difensivo ha già provveduto alla nomina di un proprio perito medico legale e sta valutando l’ipotesi di chiedere una perizia ad un secondo consulente.

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repubblica.it

 

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