CRONACA

Omicidio stradale, due anni e sei mesi a Carlo De Benedictis

Il foriano fu artefice dell’incidente stradale che nel marzo dello scorso anno costò la vita alla ventunenne Mykhaela Burlaka: accolte le richieste della difesa, rappresentate dagli avvocati Antonio e Mitty De Girolamo

Il conto con la giustizia regolato, e così cala il sipario su una tragedia che scosse l’isola d’Ischia, una delle tante – purtroppo  – verificatesi negli ultimi anni sulle nostre strade. All’esito del giudizio abbreviato il giudice per le indagini preliminari Claudio Marcopido ha inflitto una condanna di due anni e sei mesi di reclusione ai danni di Carlo De Benedictis, accusato di omicidio stradale. Il giovane foriano dovrà anche versare una provvisionale di diecimila euro e liquidare le spese alle due parti civili (1.500 euro cadauna).

Una pena lieve, pur considerando lo sconto di un terzo per il rito scelto, soprattutto se si considera la richiesta del pubblico ministero che aveva chiesto cinque anni e quattro mesi di reclusione. Decisiva è stata la linea difensiva degli avvocati Antonio De Girolamo e Mitty De Girolamo, che sono riusciti ad alleggerire la posizione dell’imputato. Sono state infatti sottolineati un paio di aspetti: il primo dettato da un concorso di colpa derivante dal fatto che la vittima, Mikhaila Burlaka, al momento della tragedia non indossasse la cintura di sicurezza. Poi, molto si è giocato anche sulle attenuanti generiche che il pm aveva negato e che invece i legali di fiducia del De Benedictis hanno insistito perché andassero riconosciute.

Nello specifico è stato sottolineato particolarmente un aspetto. Subito dopo essere stato rimesso in libertà al termine della breve detenzione agli arresti domiciliari, Carlo De Benedictis fu sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: prima tutti i giorni, poi dal lunedì al venerdì. Ad aprile, però, su espressa richiesta di Antonio e Mitty De Girolamo, il provvedimento fu revocato: il magistrato, infatti, osservò che non ci fossero rischi per la collettività (anche in termini di reiterazione del reato) e che l’atteggiamento collaborativo del giovane non era passato inosservato. Di fatto il giudice si era già espresso sulla personalità del De Benedictis, tra l’altro incensurato, e quindi di fatto ha concesso le attenuanti generiche che hanno portato ad una condanna assolutamente più “light”.

La drammatica vicenda è ancora bene impressa nella mente e nel cuore della comunità isolana e si verificò nella notte tra il 13 e il 14 marzo dello scorso anno. De Benedictis perse il controllo della sua auto mentre tornava da Forio ed era diretta ad Ischia e in un tragico impatto, dopo essere stata sbalzata fuori dall’auto, perse la vita la ventunenne Mychaiela Burlaka. Il ragazzo risultò poi positivo al test alcolemico e per questo dichiarato in stato di arresto salvo poi essere rimesso in libertà dopo l’udienza di convalida dinanzi al gip. Al giudice per le indagini preliminari Carlo De Benedictis espose tutte le fasi di quella serata conclusasi poi in modo tragico alle due di notte. L’uomo raccontò di aver cenato con la povera Mykhaiela ed un’amica dei lei, spiegando che in tre avevano consumato una bottiglia di vino. Poi il foriano si era messo al volante della sua Ford Fusion per riaccompagnare ad Ischia le due ragazze. Quando arrivò in via Castiglione, a metà strada tra Monte Tabor e l’omonimo parco termale, il conducente di una macchina comunque vecchia di dieci anni si trovò davanti una Fiat 600 e procedette a superarla. In quel momento, nel rientrare nella carreggiata destra, la ruota sarebbe finita all’interno di una buca e questo avrebbe cagionato la perdita di controllo del veicolo che andò a terminare la sua folle corsa contro il marciapiede, sradicando un albero e un palo.

Ovviamente la difesa consegnò al magistrato idoneo materiale fotografico che provava la presenza della predetta buca nel manto stradale, giusto per dare ulteriore valore alla testimonianza resa dall’indagato. L’interrogatorio di garanzia fu  decisamente breve, vennero all’epoca sentiti anche il guidatore della Fiat 600 – la vettura superata dal De Benedictis – e l’amica della vittima che si trovava in macchina seduta sul sedile posteriore e che uscì illesa dal violento impatto. In particolare il primo avrebbe confermato al gip che lui procedeva a velocità estremamente limitata, confermando le circostanze del sorpasso.

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