Un periodo ricco di impegni per Kenneth Branagh, già nelle sale in veste di attore-regista nei panni di Hercule Poirot nel film Assassinio sul Nilo. Altro principale appuntamento in agenda è invece la direzione di una pellicola semi-autobiografica, in bianco e nero, candidata a ben sette statuette degli Oscar: Belfast. Film che ha già portato a casa il Golden Globe per la migliore sceneggiatura originale e il premio alla migliore regia al Festival di Roma e si appresta ad entrare di diritto negli imperdibili dell’anno.
La storia è incentrata sulla vita di una famiglia appartentente alla classe operaia nell’epoca dei Troubles di Belfast, dal punto di vista di Buddy, un ragazzino di nove anni improvvisamente coinvolto in un scontro sociale tra cattolici e protestanti, nelle strade di una città che da parcogiochi diventa per lui un teatro di disordini e di persone che ti voltano le spalle. Amicizie che diventano difficili – tra attivisti e pacifisti – e amori che possono soltanto essere immaginati, in un clima di tensione che porta alla dura consapevolezza che nulla dura per sempre. Questo è ciò che ci offre il regista britannico Branagh, ammettendo di essere stato ispirato anche da molti film del neorealismo italiano (Vittorio De Sica e Roberto Rossellini su tutti), di cui ricalca lo stile e la poetica della vita urbana. Un lavoro che ha subito tanti rinvii a causa della pandemia e che ha probabilmente tolto forza alle altre fatiche del cineasta – come ad esempio al poco riuscito film Artemis Fowls di alcuni mesi prima – che però si ritiene soddisfatto di questo progetto intimo e personale, consapevole di essere di fronte a una pellicola che resterà per lungo tempo nell’immaginario di molti. Distribuito nelle sale di tutto il mondo a novembre, in Italia è disponibile dal giorno 24 febbraio e sarà trasmesso anche sull’isola d’Ischia, al Cineteatro Excelsior, a partire da Giovedì 3 Marzo, in due spettacoli giornalieri, alle ore 19.30 e 21.30 (sabato e domenica sarà proiettato anche alle ore 17.30).
