CULTURA & SOCIETA'

On Air: Film in uscita questa settimana Tre Piani di Nanni Moretti al Cinema delle Vittorie

Accolto da tredici minuti di applausi dopo la proiezione al Festival di Cannes, dove nel 2001 Nanni Moretti già vinse la Palma d’Oro per il film La Stanza del Figlio, Tre Piani sbarca finalmente nelle sale italiane. Tredicesima pellicola per il cinquantottenne regista di Brunico e prima in assoluto da lui diretta senza partire da un suo soggetto originale. La storia è infatti tratta dall’omonimo libro dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, di cui sono protagoniste tre famiglie che vivono in un palazzo della Tel Aviv benestante, ove dietro una apparente serenità si nasconde un’inaspettata irrequietezza. Nanni “trasporta” questo edificio in una generica città italiana (il film è girato a Roma, nel quartiere Prati) e si affida alla bravura di alcuni tra i migliori interpreti del cinema nostrano, come Alba Rohrwacher, Margherita Buy e Adriano Giannini. I tre piani del palazzo della capitale sono anche i tre livelli nei quali Freud ha diviso la psiche umana, le cosiddette istanze freudiane della personalità di un individuo (Es, Io e Super Io): il primo piano è abitato da un uomo impulsivo e frenetico, convinto che sia accaduto qualcosa di tremendo a sua figlia, lasciata da sola per tante ore con un vicino di casa; al secondo vive una donna alle prese con la sua prima maternità che combatte una silenziosa lotta con la solitudine e il timore di diventare un giorno come sua madre, ricoverata in una clinica per disturbi mentali.

E poi c’è lui, Nanni, che ancora una volta si autodirige, nel ruolo di un giudice che vive al terzo piano insieme a sua moglie (anche lei magistrato) e il loro figlio, coinvolto in un incidente stradale dove morirà una donna. La sua severità e la ferrea volontà nel non voler togliere il ragazzo dai guai saranno alla base di una accesa discussione con la sua consorte. Siamo ben lontani dallo stile “apicelliano” del primissimo Moretti, e nemmeno così vicini all’autobiografico Nanni dei suoi film anni novanta. In questa formula divisa in tre atti (già sperimentata in Caro Diario e che si riallaccia a tanti film degli anni settanta ma anche al più recente Amores Perros di Alejandro Gonzales Inarritu), il lungometraggio si snoda tra le vicende dei condomini senza giungere a una vera e propria risoluzione (o redenzione) finale. Attraverso una fissità a tratti spietata, il regista compie un grande lavoro di sottrazione, concedendo poco (anche al suo stesso ego) e raccontando un algido fallimento di una borghesia ormai poco pulsante e ripiegata su sé stessa, che vede una piccola speranza nel futuro solo attraverso le nuove generazioni. Della durata di 119 minuti, il nuovo film di un Moretti rinnovato, che come sempre divide la critica, sarà proiettato da Giovedì 30 Settembre, al Cinema delle Vittorie di Forio, in tre spettacoli giornalieri, alle 18.00, alle 20.00 e alle 22.00

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