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“Indumenti maschili o femminili, che differenza c’è”: e scoppia la bufera sull’asilo

Una vicenda a dir poco inquietante, denunciata attraverso il sempre più diffuso strumento dei social network. Tutto ha inizio quando su Facebook un cittadino residente nel Comune di Forio scrive un messaggio che francamente lascia un po’ tutti allibiti e che noi vi riportiamo testualmente: “Nell’asilo a Forio mettono – si legge – mutandine da femminuccia ai maschietti e le mutandine dei maschietti alle femminucce, perché? Devono abituarsi a NON DISTINGUERSI, ora m’incazzo, la famiglia è la padrona dell’educazione dei propri figli, sono universalmente i detentori della loro prole fino alla maggiore età!!! Ma chi cazzo si credono di essere queste pseudo maestre dell’asilo che impongono la loro visione vomitevole dell’educazione, per me le differenze esistono e sono sacrosante”. Una vera e propria bomba, che lascia un po’ tutti interdetti, compreso il cronista. Ed è chiaro che siamo rimasti inizialmente spiazzati e non poco, visto il contenuto del post, di quelli che certo non capita di leggere tutti i giorni. Onestamente abbiamo creduto ad un equivoco, e successivamente al fatto che tra gli indumenti di ricambio a disposizione nella struttura in maniera del tutto casuale ce ne fossero soltanto di femminili e dunque il bambino che si fa la pipì addosso si ritrova abbigliato con indumenti intimi da “quota rosa”. Ma dal momento che l’accusa lanciata sembrava delineata e precisa, abbiamo preferito andare oltre. E allora ci siamo messi in contatto con la diretta interessata, ossia la madre del bambino oggetto di questo “abbigliamento” quantomeno discutibile, compagna dell’uomo che ha divulgato pubblicamente la notizia.

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