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Orrore a Panza, coniglio impiccato nel terreno: è un “avvertimento”?

FORIO. Una vicenda, quella che ci apprestiamo a raccontarvi, che ha davvero dell’incredibile e che a sentire quanto denunciato da una persona alle forze dell’ordine, potrebbe celare una vera e propria minaccia. Che, per i modi in cui è stata rappresentata, si porrebbe come il peggior avvertimento di stampo mafioso, roba che in una realtà come la nostra non vogliamo prendere assolutamente in considerazione.

I fatti in questione si sono succeduti nella giornata di ieri, iniziando dalla prima mattinata. A Forio, nei pressi della zona di Sorgeto, insiste un allevamento di conigli, gestito da una donna, allevamento che è posto all’interno di un fondo di terreno di proprietà del padre. Genitore e figlia si recano più volte al giorno sul posto come è abbastanza facilmente intuibile e lo stesso leit motiv si è ripetuto anche venerdì. Etano circa le 9 del mattino e l’uomo, S.F. è rientrato in casa prima del dovuto con aria sconvolta ha riferito alla figlia M.F. che qualche estraneo si era introdotto all’interno del fondo terriero rompendo la recinsione e, una volta introdottosi nel capanno dove si trovavano le gabbie dei coniglie, le ha forzate fino a romperle portando via dieci conigli compresa la fattrice. Tutto questo, raccontato così, farebbe pensare al classico furto del cosiddetto “ladro di galline” di turno, ma il peggio doveva ancora avvenire. S.F., infatti, di lì a pochi attimi si rendeva conto che il ladro aveva perpetrato un rito macabro impiccando il coniglio maschio. L’unico esemplare che non era stato portato via da quella gabbia.

M.F., appreso questo particolare, risultava con l’essere particolarmente spaventata e per questo motivo veniva chiesto immediatamente l’intervento delle forze dell’ordine. Sul posto di lì a poco sarebbe giunta una volante e gli agenti in servizio presso il commissariato di polizia di Ischia, guidato dal vicequestore Alberto Mannelli. Aspettando l’arrivo dei poliziotti, la donna si è recata presso il terreno dove ha potuto constatare che – purtroppo – quanto le aveva riferito il padre era davvero accaduto. I tutori dell’ordine hanno effettuato anche una minuziosa perquisizione dell’area e qui è stata rivenuta all’interno del capanno una tenaglia che era stata presumibilmente utilizzata dagli ignoti autori del vile gesto per tagliare la recinzione ed introdursi all’interno della proprietà. L’oggetto in questione, ovviamente, veniva posto sotto sequestro.  A sopralluogo ultimato la donna si è recata presso gli uffici di via delle Terme per sporgere la regolare denuncia contro ignoti. Ad una domanda posta da chi ha raccolto l’esposto, M.F. ha risposto però in maniera abbastanza inquietante, riferendo agli agenti di non aver sospetti su nessuno in particolare, ma sottolineando il fatto che in passato il padre ha reiteratamente svolto denuncia nei confronti di ignoti per furto di conigli. Spiegando poi di essere seriamente preoccupata per il rinvenimento del coniglio impiccato, ritenendo che possa trattarsi di un chiaro ed inequivocabile segnale minatorio. Un’ipotesi e una prospettiva, questa, che laddove potesse trovare conferma non potrebbe che farci interrogare sulla deriva alla quale stiamo assistendo anche ad Ischia, di certo non più un’oasi felice. Certo, nessuno vuole lanciare allarmi ingiustificati ma provate a porvi un quesito: per quale motivo chi ruba dieci conigli impicca l’undicesimo? Noi una risposta plausibile (e diversa) proprio non riusciamo a trovarla.

Gaetano Ferrandino

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