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Giampaolo Castagna chiede il commissariamento di Federalberghi Ischia

ISCHIA – Da guerra fredda a scontro aperto. Elezioni al vetriolo per il rinnovo delle cariche di Federalberghi. L’’associazione che unisce buona parte degli albergatori ischitani si prepara all’appuntamento elettorale del 14 in un clima tutt’altro che sereno. Non avendo ricevuto alcuna risposta da Federalberghi nazionale riguardo alle 7 richieste che i filo-viscontiani hanno mandato alla presidenza nazionale e a quella locale, il gruppo di dissidenti rilancia, chiedendo il commissariamento della Federalberghi ischitana.

 

I SETTE “PECCATI” DI FEDERALBERGHI ISCHIA, SECONDO I FILOVISCONTIANI

 

Nella missiva inviata il 20 novembre da Giampaolo Castagna, a nome di un folto gruppo di dissidenti che vede nella candidatura di Riccardo Sepe Visconti un possibile segnale di svolta per la categoria degli albergatori isolana , e di riflesso per l’economia di tutta l’isola verde, il patron dell’hotel “La Pergola” aveva evidenziato in sette punti le richieste che il gruppo dei filoviscontiani rivolge alla presidenza nazionale.

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Consegnare la lista di tutti gli associati (ad oggi non è chiaro quanti e quali siano precisamente i soci di Federalberghi Ischia). Evidenziare quanti voti sono a disposizione di ciascun socio. Evidenziare quali soci possono votare, perché in regola con gli adempimenti e quali soci non possono farlo. Convocare entro la fine dell’anno l’Assemblea Plenaria dei soci per il rinnovo delle cariche ( Federalberghi Ischia ha finalmente indetto elezioni per il 14 dicembre, rispondendo, indirettamente a questa richiesta). Ma ancora: assicurare gli associati che le elezioni avverranno in seno all’Assemblea, a margine di un corretto dibattito tra i candidati alla carica di Presidente, rendere pubbliche le candidature degli aspiranti alla carica di Presidente, ammettere senza ulteriori indugi la candidatura di Riccardo Sepe Visconti (che da molti mesi è sostenuta da una assai considerevole e maggioritaria quantità di associati attivi).

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Su 7 richieste solo a una è stata data risposta, e anche in maniera indiretta, senza interloquire direttamente con i soci che fanno da tempo tali richieste. Vista la mancata risposta da parte del presidente Ermando Mennella a tali richieste – scrive Giampaolo Castagna, che non manca di sottolineare che l’attuale presidente di Federalberghi Ischia da almeno due anni ha chiuso il suo albergo e non ha ritenuto opportuno presentare le proprie dimissioni – e visto che la carica del presidente Mennella è scaduta dalla primavera scorsa, il gruppo di quasi 50 albergatori ha individuato in Riccardo Sepe Visconti il profilo ideale per essere candidato a nome di tutti noi quale Presidente della Associazione territoriale.

“L’Isola, – ha sottolineato Castagna – un tempo prima stazione turistica della Campania (e tra le più prestigiose ed attive di Italia), da alcuni anni vive un periodo di tangibile crisi. In controtendenza, appunto con la Campania così, come con il trend nazionale. Tutto ciò comporta per le nostre aziende un inevitabile stato di malcontento e altrettanta difficoltà nel lavoro quotidiano.

 

La situazione si aggrava anche per la delicatissima fase che tutti noi stiamo attraversando: prima per i danni materiali e di immagine dovuti al sisma del 21 agosto 2017 e, successivamente (nelle ultime settimane), per la pessima reputazione dovuta al fango riversatoci quasi all’unanimità da tutti i media nazionali sul tema del condono edilizio legato alla ricostruzione post terremoto.

“Questa incresciosa situazione – continua Castagna – unita al fatto che da anni nessuno di noi conosce i bilanci dell’Associazione (essendosi sempre rifiutati di comunicarci, in spregio al codice etico, questi dati), l’elenco completo degli stessi associati ed in particolare di coloro che hanno accesso al voto, il peso specifico di ciascuno di essi espresso in termini di voti disponibili, così come non è stato rinnovato in modo corretto il “mandato esplorativo” dei 3 membri che dovrebbero (secondo criteri egalitari) saggiare le intenzioni di voto, crea uno stato di estrema confusione, enorme disorientamento fra i soci e l’odioso sospetto che si stiano commettendo gravi illeciti”.

Motivazioni che hanno spinto la richiesta non solo di immediato intervento, ma anche di commissariamento dell’associazione per condurla a elezioni democratiche e trasparenti anche per scongiurare le azioni legali a tutela dei diritti dell’associazione che potrebbero essere promosse a breve termine.

Antonello De Rosa

 

 

 

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