POLITICAPRIMO PIANO

Ottorino, schiaffo alla Sciupatiello’s Band: «La politica non si fa con gli spinaci»

Lunga intervista al presidente del consiglio comunale di Ischia che si sofferma su una serie di aspetti: dal gruppo consiliare del Pd al ruolo di Giosi passando per la pace tra l’europarlamentare e Gianluca Trani. Ma il vero affondo arriva sulla questione del rimpasto in Ischia Risorsa Mare

Si riparte dopo la pausa estiva. La politica ischitana sembra in una fase di “stasi”: è davvero così o siamo dinanzi a uno stato di calma apparente?

«Allo stato la maggioranza è sufficientemente larga, tale da garantire ancora una convivenza tra le varie anime che la compongono. Anche se vista l’imprevedibilità della politica non vi è da escludere in assoluto qualche manovra di assestamento».

Di recente il sindaco d’Ischia ha spiegato come la composizione di un gruppo consiliare del Pd non sia una priorità e bisogna pensare soprattutto all’equilibrio amministrativo. E’ una considerazione che condividi e se sì in che misura?

«L’indirizzo disatteso di mettere sotto un unico cartello i rifiuti, i tributi e la marina è stato ignorato per fare spazio alle esigenze dei gruppi politici di nuova generazione, altro che costo zero… Bisognava uscire dalla liquidazione e una volta fatto si è dato il benservito a chi aveva lavorato per raggiungere il risultato per poi riaffidare la partecipata a chi era stato precedentemente incaricato: insomma, solo un ulteriore aggravio di costi»

«Sulla scorta delle esperienze passate, non v’è dubbio che un gruppo del PD formato da un numero consistente di consiglieri della maggioranza potrebbe portare maggiore stabilità al governo del paese. Purtuttavia per quello che ho potuto notare in questi due anni, il sentimento di appartenenza che sarebbe alla base di un gruppo del genere non alberga nei consiglieri comunali che compongono il civico consesso come invece avvenuto per il passato e quindi piuttosto che appassionarsi a formare un gruppo quantitativamente numeroso ma sostanzialmente comunque frammentato potrebbe essere più utile ristabilire gli equilibri di lista corrispondenti al risultato elettorale e quindi al volere popolare. In ogni caso, al fine di riaccendere nei consiglieri il sentimento di appartenenza ormai affievolito, di cui ho accennato prima, vorrei rivolgere un invito al segretario della sezione locale del PD».

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Quale?

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«Quello di attivare la sezione stessa al fine di renderla il luogo del dibattito politico e delle proposte da sottoporre all’attenzione dell’amministratore a prescindere dalla presenza di un gruppo consiliare PD considerato che il luogo politicamente deputato a tanto e mi riferisco al consiglio comunale nella sua interezza è risultato a mio avviso fin’ora piuttosto carente sul piano delle proposte politiche».

Cosa mi dici della scissione di Matteo Renzi dal PD?

«Sulla questione non v’è dubbio che senza quel senso di appartenenza di cui ho detto sopra,la politica scivola nei personalismi. Personalismi, che come nel caso di Renzi reggono fino a quando si detiene la lidership. Persa la lidership,la difficoltà ad adeguarsi alla linea del partito e quindi della maggiornaza degli iscritti genera lo strappo e la formazione di nuove entità politiche che poi non si identificano più con un programma politico ma con la persona per cui si parla del partito di Renzi, piuttosto che del partito di Berlusconi, della Meloni o di Slavini. Credo in verità, che la mancanza di cultura politica figlia della mancanza dei partiti e quindi di quella gradualità nella crescita politica a cui erano sottoposti gli iscritti e che consentiva ad una classe politica di crescere e fare esperienza nei valori di appartenenza,abbia generato il pressapochismo e la immaturità della attuale classe di governo a tutti i livelli».

Giosi Ferrandino rieletto al Parlamento Europeo torna ad essere un punto di riferimento ineludibile e rafforzato per l’attuale maggioranza?

«Un gruppo consiliare con De Luise? Maurizio mi ha più volte riferito del suo disagio personale a continuare il percorso intrapreso con gli altri colleghii del gruppo al quale aveva aderito in precedenza di cui orami non si sente più di appartenere. Ho rappresentato tale circostanza al Sindaco e con lui si valuterà ogni possibile ipotesi tra le quali anche quella da te indicata»

«Credo che la conferma al Parlamento Europeo dell’onorevole Giosi Ferrandino debba essere un’occasione per far sentire alta la voce dell’isola intera in Europa su tematiche fondamentali della nostra realtà territoriale, quali ambiente, mare, depurazione, tutela delle bellezze e delle risorse naturali, etc., temi fondamentali per la salvaguardia del nostro patrimonio unico nella sua diversità. Ovviamente in tema di punto di riferimento non va trascurata la sua crescita politica che lo ha portato ad essere tra le massime espressioni del Partito Democratico del centro sud in forza del ragguardevole risultato elettorale raggiunto nella recente competizione europea e considerato anche che allo stato il PD è anche forza di governo nella recente alleanza con il movimento cinque stelle alla guida dell’Italia».

Come spieghi il ritrovato feeling tra l’europarlamentare e Gianluca Trani?

«Credo che fosse giunto il momento tra loro di ricucire le antiche incomprensioni prima sul piano personale e poi recuperare anche la loro comune appartenenza politica. Mi rendo conto che Gianluca è stato il competitor dell’area del centrodestra e credo che anche tale suo comportamento nel passare da un’area politica ad un’altra lo abbia penalizzato portandolo alla sconfitta elettorale. Probabilmente proprio la sconfitta elettorale ha fatto maturare in lui l’esigenza di identificarsi di nuovo nella casa madre».

Senti, si continua a discutere del possibile gruppo consiliare tra te e Maurizio De Luise. Quanto c’è di vero?

«il consigliere De Luise mi ha più volte riferito del suo disagio personale a continuare il percorso inizialmente intrapreso con gli altri consiglieri del gruppo al quale aveva aderito in precedenza di cui orami non si sente più di appartenere. Ho rappresentato tale circostanza al Sindaco e con lui si valuterà ogni possibile ipotesi tra le quali anche quella da te indicata».

Quali problemi quest’amministrazione ha preso ad affrontare di petto e in tutta onestà quali sono quelli che ancora restano da risolvere in maniera forte?

«Giosi e Gianluca di nuovo insieme? Credo che fosse giunto il momento tra loro di ricucire le antiche incomprensioni. Mi rendo conto che Trani è stato il competitor dell’area del centrodestra e credo che anche tale suo comportamento lo abbia penalizzato portandolo alla sconfitta elettorale. Probabilmente questo ha fatto maturare in lui l’esigenza di identificarsi di nuovo nella casa madre»

«Bisogna dare atto al Sindaco di avere avuto coraggio e determinazione con risultati inaspettati e lusinghieri nell’affrontare il problema dell’area portuale. Al punto che oggi le stesse categorie interessate, i taxi, i commercianti dell’area, i trasportatori, le compagnie di navigazione, l’utenza del mare in genere si dichiarano soddisfatti ed è sotto gli occhi di tutti come l’ordine e la sicurezza nell’area portuale siano finalmente il migliore biglietto da visita per il turista e per il viaggiatore in genere. Così come sulle scuole, sugli immobili comunali, ma in generale sul territorio si sono avviate una serie di progettazioni utili a migliorare l’assetto del paese. Di queste alcune in fase avanzata ed altre in fase di progettazione ovviamente collegate anche con canali di finanziamento provinciali (piano strategico), regionali (misure specifiche), ministeriali, europee. Parecchie di queste quindi vedranno la luce nel corso del mandato, ma in ogni caso si sono gettate le basi per un generale rinnovamento del paese. Ma c’è altro da fare…».

Per esempio?

«Resta da risolvere ma gradatamente ci si arriverà il nodo traffico, infatti la programmazione di cui sopra che prevede un riassetto della viabilità con implementazione del servizio pubblico, accessibilità nei parcheggi a monte o a valle del centro ed utilizzo delle navette, piste ciclabili migliorerà certamente la qualità della vita di residenti e turisti. Resta irrisolto allo stato il nodo del riassetto della macchina comunale, falcidiata dai pensionamenti, che ha reso più gravoso il processo di efficienza ed efficacia degli atti amministrativi. Sul punto anche il Sindaco fu sollecitato dalla sua stessa maggioranza in occasione di un recente consiglio comunale con un documento ad hoc proposto dal sempre verde consigliere Giovanni Sorrentino e sottoscritto da quasi tutti i consiglieri comunali di maggioranza».

E’ vero che c’è in atto un braccio di ferro politico per il controllo di Ischia Risorsa Mare?

«Non c’è dubbio che un gruppo del PD in maggioranza potrebbe portare maggiore stabilità al governo del paese. Ma temo non ci sia un comune senso di appartenenza tra i consiglieri e quindi l’operazione potrebbe rivelarsi controproducente. Potrebbe essere più utile ristabilire gli equilibri di lista corrispondenti al risultato elettorale e quindi al volere popolare»

«Caro Gaetano, il paese non si governa con gli spinaci… piuttosto non molto tempo fa il consiglio comunale aveva deliberato la formazione di una partecipata unica. Dunque l’indirizzo ancora oggi disatteso per motivi di “larghe intese” di mettere sotto un unico cartello i rifiuti, i tributi e la marina è stato ignorato per fare spazio alle esigenze dei gruppi politici di nuova generazione (il riferimento è ai Balrstrieri’s, ndr),,altro che costo zero… Ovviamente per fare ciò bisognava uscire dalla liquidazione cosa che è stata fatta di recente nel cda della partecipata marittima dando il benservito a chi era stato il traghettatore dallo stato di liquidazione alla messa in bonis, per poi riaffidarlo al precedente coliquidatore in uno ad altro professionista precedentemente incaricato. Dunque allo stato la rigenerata partecipata ha un governo composto da due professionisti con ulteriore aggravio di costi, in attesa di quella sintesi che ancora non arriva sulla partecipata unica».

Ogni tanto si sente parlare di possibili rimescolamenti delle carte in giunta: è un’ipotesi a tuo avviso percorribile o si tratta di semplici rumors?

«La politica è una materia in movimento e spesso imprevedibile. Quello che però non deve mancare è il giusto equilibrio nel rispetto del mandato popolare e quindi dei risultati dei gruppi delle liste del cartello, evitando di personalizzare i ruoli».

La figura di un sindaco troppo accentratore ha fondamento e disturba non poco la maggioranza o siamo davanti a una leggenda popolare?

«La democrazia in quanto tale prevede per i gruppi politici delle modalità partecipative proporzionali al mandato popolare. Ai consiglieri comunali è demandato il ruolo di indirizzo e controllo, indirizzo che viene messo in pratica dall’apparato amministrativo e dagli assessori in giunta con i conseguenziali atti deliberativi. Spesso per la scarsa partecipazione dei gruppi politici alla vita quotidiana dell’amministrazione, quest’ultima deve operare scelte e mettere in campo atti per il paese che non possono attendere. Credo che questa sia la chiave di lettura».

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