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Ottorino, “siluro” sui quattro di Vivere Ischia: «Sono affetti da sindrome bipolare» 

Partiamo senza fare troppi giri di parole. La maggioranza si allarga di nuovo riconquistando i quattro consiglieri di Vivere Ischia. Un’operazione che se dal punto di vista strettamente matematico non fa una piega, tecnicamente ha lasciato più di qualche perplessità. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
«Non c’è dubbio che per l’attuale amministrazione poter contare su una maggioranza più ampia crei una maggiore stabilità. Poi però viene fuori la storia di ognuno di noi, nel senso che bisogna che l’allargamento cui fai riferimento sia condizionato inevitabilmente da un periodo di verifica di questa eventuale disponibilità offerta nel riagganciarsi alla squadra che governa il paese. Non bisogna dimenticare una cosa…».
Quale?
«Che qui ci troviamo dinanzi ad un cambio di direzione che è stato perpetrato in un arco di tempo breve. Tu conosci meglio di me o almeno quanto me i documenti e soprattutto le feroci uscite dinanzi a certe note rese pubbliche dal gruppo di Vivere Ischia. Non solo, lo stesso sindaco fu artefice di un’arringa nel corso comunale di un consiglio comunale svoltosi a luglio nel quale parlava apertamente di “fuoco amico”: adesso, come se niente fosse, arriva questa clamorosa marcia indietro che a me in tutta onestà sembra figlia di rapporti sottobanco che il primo cittadino ha avuto con questo gruppo. I cui componenti, forse stanchi di non essere riconosciuti in modo ufficiale, hanno optato per questo nuovo documento. L’intervista che poi Enzo Ferrandino ha rilasciato al vostro giornale, ha fatto palesare questo teorema. Il rammarico maggiore di una certa parte politica, e non parlo solo a titolo personale, è che noi sapevamo di questi incontri carbonari che francamente lasciano decisamente a desiderare».
Tradotto in parole povere, i malumori sono celati ma palpabili e riguardano l’intera maggioranza. Sarebbe stato il caso che tutto avvenisse alla luce del sole e col vostro coinvolgimento, giusto?
«E’ esattamente così. I padri fondatori di questa amministrazione – parlo dei capigruppo delle liste, dei loro componenti ma anche di chi si è cimentato per arrivare alla compilazione delle stesse – a mio avviso in una democrazia che funziona ed in una logica di condivisione di un progetto politico oltre che di riconoscere la giusta dignità a un gruppo di persone elette dal popolo, avrebbero dovuto intavolare un ragionamento e conoscere anche da queste persone (i consiglieri di Vivere Ischia, ndr) le motivazioni del cambio di rotta. Un atteggiamento del genere avrebbe dato anche maggiore credibilità ai nuovi scenari che vanno a configurarsi. Invece sembra proprio che noi ci ritroveremo alla prossima riunione di maggioranza con l’operazione già chiusa e definita nei minimi dettagli».
Beh, non c’è dubbio che poco fa hai abbozzato un ragionamento ineccepibile. Vivere Ischia è passata da una “corona” di accuse a fine maggio al ribadire una fiducia incondizionata al sindaco pochi giorni fa. E tutto questo, senza passaggi intermedi né segnali di un lento ma costante riavvicinamento. Pare di essere davanti a un qualcosa di estremamente rurreale…
«Esatto. E siccome in politica nulla accade in maniera semplice e casuale, evidentemente questo periodo di relazioni “carbonare” che sono certamente avvenute, ha portato alla conclusione che ci è stata servita su un piatto direttamente a tavola, come se nulla fosse. Sembra quasi che abbiano fatto una partita a carte di cui non siamo stati nemmeno spettatori: può star bene anche così, ripeto che la stabilità della maggioranza sicuramente sta a cuore al sindaco come a tutti quanti. Però è mancata la partecipazione, e poi…».
E poi?
«Non me ne voglia nessuno, ma io in questo ci vedo una sorta di sindrome bipolare: ma attenzione, non quella politica, ma nell’accezione medica del termine. Parliamoci chiaro, non si può dire una cosa a maggio e l’esatto contrario a novembre facendo finta di niente. Ripeto, a me e non solo a me avrebbe fatto piacere capire cosa ha portato ad una inversione di rotta a trecentosessanta gradi in questi mesi. Può darsi anche che i quattro consiglieri possano aver visto male, che volessero provare a cimentarsi nuovamente nell’attività amministrativa, non ci sarebbe stato nulla di strano visto che parliamo di una componente che ha partecipato in maniera tangibile e significativa alla vittoria elettorale. Ma almeno si sarebbe fatta chiarezza. Il risultato finale, adesso, è che la maggioranza sarà allargata a dodici, e questa può essere anche una strategia tesa a creare stabilità. Ma la politica qui la conosciamo tutti da un bel pezzo e quindi mi preme sottolineare che se questo era l’obiettivo e ci si sia arrivati con tali modalità (atteso che ci si sia davvero arrivati, perché come ti dicevo tutto va messo alla prova…) non è proprio il massimo della vita: mancano i presupposti fondamentali, quelli legati alla condivisione di un progetto».
Inutile girarci intorno, i consiglieri comunali non sono contenti e tra loro non è mancato chi ha avanzato il sospetto che “chi tradisce una volta tradisce sempre”. Tra l’altro presumo che non l’abbiano presa bene nemmeno Antonello Sorrentino e Antonio Mazzella, che sono coloro che attraverso il “salto della quaglia” hanno tenuto in piedi l’amministrazione dopo il temporaneo addio dei cosiddetti “scissionisti”.
«Dall’intervista che il sindaco ha rilasciato a Il Golfo sembrerebbe che non sia così, poi è chiaro che la cosa andrebbe chiesta ai diretti interessati. In questo contesto, se mi è permesso, trovo davvero singolare che nessuno si prenda la briga di ufficializzare la propria posizione».
In molti, partendo dal presupposto che il mentore di Vivere Ischia è Giosi Ferrandino, ipotizzano che dietro il riavvicinamento alla maggioranza possa nascondersi il classico “cavallo di Troia”. In pratica, l’obiettivo potrebbe essere quello di minare la stabilità dell’amministrazione dall’interno. Tesi o congettura secondo te condivisibile?
«Ho motivo di immaginare che il sindaco abbia interloquito anche con Giosi e se così fosse ha fatto pure bene, visto che è uno degli alleati che ha contribuito alla vittoria elettorale. Poi va detto che in vista di una sua candidatura alle prossime elezioni europee, quella del cavallo di Troia non mi sembrerebbe proprio un’operazione saggia: di certo non gli arrecherebbe vantaggi, almeno nel breve periodo».
Vabbé, chiudiamo questa parentesi e passiamo oltre, parlando anche di quello che è l’operato dell’amministrazione comunale. La partenza è stata stentata, adesso bisogna guardare al nuovo anno solare con quali obiettivi?
«L’azione politica è assolutamente migliorata e più incisiva, mi pare un dato innegabile. Auspicherei una precisa strategia legata alla stagione turistica, che obiettivamente manca. Vorrei che si programmasse tutto per tempo con gli addetti ai lavori, come commercianti, albergatori e rappresentanti di categoria. Poi vanno limate le polemiche e le divergenze di vedute con i tassisti, migliorato il trasporto marittimo così come l’area portuale e tante altre cose. L’obiettivo deve essere quello di avere una programmazione mirata e di conseguenza un’offerta degna di tal nome da proporre a chi intenderà scegliere l’isola eleggendola a meta della propria vacanza».
Sei anche un tecnico, quindi potrai fornire una risposta esauriente anche se per ovvi motivi sarà sintetica. Si è molto parlato della “nuova Piazza degli Eroi, cosa puoi dirci a riguardo?
«L’opera tende a migliorare l’estetica ma soprattutto a portare avanti quel progetto di viabilità mirato a decongestionare il centro. Si arriverà dunque all’istituzione di piste ciclabili per giungere poi al senso unico su via Alfredo De Luca implementando la presenza di navette elettriche sull’asse tra Ischia Porto e Ponte. Tutto questo dovrà essere oggetto di una incisiva campagna di sensibilizzazione tesa a far capire ai nostri concittadini che è necessario recuperare porzioni di territorio, lasciando laddove possibile il maggior numero di veicoli a casa e addirittura non sostituirli (se non con mezzi elettrici) quando arriverà il momento di dismetterli».
Perché ogni qualvolta ad Ischia si parla di strutture sportive, passi sempre per il “ras” della situazione?
«Mi occupo del settore da sempre, perché sono uno sportivo e ho una certa sensibilità e cultura sulla materia. Qualcuno avrà potuto pensare che questo abbia contribuito anche alla crescita della mia posizione politica, ma la verità è diametralmente opposta. Chiunque avesse voluto cimentarsi come ho fatto io, dedicando tempo e spazio a questa problematica, può farlo tranquillamente così magari si rende conto di quanti problemi vanno affrontati e risolti quotidianamente. Qui non c’è da metterci impegno soltanto nelle strutture ordinarie, ma anche su quelle scolastiche. La verità è che qui tutti vorrebbero occuparsi della gestione, ma non delle necessità che servono per il funzionamento. Per esempio…».
Per esempio?
«Non vedo nessuno dei miei colleghi consiglieri comunali presentarsi all’esterno delle scuole, che pure vietano sistematicamente l’utilizzo delle palestre. Siamo sinceri, si preoccupano solo quando l’associazione di turno si presenta fuori la porta e ti chiede l’utilizzo. Vedi, noi abbiamo un metodo meritocratico che ci proviene dal regolamento e che mettiamo in atto sistematicamente e tutto questo, ci tengo a sottolinearlo, senza fare figli e figliastri. E poi, e lo dico senza falsa diplomazia, se avessimo la disponibilità di palestre come quelle del Secondo Circolo Didattico di Ischia dell’IPSAR Telese, del Liceo Scotti di Ischia – che sistematicamente vengono sottratte all’utilizzo dei nostri figli – le cose andrebbero diversamente. E invece bisogna fare i conti con il bigottismo e la “micro mentalità” che certi dirigenti hanno nel pensare che le strutture siano di loro esclusiva pertinenza. Invece la scuola deve aprirsi al territorio, e questo non accade. Avete visto i locali dell’ex sezione distaccata di Tribunale? Appena consegnati alla scuola Mennella, alla prima occasione si fa in modo di interdire ai ragazzi l’accesso ai campetti. La verità è che la mentalità va cambiata, ma nessuno tranne il sottoscritto prova a fare una crociata su tali temi. Ognuno aspetta settembre, lo ripeto, quando arriva la richiesta del referente per l’utilizzo delle strutture: da quel momento, non gli interessa se i conti quadrano o meno, se c’è spazio per tutti o meno. No, quando si fa una selezione quello che viene messo in croce sono sempre io, ma comunque cerchiamo di dare spazio tutti».

Gaetano Ferrandino

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