CRONACA

IL PUNTO Tempi duri per il trasporto pubblico a Procida

Per affrontare al meglio i prossimi mesi dobbiamo necessariamente mettere in campo un progetto di mobilità pubblica e privata che riesca a garantire tutti gli spostamenti necessari e richiesti dall’utenza in assoluta sicurezza.

Sulla nostra isola scontiamo una disattenzione decennale da parte dell’ EAV che già in condizioni normali ci vedeva soffrire non poco per un servizio di bus scadente, inadeguato, insufficiente.

Abbiamo già detto che a bordo degli autobus, secondo quanto riportato da ilsole24ore.it, si dovrà stare seduti indossando la mascherina e non sarà più possibile appendersi al corrimano restando in piedi. Si starà seduti occupando alternativamente le sedie. Significa che sui nostri bus saliranno al massimo 5 persone senza tener conto che questi mezzi hanno tutti una sola porta per la salita e la discesa e quindi inidonei per assicurare la sicurezza nell’emergenza sanitaria. Questo proprio perché il trasporto pubblico rappresenterà l’anello debole per garantire in modo sufficiente il distanziamento sociale e la prevenzione da possibili contagi.

Del resto proprio poco fa il Presidente dell’EAV, ing. De Gregorio, ha annunciato che l’iter occupazionale già avviato per la presa in servizio di ulteriori autisti è momentaneamente sospeso, per cui ci troveremo pure in esiguità di personale.

Questo ci fa mettere le mani avanti nel chiedere per la nostra isola bus adeguati per dotazione tecnica e per capienza oltre ad un considerevole aumento del numero delle corse, considerata la poca portabilità dei nostri mezzi.

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Ricordiamo solo che regole severe ci saranno anche per i taxi, dove sarà vietato sedere accanto al conducente e potranno salire solo due passeggeri. Diventerà obbligatorio un divisorio in plexiglass e, in caso di distanza inferiore al metro, il conducente dovrà indossare mascherina e guanti; a lui spetterà anche l’obbligo di sanificare la vettura.

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Insomma va benissimo riprendere, va più che ottimo sperare in una pronta ripresa del turismo sull’isola, ma prepariamoci in tempo per soddisfare le necessità di mobilità territoriale che va riconsiderata rispetto a quanto supportato e sopportato fino ad oggi.

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