ARCHIVIO 5POLITICA

Palazzetto e piscina, caso collaudo: la Regione “interroga” il Comune di Ischia

ISCHIA – Una lettera breve, ma dai contenuti esaustivi e soprattutto inequivocabili. Il dipartimento della programmazione e dello sviluppo economico della Regione Campania, nelle persone dei funzionari responsabili Alfonso Bonavita e Roberta D’Esposito, hanno trasmesso una nota all’attenzione del rup del Comune di Ischia Francesco Fermo, al sindaco Giosi Ferrandino ed al vicesindaco Enzo Ferrandino. L’atto avente ad oggetto “Lavori Por-Fesr 2007-2013, efficientamento energetico edifici di proprietà comunale: lavori di ristrutturazione edilizia, opere edili ed impiantistica piscina comunale F. Ferrandino e Palazzetto dello Sport F. Taglialatela” accompagnato dalla dicitura “Esposto denuncia”. Nel testo si legge che “in riferimento all’esposto di pari oggetto del 5 dicembre 2016, assunto al protocollo della scrivente in data 7 dicembre 2016, con il quale il consigliere comunale avv. Carmine Bernardo lamenta una serie di irregolarità nella realizzazione e collaudo delle opere in epigrafe, vorranno le SS.LL. che si leggono in indirizzo, con somma urgenza trasmettere apposita relazione di merito”. L’atto nasce dunque da sollecitazioni del consigliere di minoranza e non a caso la missiva di Palazzo Santa Lucia è stata indirizzata allo stesso Carmine Bernardo e per conoscenza anche al responsabile dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone.

Insomma, al netto della scontata, prevedibile e se vogliamo anche inevitabile (e benedetta, a scanso di equivoci) riapertura delle due strutture sportive, l’impressione è che tutte le ombre legate alle procedure seguite non si siano affatto dissolte. La Regione, peraltro, fa riferimento ad una interpellanza presentata da Bernardo nello scorso dicembre e che a tutt’oggi non ha ancora ottenuto le risposte dovute dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giosi Ferrandino. Nel voluminoso scritto, il consigliere di minoranza ricordava che “il Responsabile Unico del Procedimento, ing. Francesco Fermo ha affidato all’ing. Arnaldo Surolli l’incarico di Collaudatore Tecnico Amministrativo dei lavori in oggetto.  Questo sta significare che i lavori a tale data dovevano essere necessariamente ultimati, visto che, ai sensi dell’art. 216 comma 1, l’incarico di Collaudatore Tecnico Amministrativo viene affidato entro trenta giorni dalla data di ultimazione dei lavori. E ciò anche in coerenza con l’art 4 del contratto stipulato in data 23/09/2015 che indicava in  gg 180 la durata dei lavori e l’obbligo dell’Appaltatore dieseguire i lavori in tempo utile alla rendicontazione, stabilito nella convenzione tra il Comune e la Regione per la data del 30.12.2015. L’ing. Arnaldo Surolli, avendo accettato l’incarico di collaudatore, con la collaborazione del Direttore dei Lavori, Arch. Patrizio Costagliola ha iniziato le attività di verifica confrontandosi con i tecnici dell’Impresa esecutrice dei lavori, nonché con il responsabile della redazione del progetto esecutivo. Da alcuni incontri informali, dalla verifica del progetto di gara e del progetto esecutivo redatto dall’Impresa La.re.fin. S.r.l., dai documenti contabili e di assegnazione dei lavori, da alcune visite in cantiere per constatare quanto realizzato anche dal punto di vista tecnico-funzionale, l’ingegnere, per una diversa visione nell’interpretazione dei documenti progettuali, contabili e di quanto realizzato e dei criteri progettuali adottati con i soggetti in campo ha ritenuto opportuno rinunciare all’incarico rassegnando le dimissioni”

Il resto è più o meno storia nota, con le perplessità che la decisione di Surolli finisce col suscitare, e non solo quelle. Molti aspetti sono noti, perché questo giornale li ha raccontati in maniera analitica in tempi non sospetti. Bernardo si sofferma sul fatto che il rup Francesco Fermo, invece di respingere le dimissioni o nominare un sostituto si rese artefice di una variante. Si arriva così al consiglio comunale in cui si chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui lavori, respinta però dalla maggioranza. Era a questo punto che il consigliere di minoranza, scrivendo anche a Palazzo Santa Lucia, ricordava che in sede di civico consesso “il Vice Sindaco Enzo Ferrandino ha dichiarato che i lavori non erano terminati ma che si è proceduto alla consegna parziale per quella parte di lavori completati (Il Palazzetto e la Piscina) prima dell’approvazione del Collaudo, cosa che effettivamente si è verificata, nonostante la diversa visione del Collaudatore dimissionario nell’interpretazione dei documenti progettuali, contabili e di quanto realizzato e dei criteri progettuali adottati dal Direttore dei lavori e dalla impresa esecutrice dei lavori. Il vice sindaco ha anche affermato che il Palazzetto dello sport era già stato messo a disposizione delle scuole e, dopo pochi giorni dal consiglio comunale, anche la piscina coperta è stata aperta al pubblico utilizzo. Inoltre, poiché tra gli atti trasmessi allo scrivente, non vi è alcun verbale di sospensione lavori per consentire la predisposizione della variante, né risulta alcun verbale di ripresa lavori dopo la  predisposizione della variante, con la consegna anticipata degli immobili,  si ha il fortissimo dubbio che la variante sia servita a sistemare in contabilità lavori non previsti nel progetto esecutivo approvato e già realizzati all’atto della nomina del collaudatore dimissionario, violando in maniera clamorosa le norme sui lavori pubblici.

 

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex