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Parcheggio Siena, irrompe la Procura

Il pubblico ministero Giulio Vanacore vuole vederci chiaro sui presunti abusi perpetrati nella struttura ed ha affidato la delega d’indagine alla polizia locale. Che, a sua volta, ha nominato come ausiliario di pg il geometra Antonio Sessa che ha effettuato una serie di misurazioni. Gli esiti saranno noti a giorni, ma non mancherebbero le difformità. E allora…

Una struttura che non riesce ad essere ultimata, che non riesce a vedere la luce. E che magari, proprio per questo, rischia quasi di essere un’eterna incompiuta e magari pure un’opera “maledetta”. Ma, al netto di chi crede a sortilegi, malefici o scaramanzia, forse l’annosa e ormai paradossale vicenda del Parcheggio della Siena a Ischia Ponte, è più che altro una storia paradossale, una di quelle alle quali si farebbe fatica a credere. Se non fossimo in Italia, se non fossimo su un’isola che di contraddizioni è davvero ricca. In tempi non sospetti siamo stati i primi a lanciare in esclusiva la notizia dei “rilievi” (chiamiamoli così, per una forma di delicatezza) della Sovrintendenza rispetto alle opere svolte che sarebbe stato non conformi al progetto originario. Da allora l’ultimazione di questo benedetto parcheggio, che già sembrava una sorta di “mission impossible”, è diventato un obiettivo destinato a rimanere mera utopia per una serie di complicazioni che hanno creato un labirinto dal quale è impossibile venire fuori. E le indiscrezioni che emergono nelle ultime ore lasciano intravedere nubi fosche all’orizzonte, insomma proprio non promettono nulla di buono.

Sulla vicenda del Parcheggio della Siena si sono accesi infatti i riflettori della Procura della Repubblica di Napoli con una dettagliata attività di indagine che sarebbe stata affidata al pubblico ministero Giulio Vanacore, che si occupa tra l’altro di ambiente, edilizia ed urbanistica. Secondo quanto si apprende il sostituto procuratore avrebbe dato delega d’indagine ai vigili urbani di Ischia per una serie di rilievi e misurazioni. La polizia locale, a sua volta, si è rivolta a un tecnico specializzato e soprattutto dotato di apparecchiature di ultima generazione ed utile alla bisogna che proprio ieri mattina si è recato all’ingresso del borgo antico di Ischia Ponte per effettuare un lungo e minuzioso sopralluogo al Parcheggio. Ausiliario di polizia giudiziaria è stato nominato il geometra Antonio Sessa. L’obiettivo dell’autorità giudiziaria è quello di capire in maniera indubitabile se ci sono abusi e difformità: ovviamente nulla trapela circa l’esito del predetto sopralluogo, ma sembra proprio che di “anomalie” ne sarebbero riscontrate eccome, e questo rischia di complicare ancor più le cose. E maledettamente, pure. La conclusione è che sembra sia stata accertata una traslazione dell’opera, insomma siamo davanti a un romanzo che ha ancora diversi capitoli da scrivere. Ad ogni modo le misurazioni saranno depositate entro pochi giorni e poi la situazione potrà essere più chiara con tutto quello che ne consegue.

Intanto, in attesa del duello che si celebrerà in sede giudiziaria e che vedrà la società Turistica Villa Miramare (la società che detiene l’area e si sta occupando della costruzione del parcheggio) opporsi a Ministero della Cultura e Soprintendenza interviene anche il Comune d’Ischia che nella persona del sindaco Enzo Ferrandino (e per il tramite dell’avvocato Bruno Molinaro) è intervenuto ad opponendum proprio nel precitato ricorso. Scrive il legale dell’ente di via Iasolino: “Con il presente atto, interviene nell’emarginato giudizio il Comune di Ischia, in opposizione al proposto ricorso, sia in ragione della conclamata qualità di soggetto controinteressato ingiustificatamente non evocato in giudizio dalla società ricorrente, sia al fine di impedire, nell’esercizio della doverosa attività di vigilanza di cui all’art. 27 del d.P.R. n. 380/01, la esecuzione, in zona di eccezionale valenza paesaggistica e ambientale (posta all’ingresso dello storico borgo di Ischia Ponte), di opere difformi dai titoli assentiti, nonché in violazione del P.R.G. e del P.T.P. vigenti, tali da comportare grave vulnus ai valori dell’ordinato assetto del territorio e della sovraordinata tutela paesaggistica ex art. 145 d.lgs. n. 42/04. L’intervento viene proposto con il patrocinio del sottoscritto difensore, il quale, nel riservarsi ogni più ampia difesa nel prosieguo del giudizio, eccepisce la irricevibilità e, comunque, la manifesta infondatezza del gravame. Conclude, pertanto, sin d’ora, perché codesto Ecc.mo T.A.R., respinta ogni contraria istanza, eccezione e difesa, voglia, in via preliminare, rigettare la incidentale domanda cautelare, stante il palese difetto del “fumus boni iuris” e del pericolo di danno grave ed irreparabile, e, nel merito, dichiarare irricevibile il ricorso o, comunque, respingerlo per manifesta infondatezza, con ogni altra consequenziale statuizione anche in ordine alle spese del giudizio”.

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