Parcheggio Siena, l’udienza slitta al 27 giugno
Il processo si era aperto lo scorso 6 marzo con un immediato rinvio: anche il 31 marzo arrivò un nuovo stop dettato dalla costituzione di parte civile del Comune di Ischia depositata dall’avvocato Bruno Molinaro

Come poteva essere preventivabile, il difficile caso del Parcheggio della Siena, va avanti di procrastinazione in procrastinazione. Infatti, subisce ancora un rinvio per il processo penale legato alla vicenda della costruenda infrastruttura di Ischia Ponte. L’udienza prevista per ieri 6 giugno è rinviata al prossimo 27 del mese. Al momento il fascicolo è stato trasmesso al Coordinatore del Tribunale affinché individui un giudice togato per la prosecuzione del giudizio. Lo ricordiamo la faccenda della Siena è un caso unico in se e racchiude molteplici aspetti nonché vicende giudiziarie. Il processo si era aperto già lo scorso 6 marzo, come previsto,con un rinvio, in quel caso inevitabile, visto il recente trasferimento delle udienze penali togate dalla sezione distaccata di Ischia al Tribunale di Napoli. Si tratta del dibattimento relativo ai presunti abusi perpetrati presso il parcheggio “Siena”, struttura tuttora sotto sequestro nel borgo antico di Ischia Ponte.
L’udienza era stata rinviata al 31 marzo, quando si sarebbe dovuto aprire anche il dibattimento. In quella occasione, però, l’avvocato Bruno Molinarodepositò la costituzione di parte civile del Comune di Ischia, rappresentato dal sindaco pro tempore Vincenzo Ferrandino: nel documento l’ente locale chiede una somma di 1 milione di euro all’amministratore della società che ha eseguito le opere, Generoso Santaroni (uno dei cinque imputati), a titolo di risarcimento per la civica amministrazione per i danni patiti in tutte le sue componenti. Il processo per presunti abusi edilizi legati al parcheggio “La Siena” a Ischia Ponte, vede in ogni caso cinque imputati tra amministratori, tecnici e funzionari comunali, accusati di aver realizzato una lottizzazione abusiva su un’area di 7.000 mq, destinata originariamente a uso agricolo e sottoposta a vincolo paesaggistico. Si tratta di Generoso Santaroni, Pino Mattera, Franco Fermo, Silvano Arcamone e Gaetano Grasso. L’opera, tuttora incompleta, era mirata a trasformare il terreno in un grande parcheggio con sala polifunzionale, violando però una serie di norme urbanistiche e ambientali. Secondo l’accusa, la costruzione è avvenuta senza le necessarie autorizzazioni pubbliche, alterando il territorio e aumentando il carico urbanistico, con un impatto visibile nei pressi del Castello Aragonese.
Contestualmente al processo penale, val bene ricordare, tra le altre cose, che il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Sesta) ha accolto la richiesta di sospensione avanzata dalla società Turistica Villa Miramare S.p.A., la società che gestisce il controverso parcheggio della Siena, bloccando temporaneamente gli effetti dei provvedimenti emessi dal Comune di Ischia, che disponevano la rimozione di alcune opere realizzate all’interno della struttura ricettiva, tra cui una terrazza panoramica e un’estensione verso il mare. L’ordinanza comunale n. 77 del 2 maggio 2024, impugnata dalla società, prevedeva infatti la revoca di una precedente autorizzazione favorevole e l’obbligo di ripristino dello stato originario, poiché le opere erano ritenute non sanabili secondo la normativa urbanistica e paesaggistica vigente. La vicenda trae origine anche dal diniego della richiesta di condono edilizio presentata nel 2004. Il TAR, riunitosi in camera di consiglio il 2 aprile 2025, ha stabilito che la demolizione non può essere eseguita nell’immediato, come riconosciuto dallo stesso Comune in udienza, ritenendo opportuno mantenere l’attuale situazione fino alla sentenza definitiva, attesa per l’udienza pubblica del 23 luglio 2025.
Ma quando finisce tutto questo ?