Gianluca Castagna | Lacco Ameno – Un ponte tra l’isola e la terraferma. Per tornare a parlare di opportunità e di una delicata situazione, quella post sisma, che, dopo il clamore dei primi tempi, rischia adesso di sfumare in contorni indefiniti, quindi impercettibili dalle istituzioni e dai media.
E’ ancora tangibile nel nostro Paese un forte deficit di partecipazione e di pari opportunità delle donne e dei giovani nella vita sociale e politica, nelle istituzioni e nel mondo del lavoro. Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, il loro ruolo attivo alla vita della comunità, sperimentando strategie differenziate di autogestione di spazi, di progettazione e assunzione di responsabilità è un obiettivo non più differibile. Che dovrebbe cominciare in famiglia e trovare possibilità di sviluppo già nelle scuole. Proprio quelle realtà che il terremoto ha condannato a una sofferenza da cui si sta cercando di uscire con evidenti difficoltà.
Ecco perché la Commissione ha messo in campo un’iniziativa in collaborazione con alcune delle scuole isolane che più hanno patito gli effetti del terremoto: l’IC “Vincenzo Mennella” di Lacco Ameno, l’Ibsen di Casamicciola e al Liceo statale di Ischia. Elaborati, disegni, riflessioni sul tema, ormai trasversale, delle pari opportunità. Visto e raccontato da bambini e adolescenti, ognuno con la propria sensibilità e i propri talenti. A Villa Arbusto la premiazione (non solo simbolica) dei lavori con materiali didattici, attrezzature sportive, banchi, sedie, computer, stufe. Un aiuto concreto per ripartire, e cercare – per quanto possibile – di tornare alla normalità, di avere le medesime opportunità dei coetanei non colpiti da un terremoto che ha cambiato le loro vite e non solo il loro percorso scolastico di formazione.
«Abbiamo pensato a Ischia», ha dichiarato la Presidente della commissione Natalia Sanna, «perché ci troviamo in un momento in cui, dopo il terremoto, tutto si è un po’ fermato. Anche l’attenzione mediatica sul territorio e i suoi bisogni è calata. Venire incontro alle scuole, fornendo strumenti di prima necessità, come loro ci hanno chiesto, è stato per noi un gesto doveroso. La scuola ha una grande importanza, deve formare i ragazzi alle pari opportunità. Quello che gli adulti pensano conta molto, ma conta di più quello che pensano i ragazzi. Le pari opportunità nascono a scuola, con al fianco i genitori e i docenti. Costruire insieme un progetto di uguaglianza significa che uomini e donne non sono gli uni contro le altre, ma individui complementari. I disegni e gli elaborati dei ragazzi ci hanno particolarmente commosso e dimostrano che verrà fuori una generazione che ha capito tutto. Sono stati eccezionali, esporremo questi disegni all’ingresso della sede della Regione Campania. In quell’occasione siete tutti invitati perché questi elaborati rappresentano i frutti di una comunità che, malgrado tutto, va avanti insieme».
«La commissione si è insediata da poco» ha precisato la Sanna, «ma stiamo già lavorando per eliminare il gap tra uomo e donna nel mercato del lavoro. Molte di noi sono libere professioniste, gestiscono il loro tempo con più autonomia. Ma tutte le altre? E’ indubbio che ci sia un problema nelle assunzioni e durante la vita lavorativa. Pensiamo, ad esempio, alle difficoltà che si trova a fronteggiare una donna in gravidanza».
Parole di gratitudine, ma anche di riflessione sulle condizioni in cui versano le scuole isolane, sono state espresse dai tre presidi delle scuole coinvolte nel progetto regionale sulle pari opportunità: Assunta Barbieri, Marinella Allocca, Gianpietro Calise. Per la dirigente scolastica del “Vincenzo Mennella” «le pari opportunità si insegnano e si imparano tra i banchi di scuola. E’ un concetto che viene assimilato con estrema naturalezza e serenità dalle nuove generazioni. Ho molta fiducia nei bambini e nei ragazzi. Ho insegnato per 24 anni e ho sempre avuto fiducia nei miei studenti, che non mi hanno mai tradita. In questo momento esprimo anche tutta la mia solidarietà alle altre scuole che vivono i disagi post terremoto. Per metà sono casamicciolese, e auspico quanto prima il ritorno alla normalità per i bambini di Casamicciola, che devono poter rientrare nel loro territorio». Il preside del Liceo ha sottolineato l’importanza «di lavorare sulle competenze chiave di cittadinanza: l’accettazione, l’accoglienza, il riconoscimento della pari dignità, la condanna di ogni violenza di genere e la discriminazione verso le differenze sessuali, religiose, ideologiche». Magari – auspica Calise – anche attraverso l’apertura di un canale con le istituzioni regionali che possa diventare, per i suoi studenti, attività oggetto di Alternanza.
Sono molte le categorie professionali rappresentate in Commissione. Ingegneri, geologi, medici, archeologi. «Siamo professionisti al servizio dei cittadini – spiega la Monti – ognuno con la sua esperienza, le proprie capacità, il vissuto pubblico e privato. La questione delle Pari Opportunità non si pone solo al momento dell’ingresso nel mercato del lavoro, ma anche di percorso. Credo che una volta entrati, le criticità persistano. Soprattutto oggi, in una società in completa crisi non solo economica, bisogna dare la possibilità ai giovani di affermarsi e crescere professionalmente attraverso l’attivazione di corsi di formazione ad hoc in base alle esperienze del giovane che intende entrare nel mondo del lavoro o continuare il percorso di formazione nelle Università».
Quali sono le prospettive professionali per un giovane che vuole fare l’archeologo? Quali gli ostacoli che dovrà superare? «Bisogna crederci molto – precisa l’archeologa – non avendo un albo professionale, dobbiamo combattere continuamente per affermare la cultura come bene comune. Tutti i Beni Culturali devono essere non sono conservati ma preservati. In più, ai giovani che vogliono intraprendere questo percorso, ricordo sempre che devono studiare almeno dieci anni prima di entrare, in maniera professionale, nel mondo dell’archeologia».
Cosa l’ha sorpresa di più dei lavori presentati al concorso dagli studenti isolani? «L’umanità, il coraggio con cui hanno affrontato l’emergenza. E soprattutto l’amore per la propria comunità».
Eppure nella scelta del lavoro da svolgere i giovani sembrano non subire più certi stereotipi o una divisione così netta, nel mercato del lavoro, tra impieghi maschili e femminili.
«E’ così. Nell’avvocatura, come nella magistratura, le donne sono ormai numericamente superiori. Questo vuol dire che non esistono più professioni ad appannaggio dell’uno o dell’altro sesso. Chi sceglie oggi un’attività lavorativa non risente più di vecchi stereotipi, c’è una maggiore apertura, sicuramente una maggiore confluenza verso professioni che prima non prendevano in considerazione. Non esiste più che si dica: quello è un lavoro da uomo».
Femminicidio. Quali sono le ragioni oscure, profonde e culturali che portano un uomo a uccidere una donna?
«Sono convinta che queste ragioni risiedano in retaggi culturali. Ma sicuramente anche in un profondo complesso di inferiorità che gli uomini stanno vivendo nei confronti di una donna che tenta, e ci riesce, di affermarsi, costruirsi un futuro e una vita che le permetta di allevare figli, cucinare, ma anche di lavorare e avere un’ autonomia professionale spesso di successo. Questo percorso tanti uomini non lo accettano. Non essendo capaci di dialogo e confronto aperto, diventano violenti»
Cosa replica a chi ritiene che le donne in politica siano in gran parte delegate? Scelte cioè dai partiti, senza essere espressione di una forza di base autonoma?
«C’è un fondo di verità. Paradossalmente i pochi nomi di donne autonome le abbiamo viste nel passato. Anche all’inizio del Novecento. Donne di tale forza, autonome, indipendenti dalla classe politica esistente non ce ne sono. E’ un dato di fatto. C’è un cammino ancora lungo da fare».
Doppi turni, attività laboratoriali ridotte, tempi per attività extra scolastici fortemente ridimensionati. Cosa sente di dire agli studenti “figli” del terremoto?
«Purtroppo sono tanti i ragazzi e le ragazze che stanno subendo le conseguenze di quello che è accaduto. Agli studenti dico di tenere duro, non mollate. Devono essere i sindaci, in collaborazione con i dirigenti scolastici, a trovare una soluzione. Continuare con i doppi turni è massacrante: non avendo alcuna competenza sulla materia in Regione, non posso che auspicare che al più presto si trovi una soluzione che riporti tutto alla normalità».
Dopo le premiazioni e le esibizioni musicali dei maestri Renata Della Monica, Gianfranco Castagna, Angelo Ricci, Raffaele Ungaro e dei loro allievi, spazio ai lavori premiati dalla Regione ed esposti a Villa Gingerò, e a un visita guidata ai tesori del Museo Archeologico di Villa Arbusto che ha impressionato molto favorevolmente tutte le componenti della commissione.