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Parla Ghirelli: «No ai depuratori, si dichiari guerra agli scarichi»

E’ inutile dire che l’EVI spa ed io personalmente abbiamo enormemente a cuore la questione della salute del mare che bagna l’isola d’Ischia. La natura delle correnti, la profondità del mare prospiciente l’isola e tutte le attività volte a minimizzare gli agenti inquinanti fanno sì che tutte le analisi dell’Arpac testimonino costantemente l’eccellente  qualità del nostro mare.Tuttavia taluni problemi persistono e ne siamo ben coscienti.

Non si sottolineerà mai abbastanza come, sebbene sull’isola d’Ischia non siano presenti ancora oggi impianti complessi di depurazione, la persistenza nella tariffa idrica, applicata ad Ischia, della voce relativa alla depurazione non è un abuso o una forzatura, come sostenuto da taluni, mossi evidentemente da interessi diversi rispetto a quello di mettere in atto ogni attività possibile (e ripeto possibile) per migliorare la qualità delle acque ischitane. L’EVI spa è quotidianamente impegnata in un’azione complessa volta a far funzionare, con la massima efficienza per quanto la vetusta rete consenta, il sistema  fognario, che si compone di centrali di sollevamento e condutture, anche sottomarine. L’EVI spa sopporta costantemente costi di gestione elevatissimi, che vanno ben oltre quanto riceve dalla quota di depurazione presente in tariffa. Immaginiamo cosa accadrebbe se, in definitiva, l’EVI abbandonasse la gestione delle fogne per mancanza di fondi: sarebbe il disastro igienico-sanitario, oltre che di immagine, attesa la vocazione  turistica dell’isola.

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