POLITICA

Mennella caustico: «Non mi faccio usare per interessi trasversali»

Il consigliere ribadisce la sua opposizione («Nessun accordo occulto con GB») e spiega: «Forse qualcuno voleva accordarsi con la maggioranza e, non riuscendoci, ha tirato in ballo il mio nome»

Consigliere Mennella, in consiglio Lei ha fatto capire di aver ripetutamente captato voci secondo cui sei consiglieri sarebbero pronti a mandare a casa l’amministrazione, a cui Lei però non si sarebbe inspiegabilmente unito

«Sì, gira questa versione dei fatti. Quindi ho preferito fare chiarezza pubblicamente, perché se davvero esistono alcuni consiglieri pronti a sfiduciare il sindaco, io voglio sapere esattamente di chi si tratta. Io che rivesto il ruolo di uno dei leader dell’opposizione non ho alcun problema a firmare per mandare a casa l’amministrazione. Ma prima di arrivare a sottoscrivere tale sfiducia, ho bisogno di sapere qual è l’ipotesi su cui si va a lavorare, perché se cade l’amministrazione c’è bisogno di conoscere quale sarebbe il candidato chiamato a prendere il posto di GB nel caso delle eventuali elezioni anticipate, e soprattutto quale sarebbe il programma da presentare ai cittadini».

La sua curiosità tuttavia non è stata soddisfatta..

«Esatto, nessuno ha saputo o voluto rispondere, e mi sono fatto un’idea abbastanza precisa di quella che potrebbe essere l’intenzione recondita di chi mette in giro certe voci…».

Ecco, che idea si è fatto?

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«Io penso che ci siano alcuni che vogliono chiudere accordi con la maggioranza, ma che poi, non riuscendoci, credono di nascondersi dietro a queste voci. Come nella famosa favola di Esopo con la volpe che non riusciva a raggiungere l’uva, e diceva che era acerba. In questo caso essi si nascondono mettendo in mezzo il mio nome, dicendo che l’accordo non è stato perfezionato perché mancherebbe soltanto la mia firma. In sostanza, vanno dicendo che Giovan Battista rimane sulla poltrona di sindaco perché Luigi Mennella avrebbe stretto con lui un accordo occulto. In realtà tutti possono constatare che l’unico che io ho combattuto senza riserve, sia nella precedente consiliatura, sia nell’ultima campagna, è proprio Giovan Battista Castagna. Io sono pronto a confrontarmi con queste persone, non ho nessuna difficoltà ad apporre la mia firma, la settima».

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Quindi, se ho capito bene, il Suo nome potrebbe essere stato per così dire “messo in mezzo”, per portare avanti “trattative” trasversali.

«Sì, secondo me questa potrebbe essere la causa che ha innescato talune voci strumentali. Ma quando esse sono arrivate a far intendere che io sia arrivato addirittura a stringere un accordo col sindaco rifiutando di firmare la sfiducia, allora ho preferito chiarire pubblicamente la mia posizione: non esiste nessun accordo né alcuna volontà di farlo; abbiamo il nostro spazio politico e andremo avanti nella nostra azione tra le file dell’opposizione. Se poi c’è la possibilità, nell’interesse di Casamicciola, di trovare soluzioni condivise, come è accaduto la volta scorsa, io non ho alcuna difficoltà a votare tali soluzioni nell’interesse dei cittadini, per dare ad essi certezza dell’applicazione del diritto. Siccome qualcuno si nasconde, in consiglio io ho dato esplicitamente la mia disponibilità a mandare a casa il sindaco, ma prima ho chiesto di vedere le altre sei firme, sempre se ci siano davvero…».

In una partita a poker, si direbbe che Lei ha chiesto di “vedere le carte”.

«Proprio così, anche se pare proprio che sia difficile vederle. Di sicuro io non mi presto a un gioco al massacro per interessi trasversali altrui, gioco che vorrebbe poi addossare a me talune responsabilità».

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