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Pascale: «Gli studenti del Mennella non sono figli di un dio minore»

 

Di Francesco Castaldi

LACCO AMENO – Nonostante siano rientrati a scuola, gli studenti del “Mennella” hanno deciso di proseguire la propria battaglia chiedendo il sostengo dei sindaci dell’isola d’Ischia. Dopo gli incontri con Gianni Matarese, Giosi Ferrandino e Giovan Battista Castagna, i ragazzi dell’istituto professionale hanno preso contatti anche con Giacomo Pascale. Il primo cittadino di Lacco Ameno, in seguito alla loro telefonata avvenuta lunedì, si è subito messo a disposizione per riceverli seduta stante nel suo studio di piazza santa Restituta. Si è trattato di un confronto pacato, nel corso del quale gli allievi del “Mennella” hanno avuto modo di esporre al sindaco lacchese le problematiche che da tempo affliggono il loro istituto, non ultimi i doppi turni ai quali sono costretti anche coloro che la prossima estate dovranno sostenere gli esami di maturità.

Nel corso della giornata di ieri abbiamo raccolto le impressioni del sindaco Pascale, che in merito al proficuo faccia a faccia avuto con gli studenti ha dichiarato al nostro quotidiano: «I ragazzi del Mennella sono venuti a trovare anche me per chiedere se ci fosse disponibilità sul territorio lacchese di stabili da mettere a disposizione. Ho detto loro che abbiamo il liceo scientifico il cui biennio fa scuola di mattina, e di tutta risposta mi hanno riferito che non gli interessano soluzioni pomeridiane, perché la battaglia legittima che stanno portando avanti è una lotta per evitare proprio i doppi turni. Lacco Ameno purtroppo non dispone di questi stabili, perché com’è noto abbiamo la scuola materna, le elementari, le medie alla Fundera, mentre il liceo è nostro ma è in comodato d’uso alla Città metropolitana. Ho dato la mia adesione a iniziative di carattere istituzionale e politico, e loro mi hanno annunciato di aver già interloquito con Giosi Ferrandino, Francesco Del Deo e Giovan Battista Castagna, e quindi volevano vicino a questa loro giusta rivendicazione anche l’aiuto e l’appoggio istituzionale del sindaco di Lacco Ameno, che chiaramente c’è. Il Nautico, per un’isola a vocazione marinara come la nostra, è un istituto importante, che però tante volte è stato sottovalutato. I ragazzi vivono una difficoltà oggettiva, di cui noi tutti dobbiamo farci carico e che, soprattutto, siamo tenuti a risolvere».

«Non possiamo pensare che questi ragazzi – prosegue Pascale – debbano essere sempre trattati come figli di un dio minore. Quando io ero ragazzo e frequentavo il Nautico, eravamo generalmente considerati quelli che non volevano studiare o che avevano meno voglia di farlo rispetto a coloro che frequentavano il liceo, la ragioneria o altre scuole, quindi l’ho vissuta sulla mia pelle questa scarsa considerazione per l’istituto. È legittimo avere la propria opinione per quanto riguarda la natura dello studio a cui una persona si approccia nella vita, però bisogna anche tener conto che questo è un settore che attualmente è in forte espansione, e che in ogni caso sforna professionisti che troveranno più facilmente impiego. Se pensiamo allo sviluppo che ha avuto il turismo crocieristico, ci si rende conto che questo dato corrisponde a verità. A Procida, che è un’isola come la nostra, l’istituto Nautico è un fiore all’occhiello, invece da noi è sempre stato scarsamente preso in considerazione».

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«Questo però non significa nulla – sottolinea il sindaco di Lacco Ameno – perché al netto dell’idea che uno può avere sulle materie oggetto di studio, qui si tratta di avere attenzione – com’è giusto che sia – per i ragazzi del Nautico, che secondo il mio personale punto di vista devono avere pari dignità rispetto agli studenti di altri istituti isolani. Dignità che si concretizza nell’avere uno stabile sicuro e agibile, e all’interno del quale sia possibile svolgere serenamente le attività didattiche. Poi nella vita ognuno sceglie lo studio e la professione che ritiene più coerente alle proprie inclinazioni, però non è possibile pensare che il Nautico debba essere bistrattato in questo modo. Dopotutto sono nostri figli, che frequentano un istituto superiore che, al pari degli altri, non preclude la possibilità di potersi iscrivere all’università. L’aspetto veramente triste è vedere che questi ragazzi devono condurre un’esistenza grama perché sono costretti loro malgrado ai doppi turni, che non permettere loro di praticare sport o altri passatempi ricreativi. Il doppio turno è una cosa che si può anche tollerare, purché esso abbia una durata circoscritta nel tempo. Se questo deve invece diventare norma per tutto l’anno scolastico, la cosa non può far altro che incupirmi. Sembra tuttavia che, almeno a parole, ci sia un grande interesse e una grossa collaborazione da parte degli enti locali. Per quanto riguarda il sindaco di Lacco Ameno può fare poco a livello logistico, ma l’aiuto istituzionale non mancherà mai».

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