CRONACA

Violenza domestica, convalidato l’arresto: attenuata la misura per l’indagato

Ieri mattina si è svolta in via telematica (a causa dell’emergenza Covid-19) l’udienza di convalida a carico del 71enne ischitano che era stato arrestato dagli agenti del commissariato di polizia di Ischia

Si è svolta ieri mattina l’udienza di convalida del 71enne ischitano M.D.S., arrestato dagli agenti del commissariato di polizia di Ischia nei giorni scorsi con le accuse di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Un confronto serrato ma andato in scena in via telematica ed in collegamento video. L’indagato e il suo difensore di fiducia, l’avv, Gianluca Maria Migliaccio, si trovavano presso la Compagnia dei Carabinieri di Ischia, dove in tempi di Covid-19 sono state installate le apparecchiature per svolgere “incontri” del genere.

La difesa si è appoggiata a un documento già pronto dal dicembre 2019 che riguarda la separazione dei coniugi: un ricorso per il quale era già stato fissato un ricorso dinanzi al Tribunale competente che – ironia della sorte – avrebbe dovuto discutersi proprio nella giornata di ieri se non fosse che l’emergenza coronavirus ha di fatto sospeso tutti gli adempimenti processuali. Dinanzi al gip Maria Luisa Toscano, dunque, M.D.S. ha manifestato come avesse già maturato la convinzione di separarsi dalla donna di nazionalità dominicana ma anche come negli ultimi tempi fossero cominciate a sorgere una serie di preoccupanti frizioni tra le parti, con la convivente che aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine già lo scorso 1 aprile e che aveva portato ad una precedente denuncia.

Gli arresti domiciliari sono stati tramutati nell’allontanamento dalla dimora familiare e dal divieto di avvicinamento alla persona offesa e dai luoghi dalla stessa frequentati oltre che dal divieto di comunicare con la moglie anche telefonicamente. Premiata la linea difensiva dall’avv. Gianluca Maria Migliaccio, il pm aveva chiesto la detenzione in carcere

Relativamente agli addebiti mossi nei suoi confronti, M.D.S. ha spiegato che effettivamente c’era una porta chiusa che impediva nella giornata di domenica l’accesso alla pubblica strada ma da parte dello stesso si era trattato di una dimenticanza e non c’era alcun intento di porre sotto sequestro la coniuge. Per quanto concerne invece le fasi che hanno portato all’arresto, il professionista ischitano ha voluto sottolineare che la sera precedente aveva avuto un diverbio con la donna – soltanto verbale, senza che fosse perpetrata violenza di alcun tipo – e questo gli aveva cagionato uno stato di agitazione che lo aveva indotto ad assumere dei sonniferi. Quando i poliziotti hanno fatto irruzione a casa sua, di fatto, l’uomo si trovava nel pieno del sonno ed è rimasto sbigottito senza opporre alcuna resistenza. A quel punto l’avvocato Migliaccio ha puntato sulla non convalida dell’arresto, che però è stato ritenuto valido dal gip. In ogni caso, nella sua ordinanza il gip stesso ha applicato nei confronti di M.D.S. la misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare (ivi compresi luoghi di pertinenza in comune) e del divieto di avvicinamento alla persona offesa e a tutti i luoghi abitualmente dalla stessa frequentati con l’ulteriore divieto per l’indagato di comunicare con la persona offesa, attraverso qualsiasi mezzo.

Relativamente alle esigenze cautelari, nella medesima ordinanza si legge che “sussistono, nei confronti dell’indagato, le esigenze cautelari in quanto, per le gravissime modalità e circostanze dei fatti (la pervicace e criminosa condotta si è protratta per un considerevole arco di tempo ed è sfociata in allarmanti episodi in danno della vittima) e per la trasgressiva peculiarità dell’indagato, desumibile anche solo dal totale disinteresse manifestato dal prevenuto che decideva di porre in essere tali condotte anche in presenza delle forze dell’ordine nei confronti dei quali opponeva resistenza, sussiste il concreto e attuale pericolo che il predetto perseveri nelle condotte delittuose sopra descritte o commetta altri reati violenti. Peraltro, alla luce della denuncia presentata, l’abitualità delle condotte, protrattesi fino al giorno dell’arresto, è chiaramente sintomatica di un’attitudine a reiterare, senza alcuno scrupolo, atti violenti di vario genere e gravità”. Il gip aggiungeva che “allo stato, però, anche per l’ubicazione degli immobili ove dimorano le parti interessate, appare proporzionata all’entità del fatto ed alla sanzione che si ritiene possa essere irrogata, nonché idonea a soddisfare le esigenze cautelari da realizzare nel caso concreto, la misura dell’allontanamento dalla casa familiare, da intendersi anche quale allontanamento dalla residenza ove vi sono parti in comune, in unione con il divieto di avvicinamento e divieto di comunicazione con la parte offesa”.

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La dott.ssa Maria Luisa Miranda aggiungeva ancora che “l’indagato in tal modo non avrà alcuna forma di contatto con la persona offesa, anche con il solo mezzo del telefono, ed è ben consapevole delle gravi conseguenze nell’ipotesi di mancato rispetto della misura cautelare imposta… le specifiche modalità e circostanze dei fatti in questione, come in precedenza delineate, denotano la potenzialità offensiva del prevenuto, che appare del tutto incompatibile con l’eventuale occasionalità della condotta in contestazione”. Dunque M.D.S. è tornato libero con poche limitazioni e tutte legate alla coniuge, un successo per l’avvocato Gianluca Maria Migliaccio soprattutto se si considera che in relazione ai fatti contestati il pubblico ministero aveva chiesto addirittura la custodia cautelare in carcere. Il legale, adesso, si prenderà tutto il tempo a disposizione per valutare se ricorrere o meno al Tribunale del Riesame per chiedere l’annullamento delle misure che attualmente pendono sul capo del proprio assistito.

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