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Pasqua promuove Ischia, primi “sorrisi” dalla nuova stagione

I numeri sui flussi turistici commentati da alcuni addetti ai lavori: luci e ombre del primo lungo ponte festivo dopo due anni di emergenza sanitaria, tra il ritorno a una certa “normalità” e vecchie e nuove criticità

Sono stati oltre 55mila i passeggeri in transito nei porti isolani durante il lungo weekend pasquale. In particolare, 33mila sono stati quelli sbarcati a Ischia nei quattro giorni dal venerdì al lunedì di Pasquetta, a cui vanno aggiunti tremila veicoli in arrivo. I dati sono stati registrati e comunicati dal personale agli ordini del comandante del Circomare di Ischia, Antonio Cipresso, che hanno monitorato costantemente le attività di imbarco e sbarco negli scali portuali, con il coordinamento della Direzione marittima di Napoli: tutte le operazioni di sono svolte e in sicurezza senza particolari criticità, e anche in mare non sono stati riscontrati eventi o situazioni pericolose.

Quelli citati possono sembrare dati non particolarmente importanti, ma assumono uno speciale significato ove si pensi che siamo di fronte al primo lungo ponte festivo dopo ben due anni di stato di emergenza sanitaria provocato dalla pandemia da covid-19.

Se due anni fa l’isola andò incontro alla Pasqua nel surreale silenzio del lockdown, e se un anno fa eravamo ancora alle prese con le complicate norme sugli spostamenti, stavolta la conclusione dello stato di emergenza ha nuovamente ridato qualche sprazzo di normalità a una ricorrenza religiosa che per Ischia segna tradizionalmente l’inizio della stagione turistica. Il bilancio è ovviamente condizionato da numerosi fattori, ma comunque la macchina del turismo locale sembra finalmente riavviarsi. Il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, evidenzia gli aspetti positivi riscontrati in questi giorni: «Quelli sugli arrivi sono dati incoraggianti. Rappresentano una ripresa già positiva e che in prospettiva fanno ben sperare. Se avevamo bisogno di segnali incoraggianti, il dato significativo lo abbiamo avuto. Penso che possiamo anche usare l’espressione “buona la prima”, se dobbiamo individuare nel ponte pasquale un’anteprima della stagione turistica che si prospetta nel 2022. Ischia resta comunque una meta ambita: i turisti che sbarcano restano soddisfatti sia della bellezza dei luoghi sia dell’assetto del territorio, in grado di essere sempre e comunque ospitale».

Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia, non dimentica qualche criticità: «È evidente che il weekend pasquale abbia segnato una ripresa nel settore turistico. Penso che nelle prossime settimane, fino agli inizi di maggio, ci sarà una flessione, fisiologica direi. Per rimanere al dato pasquale, l’isola sotto certi aspetti si è fatta trovare impreparata: all’ora di pranzo di domenica i bus pubblici hanno sospeso il servizio: questo non è ammissibile in una località turistica che registra un tale numero di arrivi. Lo stato di emergenza pandemica è terminato, è giunta quindi l’ora di rientrare in una visione più tipicamente turistica, anche dal punto di vista operativo. Ci sono ancora un po’ troppi cantieri in corso lungo le strade dell’isola, che hanno causato non pochi disagi ai turisti e agli operatori del settore. Tutto sommato siamo comunque contenti che ci sia stata una ripartenza, ma naturalmente è ancora presto per tirare somme e fare previsioni sull’immediato futuro».

Realista anche Francesco Pezzullo, responsabile di Confesercenti Ischia: «L’unica nota positiva è avere avuto una Pasqua nella “normalità”. I consueti eventi che caratterizzano il periodo pasquale non venivano celebrati ormai da due anni, visto che nel 2020 eravamo in lockdown e nel 2021 in zona rossa. Come inizio del 2022 dunque si tratta di un progresso. D’altro canto non c’è stata una grande “qualità”: come al solito ci sono stati settori che hanno lavorato, e altri no. I turisti hanno preferito mangiare una pizza o fare un aperitivo, invece di fare altri tipi di acquisti. Lo diciamo da tanti anni, ma anche stavolta tocca ripeterci: dobbiamo sperare in un aumento della qualità. Allo stesso tempo dobbiamo essere realisti: al momento l’andamento è questo, le famiglie vengono da due anni di crisi, sono in grande affanno, i venti di guerra internazionali contribuiscono ad alimentare e rinnovare tale crisi. Di conseguenza è irrealistico pensare che a breve si possa assistere a un deciso cambio di marcia. Fino a quando non ci sarà una ripresa economica generale a livello mondiale, tale prospettiva è esclusa: per ora ci accontentiamo di questo inizio all’insegna di un minimo di ritorno alla “normalità”. La Pasqua non è stata il massimo per molti esercizi commerciali: il turismo straniero per ora è stato molto limitato, infatti stiamo sostanzialmente lavorando con i turisti italiani, ma come ho accennato prima, molte famiglie italiane sono alle prese con conti da far quadrare, debiti da onorare: il panorama è questo e va accettato, in attesa di tempi migliori».

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Insomma, nonostante problemi più o meno noti e più o meno annosi, il turismo isolano ha ripreso a marciare, pur affiancato dalle tante incognite a livello internazionale. E dopo due anni di restrizioni a volte schizofreniche, non è poco. Per le analisi e le critiche, ci sarà sempre tempo.

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