CULTURA & SOCIETA'

Casamicciola e la mancata “uscita” della Madonna della Notte

Mi mancherà quel volto patetico rivolto verso il cielo, di una mamma che sta per perdere un figlio, uomo o Dio che sia, il quale sarà crocifisso per aver detto delle verità ed aver parlato di amore, pace, uguaglianza

Fede e tradizione a volte vanno separate, specie se quella fede non è fede. Alla Basilica di Santa Maria Maddalena in Casamiccioa è arrivata ieri una particolare lettera di un casamicciolese che sii è dichiarato “anonimo” a dir poco struggente per la passione con cui è stata scritta e pensata. La mancata uscita per l’emergenza sanitaria in corso della storica statua della Addolorata alle tre del mattino come è da tradizione ha messo in subbuglio l’ainimo dell’Anonimo tanto da doversi “sfogare” nel modeqche qui appresso segue. Riportiamo la lettera senza commento. Ecco l’incredibile testo. “Ho bisogno di scrivere, e lo faccio da non credente nel senso ortodosso del termine, sicuramente non da cattolico, piuttosto da piccolo uomo disorientato davanti all’immenso e al momento che stiamo vivendo. Ho bisogno di scrivere che stanotte sarà per me una notte triste, dolorosa e mi mancherà quel trovarsi, nel cuore di questa notte, credenti e non credenti, giovani e vecchi, un po’ assonnati e infreddoliti ad attendere l’uscita della statua dell’Addolorata dalla chiesa della Congrega. Mi mancherà, anche se si tratta di una processione penitenziale, l’espressione felice sui volti delle persone che sembrano volersi dire che è passato un anno ma ci si ritrova insieme per ripetere la magia. Sì, perché la notte della “Madonna di notte” qui a Casamicciola è da tempo remoto una notte magica, speciale, nella quale si ripete un rito ancestrale, un riconoscere la propria identità religiosa, culturale, le proprie radici, il senso di “comunità” e appartenenza, senza barriere di fede o ideologiche. Mi mancherà quel volto patetico rivolto verso il cielo, di una mamma che sta per perdere un figlio, uomo o Dio che sia, il quale sarà crocifisso per aver detto delle verità ed aver parlato di amore, pace, uguaglianza. Sono questi i valori che retoricamente e ipocritamente esaltiamo e poi non perseguiamo nel nostro delirio di onnipotenza. Mi mancheranno quei canti in un latino storpiato ma lo stesso struggenti di partecipazione emotiva. Mi mancherà quella sagoma nera del manto che ondeggia sulla folla perché portata a spalle con fatica e quell’inclinarsi da un lato o in avanti dà l’impressione che la madre, stroncata dal dolore ogni tanto stia per venir meno. Non potrò pensare, lungo il tragitto di tanti volti visti negli anni, di persone prima giovani poi anziane sempre più affannate nei tratti in salita. Volti che tristemente non si ritrovavano l’anno successivo perché ormai troppo vecchi o ammalati o non più tra noi. Li sostituivano però i volti allegri di quei bambini che per la prima volta partecipavano al rito, contendendosi la traccola con cui svegliare la gente del rione. Sono due anni che la Madonna di notte è uscita con un percorso anomalo e doloroso attraverso le vie e i vicoli del nostro paese violentato dal terremoto. Mai però avremmo pensato di doverla lasciare sola, in quella chiesa, in questa notte nella quale era abituata a sentire il calore dei suoi figli e lo sfiorare delle loro labbra nel bacio del manto. Da giovane partecipavo al rito con trasporto e ogni anno , nel passare davanti casa mia rivolgevo lo sguardo verso la finestra della camera da letto da dove si affacciava, a capo chino, mia madre, ammalata e non in grado di scendere in strada. Fu dolorosa la prima Madonna di notte in cui guardando quella finestra la trovai chiusa. Stanotte la Madonna di notte sarà ferma nella sua dimora ma penso che saremo molti a svegliarci verso le tre e a pensare, almeno per pochi minuti, a quello che stiamo perdendo e a sperare di poterlo ritrovare al più presto. Sarebbe bello stanotte, alle tre, nella notte della Madonna di notte affacciarci ai balconi e alle finestre e, invece di sventolare i tricolori, suonare le traccole, quelle che suonavamo da bambini come augurio che i nostri bambini, i nostri giovani, possano al più presto uscire per strada in questa notte della Madonna di notte.”

michelelubrano@yahoo.it

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Gaetano

La Scienza salverà l’uomo non questi Inutili riti pagani.

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