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Artemisia, una voce per l’anoressia: il battesimo dell’associazione

di Isabella Puca

Ischia – É stata presentata ufficialmente sabato pomeriggio al cineteatro Excelsior l’Associazione “Artemisia, una voce per l’anoressia”. Alla chiamata di Anna e Paolo Massa hanno risposto davvero in tanti, da affollare la sala del cinema riempendola di affetto e di entusiasmo.  Tanti erano i giovani, amici di Artemisia, i colleghi di Paolo, gli amici della famiglia e gli ischitani che hanno voluto dare il loro appoggio alla causa, un segnale forte, reso ancora più tale da quelle magliette con il logo e il nome di Misia come a dire “noi ci siamo, Artemisia c’è”. A rispondere all’appello di Paolo, Cinzia, Lina e tutti quelli che si stanno impegnando per mettere su questa Associazione anche una piccola parte di politica isolana; il vicesindaco di Ischia Enzo Ferrandino e il sindaco di Barano, Paolino Buono. Alle 16:15 il cineteatro Excelsior era quasi già pieno e applaudiva Carlo, cognato di Paolo e zio affezionato di Misia. <<Quest’isola mi ha donato due grandi amori, due Artemisia, la mia nipotina e mia moglie. Spesso – ha  detto al microfono in apertura – venivo qui a Ischia in questi giorni per festeggiare il compleanno di Misietta, ora ci sono venuto per un motivo un po’ diverso. C’è poco da festeggiare, abbiamo perso, siamo usciti sconfitti, ma dalle nostre ferite ancora aperte speriamo di poter fare qualcosa di buono per gli altri>>. ImmagineL’Associazione nasce proprio da chi ha vissuto in prima persona la perdita di Artemisia, dalla sua famiglia, i suo insegnanti, i suoi amici, testimoni diretti di un male che può strappare alla vita giovani donne e non solo. Seduto tra il pubblico anche il signor Giovanni DI Matteo presidente di un’altra Associazione, quella dei genitori del centro DCA di Soccavo, lo stesso per il quale si è battuta mamma Cinzia che, salita sul palco, ha voluto ringraziare di persona quanti, con la loro firma, hanno permesso una proroga all’apertura dell’unico centro in Campania specializzato per la cura dei disturbi alimentari.  <<Avere questo centro – ha detto emozionata Cinzia – è fondamentale; segue i nostri figli per portarli verso una guarigione che, alle volte, c’è. Il centro avrebbe dovuto chiudere lo scorso 31 dicembre, ma grazie a quanti hanno lottato con noi la battaglia è stata vinta. C’è però ancora la guerra da combattere perché ora, quegli stessi medici che da anni seguono lì i nostri figli, rischiano il licenziamento. Un genitore ha acquistato un terreno di 700 metri quadrati e la sua idea è quella di creare una struttura residenziale che, in Campania, manca. È questo uno degli obiettivi dell’Associazione, essere uniti, fare sinergia per realizzare un progetto più ambizioso>>. Sono già tanti, e provenienti da diverse regioni d’Italia, quelli che hanno contribuito con soli 2 euro ad associarsi, una cifra davvero minima per permettere a tutti di dare il proprio appoggio.

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Uno dei compiti dell’Associazione è legato in primis all’aspetto informativo del problema disturbo alimentare. A tal proposito, illuminante è stato l’intervento del dottor Umberto Volpe responsabile del reparto dedicato ai disturbi alimentari del primo Policlinico di Napoli. Il suo coinvolgimento nasce in modo particolare dall’affetto nutrito nei confronti di Artemisia alla quale è stato molto vicino durante l’ultima fase della malattia. <<Ringrazio Paolo, un papà che di fronte a un dolore così grande è riuscito  a mantenere il sorriso>>. Durante il suo intervento sono state tracciate quelle che sono le informazioni generali sui disturbi alimentari, da quelli più conosciuti, quali anoressia e bulimia, a quelli di recente scoperta che partono da una fase precedente a quella dell’adolescenza dove sembra manifestarsi, il più delle volte, il problema. <<Quella dei disturbi alimentari – ha detto ancora il dott. Volpe – è una patologia complessa per sintomi, diagnosi e trattamento. In alcuni casi, addirittura, il disturbo c’è, ma non è ancora stato classificato. È una realtà complessa in cui è difficile orientarsi. Tempo addietro si è parlato di un’epidemia; in Italia, secondo uno studio condotto nel 2006, una persona su 10 corre il rischio di avere un disturbo alimentare>>. Immagine3Il problema, dunque, non coinvolge solo la persona malata o la sua famiglia, ma l’intera società; un altro scopo dell’Associazione è infatti quello di spingere le istituzioni ad agire. <<Invito tutti – ha concluso il dott. Volpe – ad andare sul sito del ministero della Salute e sfogliare i quaderni della salute dove troverete un riassunto di tutta la migliore letteratura legata ai disturbi alimentari. Il problema è che sappiamo cosa fare, ma spesso è difficile farlo e spero che l’Associazione riesca a dare una spinta>>. Nella società dell’apparire piuttosto che dell’essere, la rete pullula di siti web dove l’anoressia e la bulimia vengono venerate come delle divinità. Basta davvero poco per incappare in uno di questi siti dove vengono esposti i 10 comandamenti della  dea Ana; tutto questo, secondo quanto spiegato dal Vice questore aggiunto Alberto Mannelli, è una vera e propria istigazione al suicidio. <<Basta partire dal rapporto peso – altezza che spesso è stabilito da qualcuno che non è un medico; è da lì che scatta il voler fare una dieta, presa magari da internet. Il ruolo della Polizia – ha spiegato il dott. Mannelli – è proprio questo: individuare i siti pericolosi, che istigano al suicidio. Il nostro appello è di denunciare questi siti che provvederemo ad oscurare.Immagine4 Anche se non è facile, proviamoci tutti insieme>>.  Durante la presentazione dell’Associazione si è parlato tanto di fare rete, tra le famiglie, le istituzioni e le ASL. È da lì che arriva la testimonianza della dott.ssa Mariarosaria Cuzzocrea responsabile per l’ASL Na 2 Nord del reparto relativo ai disturbi dell’obesità e nutrizione clinica. È da 10 anni che è attivo sul nostro territorio questo sportello dove i giovani, fino all’età di 21 anni, possono accedervi gratuitamente, <<sento sulle mie spalle tutto il peso delle vostre aspettative -ha esordito la dott.ssa Cuzzocrea -.  Ho trattato per la maggior parte casi di obesità, ma non sono mancati quelli di anoressia e bulimia. Purtroppo ci scontriamo con tagli e problematiche legate, ad esempio, agli psicologi con contratto a termine e si sa, in questo tipo di malattie, è importante portare avanti un discorso di continuità con il paziente. La psicologa dott.ssa Iacono mi ha affiancato per due anni come volontaria e voi come associazione potete fare tantissimo  se solo si diffondesse la cultura che andare dallo psicologo è un aiuto e non un marchio. Sono disponibile alla collaborazione, ma siamo a un primo livello, possiamo occuparci di casi non al limite. È un settore difficile, si registrano tanti insuccessi e i medici dovrebbero approfondire di più questa problematica>>. È stato Paolo Massa motore di tutta l’iniziativa a prendere la parola per ultimo sottolineando come il disturbo alimentare sia un problema presente in molti anche se non evidente, <<l’anoressia è solo la punta dell’iceberg. Misia non ha mai fatto una dieta, non è mai stata in sovrappeso, il mostro sta dietro. Punteremo molto sull’ informazione partiremo con dei workshop gratuiti per i medici di base e proporremo l’iniziativa anche ai pediatri per una prima prevenzione. Il mio appello va soprattutto verso i genitori, dove c’è cultura non c’è fregatura>>. La prossima iniziativa dell’Associazione prenderà  vita il 15 marzo, giornata del fiocchetto lilla contro i disturbi alimentari nella quale verranno organizzati degli incontri di sport – formazione insieme ad alcune Associazioni sportive ischitane, <<vogliamo entrare nelle case, essere concreti. Fin quando ne parliamo tra di noi che abbiamo il problema conta poco, dobbiamo essere tantissimi per avere credibilità. Non vogliamo soldi, ma aggregazione. Creiamo un fronte unico.  Non deve esserci solo la voce di Artemisia che non c’è più, ma la voce di tutti>>. – foto Claudio Cervera

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