LE OPINIONI

Paura di amare?

Non si dice “ho paura di amare”.
Si dice “ho paura di scoprire che qualcuno mi piace a tal punto che potrei innamorarmene così fortemente da rinunciare a una parte di me stesso”.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi parlerò della filofobia, paura di innamorarsi, intesa come quello status di inibizione erotico ed amoroso che colpisce indistintamente uomini e donne. Quando si parla della “paura di innamorarsi” si fa riferimento al rifiuto del desiderio di costruire relazioni amorose di cui si temono l’intensità, l’esclusività e la durata. Molto spesso si utilizza il concetto di “anoressia sentimentale”, intesa come la difficoltà di amare per il timore di soffrire ancora, ipercontrollando i propri sentimenti. Jim Morrison diceva “ Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire”. Ma com’è possibile aver paura di amare? Come può un sentimento così puro, autentico e completo, generare paura, spaventarci? Tutti cerchiamo l’amore della vita, eppure amare, avere una relazione “seria” spaventa molti di noi.

Da un punto di vista mentale la reticenza per la vita a due sembra esser legata al timore di perdere il controllo della situazione, tipico delle persone molto razionali o di quelle che hanno sofferto per amore. Lo “stato di allerta” si attiva quando ci si inizia a sentite dipendenti dall’altro. Il che, all’inizio di una relazione, è comune, perché l’innamoramento comporta necessariamente l’affidarsi all’altro. Per chi non è solito perdere il controllo, l’innamoramento è considerato una debolezza e l’altro diventa un potenziale pericolo e ci si sente fragili. Quindi, quando i sentimenti sono intesi come causa di insicurezza, non ci si lascia più andare. Mentre quando l’amore passato è stato fonte di sofferenza, si teme di ritrovarsi nella stessa sensazione, precludendosi la possibilità di creare un nuovo rapporto, che possa ancor di più acuire il dolore delle vecchie, ma aperte ferite.
Quando si può parlare di filofobia?  Quando si manifestano reazioni di vera angoscia al pensiero di innamorarsi. Invece, si parla di anoressia sentimentale quando è presente un disinteresse riguardo all’innamoramento. Tutto questo però, potrebbe essere visto anche come un coping, ovvero, un meccanismo di difesa molto profondo collegato al terrore dell’abbandono. La difficoltà a riconoscere però questa condizione sta nel fatto che le persone che la vivono non si rendono conto del disagio relazionale che questa può arrecare alla loro vita.

Tra i fattori che spingono molte donne ad aver “paura d’amare” abbiamo il timore di essere presa in giro dal partner, preoccupazione che nasce da una sfiducia totale nell’uomo, visto come colui che non sa amare veramente, abbiamo il terrore di essere tradite, che si sviluppa di solito dopo un’esperienza passata di infedeltà. Infine c’è il timore che il partner possa cambiare: si pensa che il proprio uomo possa fuggire se gli si comunicano i propri sentimenti. Per gli uomini invece in primis, abbiamo la paura di perdere la propria libertà quando la storia si fa “seria”, dover rinunciare ai propri spazi perché si teme il controllo da parte della compagna. C’è la paura di farla soffrire, di cambiare idea sui sentimenti nel corso del tempo e spesso il terrore che il legame possa portare in futuro delle responsabilità e dei cambiamenti radicali nella propria vita.
Chi fatica a trovare una relazione, non sempre ne ha paura, a volte si idealizza a tal punto l’altro e la storia che poi la realtà ci scoraggia e ci delude se non desideriamo davvero l’amore. Altre volte ,invece, non si è pronti a dover mediare, e rinunciare a porre se stessi prima di qualsiasi altra cosa (quando siamo single veniamo prima noi di chiunque altro!). Vivere una relazione significa confrontarsi, discutere, arrivare a compromessi, a volte anche mettere la coppia prima del proprio e singolare piacere”. La paura di amare impedisce di dare amore, ma anche di riceverlo a lungo termine. Paradossalmente è amare il solo rimedio alla paura d’amare. Diventa un circolo vizioso, perché più si ha paura di amare, meno si ama e più si soffre, pensando però che la causa di tutto sia fuori di noi perché gli altri non ci amano.

Così nascono le pretese, il desiderio che gli altri siano come vorremmo, perché si pensa che se così fosse, staremmo bene. Il problema è che la paura di amare porta a pretendere amore (per sentirsi al sicuro) senza darne e senza darsi, col risultato che l’altro, qualora ci amasse, col tempo smetterà di farlo. E’ molto importante rendendoci conto di quanta paura abbiamo di abbandonarci all’amore. Questa paura può mascherarsi dietro mille “giustificazioni”. Nel caso in cui, il disagio generato dalla paura d’amare prenda il sopravvento è consigliabile ricercare il supporto di uno psicoterapeuta, al fine di trovare, all’interno di un contesto d’ascolto adeguato, uno spazio utile a superare i timori relazionali e imparare a lasciarsi andare, a dare per il piacere di dare e di amare senza pretendere di ricevere.

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Chiedere aiuto è il primo passo per iniziare ad affrontare la paura, poiché attraverso la psicoterapia si sperimenta una relazione alla cui base c’è la fiducia. Vorrei lasciarvi con questa poesia a me molto cara “Io sono io. Tu sei tu. Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative. Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative.. Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa. Se ci incontreremo sarà bellissimo; altrimenti non ci sarà stato niente da fare.” (Fritz Pearls)

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Liberamente” è curata da Ilaria Castagna, psicologa, laureata presso l’Università degli Studi de L’Aquila, specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva Comportamentale di Caserta A.T. Beck

Tel: 3456260689

Email: castagna.ilaria@yahoo.com

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