Pellegrinaggio di fede e speranza di Santa Restituta per le parrocchie dell’isola ieri a Forio: domani accoglienza a Ischia e abbraccio con San Giovan Giuseppe della Croce
Restituta era una ragazza di biserta, città nell’odierna Tunisia e si convertì al cristianesimo cattolico subendo le persecuzioni dell’Imperatore Diocleziano fino al martirio. Don Pasquale Polito e Don Pietro Monti sono gli storici isolani che meglio si sono immersi nella vicenda umana di Restituta d’Africa, affrontando il complesso argomento, partendo dai dubbi e dalle certezze, per giungere alla fine, alla legittimità del culto della giovane martire. Al di là dei dubbi sollevati e delle perplessità espresse e poi rientrate, per rispetto della storia e della cultura che ne consegue, il fenomeno di Santa Restituta rimane tale e quale, ed intorno ad esso si sviluppa la devozione sempre più crescente. Quanto c’è di verità storica e quanto di leggenda?” I lacchesi ed i devoti di Santa Restituta sparsi per l’isola non intendono approfondire, e nemmeno noi vogliamo farlo. Senza dubbio la storia dei gigli fioriti in un angolo della spiaggia di San Montano, laddove Lucina, avvisata dall’angelo,trovò il corpo della giovane martire, ci fa volare con l’immaginazione.

Da mercoledi 30 aprile Santa Restituta, in vista degli imminenti solenni festeggiamenti in occasione della sua ricorrenza del 17 maggio a Lacco Ameno, si sta concedendo un giro turistico- giubilare e religioso di fede e di speranza itinerante per le parrocchie dell’isola in festa per l’accoglienza all’amata Santa patrona. La storica, bella e venerata immagine della Santa Restituta ieri era a Forio alla centrale Basilica di Santa Maria di Loreto. Oggi primo maggio in processione trasferimento alla Basilica di San Vito, poi a Monerone, Panza e Cuotto-Belvedere.
Infine visita a Sant’ Angelo-Cava Gado, Succhivo, Serrara fino alla parrocchia di a Santa Maria del Carmine. Domani 2 Maggio partenza da Serrara con sosta a Fontana e direzione Barano con sosta Buonpane. Dal Municipio di Barano in processione fino alla parrocchia di San Sebastiano. Sabato 3 maggio da Barano alla chiesa di San Alfonso dei Liguori al Vatoliere. Arrivo a Ischia con soste alla Parrocchia del Buon Pastore e a san Domenico parcheggio del cimitero. Alle Ore 18:00 – Partenza del corteo dalla Chiesa Collegiata dello Spirito Santo verso via Seminario, per l’accoglienza dell’immagine di Santa Restituta. Seguirà la processione per le vie di Ischia Ponte fino al Piazzale Aragonese, dove alle ore 19:30 sarà celebrata la Santa Messa. Ore 21:00 – Veglia di preghiera sul tema: “Radicati nella Croce, nutriti dall’Eucaristia, testimoni nel mondo e comunità di speranza”. Domenica 4 maggio – Ore 8:00, 9:30, 11:30, 17:30 e 19:30 – Celebrazione delle Sante Messe.Ore 16:30 – Animazione per i bambini della Prima Comunione del decanato di Ischia.Ore 21:00 – Concerto del Trio Akesios: “Ad ripas: il vento, la fede”. Lunedì 5 maggio – Ore 9:00 – Santa Messa celebrata dai canonici dello Spirito Santo e della Cattedrale, seguita dall’esposizione del Santissimo Sacramento, con adorazione e confessioni fino alle ore 11:00. Ore 17:00 – Celebrazione solenne presieduta dal Vescovo di Ischia Sua Ecc. Mons. Carlo Villano e da don Gaetano Pugliese, con la partecipazione dei sacerdoti della Diocesi.
Al termine, la processione attraverserà le vie di Ischia Ponte fino alla Chiesa dello Spirito Santo, con la reposizione dell’immagine di San Giovan Giuseppe della Croce. L’evento è reso possibile grazie al contributo del Pio Sodalizio dello Spirito Santo, del Comune di Ischia, che si è occupato dell’illuminazione, della Banda Musicale Aurora Città di Panza, e di tutti i devoti e fedeli che hanno collaborato. Dopo le lecebrazioni di Ischia la venerata statua di Santa Restituta si trasferirà a Casamicciola con soste a Perrone Piazza Bagni con processione fini alla Basilica di Santa Maria Maddalena. Martedi 6 maggio partenza da Casamicciola e rientro di Santa Ra estituta in Basilica a Lacco Ameno. Restituta era una ragazza di Biserta, città nell’odierna Tunisia e si convertì al cristianesimo cattolico subendo le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano fino al martirio. Don Pasquale Polito e don Pietro Monti sono gli storici isolani che meglio si sono immersi nella vicenda umana di Restituta d’Africa, affrontando il complesso argomento, partendo dai dubbi e dalle certezze, per giungere alla fine, alla legittimità del culto della giovane martire. Mons. Polito nel suo libro del 1963 “Lacco Ameno: il paese, la protettrice, il folclore” così scriveva: “Viveva in quel luogo una pia donna di nome Lucina ed a lei apparve in visione l’Angelo del Signore e leraccontò la storia del martirio di Restituta e le dette pure il mandato di recarsi a S. Montano, di raccogliere il corpo della martire e di seppellirlo con grande venerazione”.Lucina fece esattamente quello che le aveva detto l’Angelo. Seppellì Restituta nel luogo dove si radunavano i cristiani e cominciò a venerarla ed a diffonderne il culto. Questo racconto, scrive infine Don Polito, è stato trasmesso di generazione in generazione per secoli. Quanto c’è di verità storica e quanto di leggenda?” I lacchesi ed i devoti di Santa Restituta sparsi per l’isola non intendono approfondire, e nemmeno noi vogliamo farlo.
Senza dubbio la storia dei gigli fioriti in un angolo della spiaggia di San Montano, laddove Lucina, avvisata dall’angelo,trovò il corpo della giovane martire, ci fa volare con l’immaginazione, poi la tesi del miracolo prende il sopravvento e finiamo tutti col credere, grazie al dono della fede. Don Pietro Monti da canto suo, ha speso la sua intera vita alla ricerca delle testimonianze che accertassero l’attendibilità di teorie riconducibili alla fioritura dell’era crisitiana nei luoghi del ritrovamento del corpo della fanciulla di Cartagine. Don Pietro Monti il sacerdote-archeologo di Lacco Ameno trova le risposte proprio sotto il pavimento della Chiesa di cui era stimato Rettore. Durante gli scavi la straordinaria scoperta che infervorò ancor più la passione di Don Pietro. Infatti Il pavimento della “chiesa piccola” nascondeva quattro chiese: la prima del III secolo d.C. che era il centro della cristianità dell’intera isola d’Ischia dove si conservavano le spoglie mortali di Santa Restituta; la seconda del IX secolo d.C. ricostruita dal conte Marino sulle rovine della prima basilica. Risale a questo periodo il trasferimento dei resti mortali di Santa Restituta a Napoli nel Duomo per timore di un saccheggio da parte degli invasori Mauri; la terza del XIV secolo quando nel 1374 mons. Bartolomeo Bussolaro vescovo d’Ischia provvide alla costruzione di un muro difensivo interno alla chiesa che diviene meta di pellegrinaggi da tutti i villaggi dell’isola; la quarta chiesa è del XVII secolo con una dedica a S. Maria del Carmine la cui immagine si venera ancora oggi opera di Decio Tramontano (1560); ed infine la quinta chiesa che è quella che vediamo oggi costituita da quella “grande” e quella “piccola”. Al di là dei dubbi sollevati e delle perplessità espresse e poi rientrate, per rispetto della storia e della cultura che ne consegue, il fenomeno di Santa Restituta rimane tale e quale, ed intorno ad esso si sviluppa la devozione sempre più crescente.






Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter
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Ancora nel 2025 si va in giro a portare statue per le strade del paese creando disagi alla popolazione, ieri sera traffico bloccato a Forio e automoblisti che bestemmiano, chi ha fede va a pregare nelle tante chiese presenti sull’isola, perchè fare queste processioni per le strade tra l’indifferenza e i disagi degli ischitani ?