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Pensieri in libertà

Mettetevi comodi, tra poco tornerà il solito ritornello di ogni anno, la scena di un film già visto. Le nostre strade riprenderanno ad essere popolate da personaggi poco raccomandabili, senza distinzioni di fasce d’età: “muschilli”, ragazzi, uomini, donne, ed anziani. Coloriti, folkloristici, capaci di strappare un sorriso nel migliore dei casi eppure non certo di regalare una buona cartolina della nostra isola ad un determinato target turistico ne tantomeno un felice e prospero ritorno di immagine. Si ammasseranno in abitazioni che a volte sono veri e propri bunker, anche in dieci, e fa niente se i posti letto sono cinque, ormai il clichè è ultra collaudato: di notte dormono gli adulti, alle prime luci dell’alba rincasano dopo una notte di bagordi bambini e ragazzi che dopo essersi dilettati nelle loro memorabili “imprese” si daranno il cambio, proprio come succede nella staffetta. Chiamiamole Olimpiadi estiva in salsa ischitana.

Ma non è tutto. Tra un po’ inizierà nuovamente il solito surreale tormentone. Noi ischitani ospiteremo certa gentaglia, riceveremo – molto spesso in nero o dichiarando al fisco soltanto una piccola parte – il corrispettivo per il soggiorno e aggiusteremo le nostre finanze (o ci ingrasseremo ulteriormente, questo è soggettivo).  Molti pagheranno cifre blu ma tutto sommato ci può stare, anche perché in svariati casi alcuni soggetti non possono nemmeno permettersi il lusso di farsi registrare in albergo, perché in meno di un’ora si ritroverebbero a bussare alla porta carabinieri, polizia o entrambe. Dicevamo, li ospiteremo e incasseremo il malloppo e poi accadrà l’incredibile, quello che dovrebbe farci comprendere (se avessimo mai il buon senso di fermarci a riflettere) come siamo una comunità capace di avere faccia e sedere uguali, degne di un parto gemellare monozigota: incontreremo per strada i nostri coloriti inquilini e allontanandoci pronunceremo anche la fatidica frase. “Ma quann se ne va sta munnezz e gent…”. Per la serie, prima ce li tiriamo dentro e poi abbiamo pure il coraggio di fare i moralisti.

La premessa, forse, è stata un po’ lunga ed articolata ma ci conduce a quello che vuole essere il nocciolo della questione. Dallo scorso anno carabinieri e polizia hanno iniziato a effettuare una serie di controlli mirati presso le abitazioni cedute in fitto per verificare il rispetto delle ordinanze sindacali: che prevedono la registrazione del contratto e delle persone alloggiate presso un immobile, pena sanzioni pecuniarie di natura amministrativa per il padrone di casa. Inutile dirvi che nel 2015 sono le multe sono fioccate, un po’ tutti erano abusivi, anche se l’azione delle forze dell’ordine si è sviluppata soltanto nei Comuni di Ischia e Lacco Ameno, territori in cui i primi cittadini avevano varato l’ordinanza ad hoc. Ora siamo arrivati quasi a metà luglio e l’unico provvedimento del genere è stato licenziato all’ombra del Fungo da Giacomo Pascale, che di questa battaglia ne ha fatto una questione di principio. Anche Ischia, presente all’appello lo scorso anno, “tace” misteriosamente, e non vorremmo che questo dipenda anche dal fatto che gli uomini del cap. Centrella sorpresero qualche pregiudicato che aveva preso in fitto l’abitazione di qualche noto esponente politico. Sarebbe un fatto inaccettabile, di una vergogna inaudita.

A questo punto la domanda che indirizziamo a Giosi Ferrandino, Giovan Battista Castagna, Paolino Buono, Rosario Caruso e Francesco Del Deo, è la seguente: per quale motivo non firmate un’ordinanza che davvero consentirebbe di infliggere un duro colpo alla presenza di personaggi di basso livello (e spesso anche pericolosi se non pericolosissimi) sulla nostra isola? Per cortesia, evitate di girarci troppo intorno, finchè non provvederete la risposta non potrà che essere questa: dovete rispettare e proteggere i vostri elettori, senza curarvi del fatto che siamo davanti a un “cancro” che finirà di uccidere il nostro territorio. A meno che, poi, gli interessi, non siano addirittura personali, nel senso che facciano capo a qualche amministratore. Gentilmente, evitate giustificazioni e risposte di alcuna natura, se proprio volete dare un segnale fatelo adeguandovi a Lacco Ameno. Altrimenti, vi piaccia o meno, non potremo che additarvi come complici della “mazzamma” agostana che ormai su questo ameno scoglio è diventata di casa…

gaetanoferrandino@gmail.com

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