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Pensieri in libertà

DI GAETANO FERRANDINO

Va bene, siamo in estate, ed è giusto non tediarvi con pensieri in libertà dedicati ai massimi sistemi, sempre che dalle nostre parti ne esistano ancora. Fa caldo, Caronte è destinato ad alzare ancora di più la voce nei prossimi giorni, l’eliminazione dell’Italia dagli Europei brucia ancora e come se non bastasse ci si è messo anche l’alto tradimento di Higuain, passato dal Napoli alla Juve. E così, questa settimana, punterò l’attenzione sui social, che hanno pregi e difetti: è vero, qualche volta ci trovi qualche ominicchio miserrimo che sfoga le sue frustrazioni insultando il prossimo (e bannandolo pure, per impedirgli di leggere, ma che sfizio ci troverà… ah quanto rimpiango i tempi in cui gli uomini le cose dovevano cantarsele per forza in faccia, causa assenza di strumenti tecnologici) e scivolando anche sul personale – facendo comunque il solletico – ma in altre circostanze arrivano anche spunti di riflessione significativi ed interessanti.

Siamo ormai arrivati alla fine di luglio, agosto è alle porte e con esso siamo pronti ad assistere all’invasione dei “barbari”, di cui in questa settimana abbiamo ripreso a gustarci qualche “anteprima” giusto per riabituarci al clima che ci aspetta. Non posso sottacere, ad esempio, due post pubblicati su Facebook da due imprenditori particolarmente capaci nei settori di pertinenza e che hanno lanciato, in maniera diversa (tra il preoccupato e il rassegnato il primo, con la solita impareggiabile ironia il secondo) le prime avvisaglie del mese che verrà. Cristian Sirabella, per tutti Picasso, posta sul suo profilo quanto segue: Alberi rotti e vasi spaccati su Corso Vittoria Colonna, spazzatura ovunque in piazza San Girolamo, “signore per bene” che camminano sul corso con in mano piantine di fiori rubate dalle aiuole pubbliche. Abbiamo trasmesso per voi il bollettino dei primi danni dell’estate 2016. Di fronte all’attività del buon Cristian – che si trova in Piazzetta San Girolamo, posta tra Corso Vittoria Colonna e Piazzetta dei Pini, in quello che dovrebbe essere il salotto del paese ed il suo cuore pulsante, sorge il Bar Vittoria gestito dal dinamico Cesare Di Scala che si abbandona ad un aneddoto troppo assurdo per essere vero, ma che purtroppo – conoscendo Cesare – vero lo è per davvero. E scrive: Nel mentre sosto davanti alle vetrine per la consueta nota serale,alle mie spalle un gruppo di ragazzi,penso americani palesemente spaesati, chiede un’informazione ad un gruppo di napoletani che transitavano in quel momento: “Excuse me,Exstasy?”. “No,giuvinó nun tnimm niente,stamm facen a famm pur nui”. E dopo una pesante giornata,una risata ci sta tutta.

Il problema è che, ad essere onesti, da ridere c’è ben poco. Restiamo in Piazzetta, tanto per non allargare gli orizzonti. Meno di due settimane fa da quelle parti sono transitati personaggi del calibro di Jeremy Irons e Denny De Vito, giusto per fare due nomi, e sul palco si sono esibiti gli Heffron Drive, idoli delle teenagers grazie a Big Time Rush. Finita la festa, il corso è diventato diverso ed anche chi lo bazzica. Insomma, la domanda che forse dovremmo cominciare seriamente a porci è questa: cosa vogliamo farne della nostra isola? A che servono gli yacht di Paul Allen, Ortega, Will Smith, quell’aria glamour che circonda il nostro scoglio per quindici/venti giorni l’anno se poi ad agosto sembra di essere in una succursale dei Quartieri Spagnoli, con tutto il rispetto per i Quartieri Spagnoli? Bisogna prendere una strada maestra, che sia una, qualunque essa sia. Se il brand e quel monotono e ripetitivo spot dell’isola adatta a tutto e tutti (target di turisti e soprattutto tasche) funzionava un tempo, l’impressione è che oggi proprio questa filosofia non tiri più. Ma un altro sospetto, ancora più inquietante, è che noi per primi non ci stiamo capendo granché. Una spia, obiettivamente, da allarme rosso.

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