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LE STORIE DI SANDRA Ernestina e quella contagiosa allegria

Per lei per, per questa donna straordinaria nessuna parola mi aiuta a dire quella che è stata, ma devo dire di lei e lo farò. Ernestina era una donna nata con un dono e penso a una fata che è passata l’ha vista e le ha detto: “Tu sarai allegra e trasmetterai allegria e anche i tuoi momenti di dolore li supererai sorridendo sempre”.

Lei per tutti noi era un sole e incontrarla significava sentire addosso serenità. Sposò Aldo Guarracino che vendeva televisori a Piazza Antica Reggia. Abitavano in quel bel palazzo all’inizio di Via De Rivaz dove abitava anche la famiglia delle mie amiche Caterina e Maria Rosaria Mazzella che hanno considerato Ernestina una zia e una sorella per la loro mamma. Quattro figli Marirosa, Vittorio, Tonino e la più piccola nata di sette mesi, Anna Franca che vive ancora lì con suo marito Gianfranco Boccanfuso e hanno tre figli. Il matrimoni di Ernestina non durò ma lei, separata riuscì da sola a crescere i suoi figli e tutti ricordiamo la sua voce dalla finestra : “Marirosa, Tonino dove siete”. Ernestina fu aiutata molto dalla sua famiglia e da suo zio, Monsignore Alberto Castagna, rettore del Seminario, che le fece studiare pianoforte. Purtroppo il figlio Vittorio morì a cinque anni con il morbillo e quel dolore la segnò dentro anche se prevaleva in lei la voglia di dare agli altri figli serenità.

Marirosa era bellissima e molto moderna nel vestire e nei modi di fare, sposò giovanissima un maitre del Punta Molino, Bruno Pindilfi che successivamente divenne dirigente Fiat e si trasferì con la moglie a Pomigliano dove ancora vivono con i tre figli nati dal loro matrimonio. Il biondo e bello Tonino aveva preso da sua madre, la sveltezza, l’allegria. Lui Sposò Debbie una bella e dolce americana che si fece amare da tutti nei nostri vicoli ed ebbero un figlio Roberto che oggi vive a New York con sua madre da quando i genitori si separarono e si è affermato nel lavoro. Ernestina diceva spesso “Voca for” cioè rema fuori vai al largo non ti applicare alle cose. Io provo un forte rispetto per Ernestina e quel suo essere un esempio per tutti noi, fino alla fine dei suoi giorni, quando se Caterina e Maria Rosaria andavano a trovarla, lei subito si metteva al piano a suonare. Svelta e sempre ben vestita, amava mettere un filo di rossetto e usciva sempre con Annafranca che è stata cresciuta con tanta cura essendo nata prematura. Ti penso spesso e sei rimasta nel mio cuore Ernestina. Ringrazio Caterina Maria Rosaria e Annafranca per la collaborazione

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