Pensieri in libertà, Enzo e quegli altri due “paccheri” a Giosi
Enzo e quegli altri due “paccheri” a Giosi
Ufficialmente dicono di andare d’amore e d’accordo. O almeno si sforzano di far apparire che le cose stiano esattamente così. O più o meno così. Il problema è che c’è pure chi ci crede. In fondo, basta poco. Giosi pubblica un post su facebook, Enzo gli piazza un bel “like”. Il sindaco d’Ischia si inventa la navetta Zizì e giù applausi a scena aperta dell’onorevole che si complimenta per l’iniziativa adottata. Insomma, per chi pensa che virtuale significhi reale saremmo davanti all’idillio perfetto, politicamente parlando si intende. Ma tutti sanno che le cose stanno diversamente e francamente nelle ultime quarantotto ore sono emersi in maniera chiara ed inequivocabile almeno un paio di indizi che lo dimostrano.
C’è un silenzio, quello di Enzo Ferrandino, che assolutamente non può essere definito “degli innocenti”. Quando martedì pomeriggio Giosi Ferrandino si è ufficialmente insediato a Strasburgo non è possibile che il primo cittadino di Ischia non abbia scritto quattro righe quattro o una nota ufficiale per congratularsi con un suo concittadino. Avrebbe dovuto farlo se avesse fatto parte di una parrocchia diversa e fosse stato un “pincopallino” qualunque, figuriamoci se si tratta di un esponente dello stesso partito, del suo predecessore alla carica di sindaco, di colui che lo ha candidato e alla fine gli ha anche consentito di indossare la fascia tricolore e sedersi nella stanza più ambita del palazzo municipale di via Iasolino. Un silenzio ingiustificabile, che vale più di mille parole e che rappresenta una presa di distanza chiara e netta da Giosi, al quale – tanto per dirne una – hanno fatto le congratulazioni e il sincero in bocca al lupo anche i sindaci di Casamicciola e Lacco Ameno, Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale, che pure dal Pd sono distanti anni luce. Enzo, tra l’altro, è recidivo e questo lo diciamo giusto a beneficio di chi possa credere che si sia trattato di una “banale” dimenticanza: lo stesso scenario, ricorderanno i lettori più attenti, si era già consumato in occasione dell’assoluzione con la formula più ampia dal processo per le presunte (e rivelatesi alla fine inesistenti) tangenti sulla metanizzazione ad Ischia. E più indizi, come si dice in gergo, fanno una prova.
Ma siccome non c’è due senza tre, nulla è cambiato nemmeno nel pomeriggio di ieri. Un sindaco abituato a sparare comunicati con la stessa frequenza con cui un mitra spara pallottole, avrebbe potuto postare anche un commento sull’ingresso di Maurizio De Luise in consiglio comunale, a conclusione di un tormentato iter giudiziario che giammai un primo cittadino con le palle avrebbe dovuto consentire. E invece, silenzio, ancora una volta. Messaggi chiari, inequivocabili, eppure lanciati senza profferire parola. Quasi un guanto di sfida lanciato a Giosi Ferrandino, fino a prova contraria il suo mentore. Chissà se è una strategia corretta: a memoria d’uomo, l’ingegnere non è mai stato uno di quelli che porge l’altra guancia. Intelligenti pauca…