ARCHIVIO 2ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

PENSIERI IN LIBERTA’ – Lo spaccio, le nuove leve e il ruolo della famiglia

Dite la verità, un po’ ce ne eravamo dimenticati. Succede, in fondo noi isolani abbiamo una quotidianità tanto frenetica dal finire con l’essere irrimediabilmente distratti da certi fenomeni. Che pure si manifestano pian piano, come un campanello d’allarme che lascia sentire il suo suono non all’improvviso ma in maniera crescente, quasi a volerci dare il tempo per correre ai ripari e almeno provare a mettere in campo rimedi e soluzioni. E’ arrivata l’estate, poi è arrivato pure il terremoto e a quel punto… buonanotte ai suonatori, l’attenzione ha finito con l’essere destinata soltanto all’evento sismico. Eppure ci sono fenomeni che la dicono lunga sulla deriva che sta colpendo il mondo giovanile isolano, che ormai viaggia senza più una rotta, una meta precisa e definita. Da queste parti, inutile girarci intorno, e lo abbiamo scritto più volte, il consumo di sostanze stupefacenti non è certo diventata l’eccezione ma ormai una vera e propria regola. In fondo basta porci un semplice quesito: se i carabinieri nel corso della settimana che si chiude oggi (anche se con questo andazzo le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo…) hanno posto sotto sequestro complessivamente un chilo e mezzo di droga, qualcosa vorrà pur dire. Che si tratta di un mercato fiorente, che gli spacciatori hanno svariati acquirenti sui quali poter contare. Il rapporto tra domanda e offerta, evidentemente, ha portato l’isola verde ad essere una piazza particolarmente appetita ed appetibile. Per carità, lungi da noi il voler trarre conclusioni affrettate e soprattutto volerci sostituire alla magistratura, ma una riflessione ci deve essere consentita: davvero pensate che un quantitativo di “roba” del genere possa essere giustificata con la favola dell’uso personale? Suvvia, non scherziamo e cerchiamo – una volta tanto – di essere seri.

Tra questi consumatori ci sono tanti giovani, in alcuni casi giovanissimi, gente che prova direttamente l’ebbrezza dello spinello senza nemmeno passare per la sigaretta. E che non lo fa perché per una volta bisogna togliersi lo sfizio, ma di fatto acquisisce un rapporto con l’utilizzo dello stupefacente che diventa quasi morboso. Va bene, si dirà, società allo sbando, priva di valori e altre menate del genere. Tutto più o meno giusto, ma è inevitabile approfondire il discorso e analizzarlo nella sua completezza. Ad esempio, che cosa fanno i genitori per evitare che i propri figli cadano in questa spirale? Siamo certi che li seguano immediatamente o le mutate condizioni di vita hanno messo padri e madri nella condizione di essere poco attenti al contesto familiare? Il concetto che deve passare, una volta per tutte, è quello che la famiglia deve riprendersi una centralità che non può più pensare di delegare al prossimo. Mi rifaccio ad un esempio sul quale mi sono più volte soffermato in passato. Qualche anno fa a Ischia fu lanciata una raccolta di firme con la quale si chiedeva di poter disporre la chiusura dei locali notturni non oltre le 2 di notte. Il motivo? Molti ragazzi ne approfittavano per vagare da un esercizio all’altro e ubriacarsi come se non ci fosse un domani. Personalmente rimasi perplesso dinanzi ad un’iniziativa del genere che non avrei mai firmato. Io, da genitore, non posso pensare che il problema me lo debbano risolvere le autorità emettendo ordinanze che magari finirebbero col danneggiare chi vuole divertirsi in modo sano. Piuttosto, dovrei chiedermi per quale motivo un mio figlio lo faccia in maniera decisamente non ortodossa, per usare un eufemismo. Ma scegliere la scorciatoia è molto più semplice e agevole, anche se diventa un vero e proprio paradosso: è come affermare che il problema ce l’ho a casa mia, ma a risolverlo non debbano essere i componenti del nucleo familiare ma qualche esterno.

Un capitolo a parte merita invece anche il fenomeno dello spaccio che sta assumendo connotazioni particolari e oltremodo preoccupanti. Per anni, se non addirittura per un paio di decenni, il traffico di sostanze stupefacenti è stato gestito da una serie di personaggi ben noti alle forze dell’ordine, che di fatto li monitoravano costantemente per seguire le loro mosse ed attraverso questa attività di “intelligence” si riusciva spesso ad individuare anche i cosiddetti nuovi adepti, le cui carriere venivano stroncate sul nascere. Adesso, invece, le cose sono cambiate. Le nuove reclute sono giovani, giovanissime, incensurate, insospettabili e fino a quel momento sconosciute a carabinieri e polizia. Non è un caso che in due degli ultimi tre episodi di cronaca i protagonisti siano cinque ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 21 anni. Sarà un’analisi magari superficiale e poco attenta, ma è troppo facile pensare che si è scelta la strada dello smercio di droga perché assicura un guadagno rapido, veloce, e che soprattutto non conosce la parola “sudore”. E a quell’età, immaginiamo sia anche logica conseguenza, nelle discussioni con i coetanei che lavorano per mantenersi o guadagnare quello che serve per pagarsi gli sfizi, sentire frasi del tipo: “Chi te lo fa fare, io porto a casa uno stipendio senza fare nulla”. Ed è anche in questo modo, magari, che il passaparola finisce con l’assurgere a vero e proprio contagio. Succede altrove, succede ovunque perché tutto il mondo è paese. Succede anche ad Ischia, dove non smettiamo però di essere patria dell’ipocrisia e ci sforziamo di far finta che non stia succedendo nulla. L’isola, credetemi, non è soltanto tramonti mozzafiato e le sue straordinarie bellezze. E neppure il Castello Aragonese postato suiì Facebook e Instagram da tutte le angolazioni, anche da chi fa il nostro mestiere, che dovrebbe essere quello di denunciare con forza (anche a costo di apparire monotoni e ripetitivi) certi mutamenti del contesto sociale nel quale viviamo e operiamo. Non rendercene conto, negli anni a venire, potrebbe costarci molto caro.

gaetanoferrandino@gmail.com

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex