Per gli albergatori di S. Angelo manna dal… cielo con i fuochi di San Michele: c’è il pernottamento anche per gli isolani
Circola nuovamente su Facebook la voce che vuole Sant’ Angelo autonomo staccato da Serrara Fontana
Per gli albergatori di S. Angelo è certo che le giornate di oggi e di domaiconclusive dei festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo saranno foriere di ulteriori guadagni per effetto soprattutto dell’atteso spettacolo dei fuochi piromusicali che saranno sparati domani sera lunedi 30 srttrmbre sul tardi a mare davanti all’antico e caratteristico Borgo dei pescatori. A contribuire ad impinguire le casse dei titolare degli hotels del Borgo saranno molti isolani appassionati e sinceri ammiratori degli spettacolari fuochi di S. Angelo provenienti specialmente dal comune di Ischia. Costoro per godersi lo spettacolo in tutta comodità senza il disagio del ritorno a casa, dopo i fuochi passeranno la notte in albergo a S. Angelo, pagando per le camere prenotate la normale tariffa di stagione, e forse anche qualcosa in più per lo speciale evento. Per lo spettacolo straordinario dei fuochi di San Michele a S. Angelo si fa questo ed altro. I santangiolesi amano la “loro” festa in onore di San Michele Arcangelo con i fuochi a mare di cui vanni fieri e li difendono a spada tratta. Ma quelli che sostengono di guardare oltre il proprio naso, chiedono di più e alzano la testa provando a darsi una nuova identità. Hanno chiesto, nei giorni scorsi, su Internet (facebook) una Sant’Angelo più autonoma, meglio indipendente, visto che il Borgo, per importanza turistica, storica e culturale, sarebbe in grado di “esistere” da solo, senza dipendere da Serrara Fontana che è, per caratteristica di territorio, Comune decisamente montano, mentre Sant’Angelo, in discesa con la sua architettura arabo-mediterranea, si adagia sul mare. Ai tempi del sindaco Luigi Iacono (Luigione), è circolata la prima voce secondo cui un gruppo di cittadini santangiolesi auspicava che la loro Sant’Angelo si potesse distaccare da Serrara Fontana per diventare Comune autonomo, il settimo comune dell’isola come lo fu un tempo Testaccio nei confronti di Barano, in barba al Comune unico che buona parte dell’isola non gradisce e pare che anche il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca non ne sia entusiasta. Poi ci pensò lo stesso Sindaco Luigione, su questo giornale, per evitare turbative, a smentire la voce. Oggi qualcuno ha fatto di nuovo circola la voce su Facebook, la “piazza” virtuale dove chiunque può dire la propria, come e quando vuole. C’è chi addirittura ha deciso il nome da assegnare all’ipotetico nuovo Comune, e cioè “ Città di Sant’Angelo d’Ischia”. Per riproporre il problema si sono scelti i giorni prima della Festa Del Santo Patrono San Michele Arcangelo, la festa che rappresenta per i santangiolesi, il loro fiore all’occhiello. Senza dubbio sarà un desiderio delle nuove generazioni che non intendono rimanere prigioniere del passato , ma guardare avanti con spirito innovativo. Su al Comune di Serrara Fontana la cosa è presa con indifferenza , anche se ai piani alti del palazzo si cerca di capire da quale sponda proviene la butade. Passi pure Sant’angelo, però, definire il caratteristico Borgo, con tutto il meritato richiamo turistico che vanta, “città”, ci sembra esagerato e fuori dalla realtà, che vuole Sant’Angelo d’Ischia, questo il vero nome su cui ufficialmente bisognerebbe puntare, confermata località di straordinaria bellezza, che non dovrebbe aver niente a che fare con i riflessi della città, sulla carta e nella vivibilità collettiva. Bisogna riconoscere che il problema nell’aria c’è. E chi lo ha generato non lo lascerà morire sul nascere. Quindi, occhio!
michelelubrano@yahoo.it