LE OPINIONI

IL COMMENTO L’istruzione come centro dell’innovazione didattica

DI MARIO SIRONI

Il decreto  n. 31 del 13 aprile 2017 ha provveduto a dare attuazione all’art. 1, commi 180 e 181 lettera D) della legge 107/2015. Lo scopo del processo di riforma dell’istruzione professionale è quello di declinare il percorso formativo intercettando sempre più i bisogni formativi dello studente, in relazione alle priorità indicate dalle Regioni, priorità riferite ai codici ATECO con cui vengono identificati i diversi indirizzi. Gli Istituti d’istruzione professionale diventano, quindi, Scuole territoriali dell’innovazione, con l’obiettivo di perseguire la personalizzazione dell’apprendimento e il potenziamento della didattica laboratoriale. Agli istituti professionali, pertanto, vengono riconosciuti più ampi margini di autonomia e di flessibilità dei percorsi curriculari, al fine di favorire l’incontro tra la scuola e il mondo dell’impresa e agevolare il successivo ingresso degli studenti nel mondo del  lavoro.

Fatta questa premessa di carattere normativo e sociologico, viene da chiedermi quale sia il ruolo che l’Istituto “V. Telese” debba svolgere su un territorio che  fa così fatica a gestire, in modo razionale e  consapevole, secondo un logica di sviluppo sostenibile,  un patrimonio naturale così “unico” e di una struggente bellezza. Il progetto educativo dell’Istituto Telese si pone l’ambizioso compito di costruire un sistema impegnato a istruire cittadini e produttori/lavoratori con un chiaro riferimento all’art. 1 della Costituzione, poiché siamo convinti che non si costruisce cittadinanza senza lavoro. Siamo fortemente impegnati a tenere insieme  istruzione ed educazione, la cui differenza è solo di natura concettuale. Se l’istruzione non fosse anch’essa educazione, avremmo alunni con teste come “vasi da riempire” e non come “fiaccole da accendere”. “Accendere”? Sì! Accendere la passione per quello che si apprende; stimolare l’apprendimento anche autonomo e non formale e informale; incoraggiare una “scuola affettiva”, un luogo in cui sperimentare e valorizzare sé stessi, dove sentirsi liberi di mettere in scena anche, ma non solo, il proprio disagio; lanciare e cogliere sfide; progettare il proprio futuro insieme con i pari e con gli adulti.

Il sistema d’istruzione ed educazione ha il duplice obiettivo di formare  il cittadino ed il produttore: forma il produttore come individuo consapevole dell’approccio tecnico scientifico ed il cittadino come individuo che partecipa consapevolmente alla vita della sua comunità e del suo Paese. Per questo abbiamo bisogno di pensare alla centralità della conoscenza, a come si apprende, a come apprendono oggi i nostri allievi. Dobbiamo essere coscienti che solo  un approccio  sistemico ed “ecologico” possa essere all’altezza del compito che oggi spetta  alle istituzioni scolastiche. L’apprendimento si articola  fondamentalmente su due livelli: I livello dell’istruzione: si apprendono conoscenze ed abilità relative a un campo del sapere; II livello dell’educazione: si strutturano abiti mentali ed emotivi che costituiscono la mentalità e il carattere dell’individuo. I due livelli, però, si strutturano in modo collaterale. La  differenza tra i due livelli è di ordine logico/temporale: le conoscenze e le abilità si acquisiscono a breve-medio termine; gli abiti mentali hanno tempi medio-lunghi di strutturazione e di durata.

Le conoscenze tendono a disperdersi, mentre, invece, gli abiti mentali diventano una sorta di seconda natura e, quindi, tendono a condizionare il funzionamento mentale dell’individuo in modo permanente; attraverso la costruzione di  abiti mentali di qualità si sviluppano e valorizzano i “talenti” di ognuno, le cosiddette “vocazioni” personali superando una logica di mero merito che diventa discriminatoria e selettiva.  Potremmo, quindi, chiederci: “quali abiti mentali deve formare la scuola nell’individuo”? La risposta è: l’individuo deve sapere, saper fare, saper pensare, saper apprendere, cioè possedere le “competenze”, intese come capacità di usare le conoscenze e le abilità inerenti a un determinato campo di attività per “agire” in modo efficace rispetto a compiti e contesti “non banali” e che implichino non solo prestazioni standard ma anche la soluzione di problemi. Una competenza ha sempre un assunto pragmatico (un conto è conoscere la retorica, un altro è perorare una causa in un tribunale); pertanto, una competenza ha in sé la necessità di un “tirocinio”  professionale. Nello specifico, in un Istituto professionale come quello che dirigo, l’insegnamento deve essere trasferimento di “competenze” dotate del profilo pragmatico specifico per un singolo contesto; deve essere capace di fornire, allo stesso tempo, alte “competenze” di base, senza incapsulare la costruzione della competenza nel solo contesto scolastico e deve sapere costruire una “professionalità” colta. E’ una sfida che i miei docenti si pongono quotidianamente, con successi e insuccessi previsti e prevedibili, dal momento che, ogni giorno, si devono fare i conti con spazi ristretti e non sempre adeguati, con la platea non sempre agevolata dai mezzi di trasporto efficienti, con l’assenza di un “curricolo del territorio” che risponda alle esigenze formative delle singole scuole del territorio stesso (mi riferisco soprattutto alle scuole secondarie di secondo grado). Eppure, i risultati non mancano, a dimostrazione della serietà e dell’impegno degli operatori della scuola e del “talento” delle nostre allieve e dei nostri allievi.

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Lo sforzo costante di arricchire la pratica laboratoriale e il raccordo con i luoghi di lavoro nell’Offerta formativa del Telese  intende promuovere proprio la rottura del tradizionale impianto “scolastico” che purtroppo allontana tanti giovani dal completare il proprio percorso di istruzione e formazione. La nostra scuola mira ad intercettare e sviluppare il “talento” di tutte e tutti, senza che nessuno si senta escluso dalla possibilità di costruire il proprio progetto di vita e di formazione. L’istituto “V. Telese” è  un istituto aperto alla cittadinanza di Ischia e Procida dalle ore 8,00 alle 21,00, ed offre anche corsi di istruzione per gli adulti affinché si offra a ciascuno la possibilità di formarsi e crescere, a qualsiasi età. C’è ancora molto, anzi moltissimo da fare ;  inclusione a 360 gradi, formare al futuro, equità, competenze professionali e competenze sociali, cultura del lavoro, capacità di affrontare le innovazioni, consapevolezza della sostenibilità, centralità della conoscenza, costruzione di individui consapevoli. Ad maiora

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* DIRIGENTE SCOLASTICO ISTITUTO “V.TELESE”

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