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Spara al fagiano in strada a Panza, denunciato dai carabinieri

L’incredibile episodio si è verificato nella giornata di ieri a Panza in via Parroco Leonardo D’Abundo: il 57enne L.I. ha esploso un colpo di fucile dopo essere sceso da un furgoncino Ape CarL’incredibile episodio si è verificato nella giornata di ieri a Panza in via Parroco Leonardo D’Abundo: il 57enne L.I. ha esploso un colpo di fucile dopo essere sceso da un furgoncino Ape Car

A un certo punto è sembrata quasi la scena di un film surreale, anche se qualcuno ha anche temuto il peggio. Ma l’intervento delle forze dell’ordine ieri pomeriggio in quel di Forio ha davvero dell’incredibile e meriterebbe senza dubbio alcuno un terno al lotto per cercare la fortuna. I carabinieri della locale stazione, guidati dal cap. Angelo Pio Mitrione, hanno infatti denunciato in stato di libertà un 57enne del posto per un motivo assurdo. Ai militari dell’Arma aveva fatto scattare l’allarme la segnalazione telefonica di un cittadino che – mentre si trovava affacciato sul balcone della sua abitazione – aveva notato un uomo che nella centralissima via Parroco Leonardo D’Abundo era sceso in fretta e furia dal furgoncino Ape Car che stava guidando perché aveva notato un fagiano che si aggirava tra le abitazioni del quartiere.

Il cinquantasettenne, evidentemente con la passione per la caccia, non ha resistito alla tentazione e sebbene si trovasse su pubblica strada non ha esitato a sparare dimostrando una mira eccellente visto che è riuscito a freddare il volatile. Quando i carabinieri sono giunti sul luogo del misfatto, l’uomo si era già allontanato ma i militari hanno raccolto una serie di testimonianze. Una, particolarmente significativa, ha consentito agli uomini del capitano Mitrione di venire in possesso del numero di targa del furgoncino dal quale era sceso il cacciatore. A quel punto l’attività investigativa è stata abbastanza repentina: i carabinieri hanno identificato il soggetto, tale L.I. e si recavano presso la sua abitazione per eseguire una perquisizione domiciliare ai sensi dell’art. 41 del TULPS. Non c’è nemmeno stato bisogno che l’uomo si facesse assistere da un avvocato perché alla vista dei tutori dell’ordine li ha immediatamente accompagnati in cucina dove nel frattempo era stata sistemata la carcassa del fagiano, che probabilmente avrebbe rappresentato una succulenta cena. Oltre alla denuncia (per esercizio della caccia urbana) e al sequestro del fucile, L.I. si è visto sottrarre pure il bottino che è stato distrutto in collaborazione con l’ASL.

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