Perrella, l’oblazione per “scappare” dal risarcimento
Si chiude il procedimento penale a carico dell’ex sub concessionario del porto turistico di Lacco Ameno, accusato di occupazione abusiva di suolo demaniale per il 2022, 2023 e fino a marzo 2024. La parte civile aveva chiesto 4.5 milioni di risarcimento

Un altro step di una battaglia infinita, che ormai tra aule civili, amministrative e penali va avanti da tempo immemore. Ma che, in questo caso, fa segnare un altro punto importante a favore del Comune di Lacco Ameno impegnato in questo interminabile braccio di ferro con l’ex sub concessionario dell’approdo diportistico, l’amministratore di “Marina del Capitello S.c.a.r.l”, Giuseppe Perrella. Che però nella giornata di ieri ha segnato un altro punto a favore dell’ente pubblico che oggettivamente dopo il sequestro penale della struttura ha piazzato un filotto di “risultati favorevoli” che hanno fatto prendere alla vicenda giudiziaria una piega ben precisa. E l’ultima conferma arriva proprio dalla conclusione del procedimento penale a carico dello stesso Perrella con un esito che segna una svolta importante di questa telenovela.
Ma per arrivare alla fine, mai come stavolta, è necessario fare qualche passo indietro e ripercorrere la più recente evoluzione degli eventi. Come è noto ormai a tutti, al termine di una vera e propria battaglia lo scorso anno il Comune di Lacco Ameno è riuscito a rientrare in possesso dell’approdo turistico. L’Ufficio della Procura ha ora riconosciuto l’ex sub-concessionario responsabile del reato di occupazione abusiva, ai sensi dell’articolo 1161 del Codice della Navigazione. Il Pubblico Ministero, dott. Vanacore, aveva contestato all’imputato il reato per l’occupazione irregolare reiterata durante le stagioni turistiche 2022 e 2023, fino al 25 marzo 2024. All’udienza del 6 febbraio scorso, i legali del Comune, gli avvocati Giovanni Battista Vignola e Lorenzo Bruno Molinaro, si erano costituiti parte civile, chiedendo un risarcimento di 4,5 milioni di euro. La causa era stata rinviata all’udienza odierna per valutare eventuali richieste dell’imputato di accedere ai riti alternativi previsti dal codice di procedura penale. Nella seduta odierna, la difesa del sub-concessionario ha richiesto e ottenuto la definizione della posizione processuale mediante il pagamento di un’ammenda a titolo di oblazione. Il Giudice, considerata la cessazione degli effetti dannosi del reato – ovvero il fatto che le aree portuali non sono più in possesso dell’imputato e della società da lui rappresentata – ha accolto la richiesta e fissato la trattazione finale del procedimento per il 21 marzo 2025. In quella data, verificato il pagamento dell’ammenda, il Giudice dichiarerà estinto il reato. Insomma, il fatto che dinanzi al risarcimento monstre Perrella abbia preferito “conciliare” è un messaggio chiaro ed inequivocabile. L’adozione di questa strategia processuale, evitando il dibattimento che avrebbe confermato con certezza la responsabilità penale e civile dell’imputato, rafforza in buona sostanza la validità dell’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Pascale e dei suoi legali. L’estinzione del reato tramite oblazione – tra l’altro – annulla ogni possibile richiesta risarcitoria nei confronti del Comune di Lacco Ameno. L’amministrazione, tuttavia, continuerà ad agire per recuperare i canoni e le spese mai versate all’ente durante la vigenza della convenzione, sia nella sua fase legittima sia in quella successivamente dichiarata illegittima.
Nel frattempo, resta aperta l’indagine della Procura di Napoli sulla scomparsa della struttura destinata ai mega yacht temporaneamente depositati in località Zaro e quella ovviamente resta un’altra partita, che certo non sarà possibile chiudere pagando una semplice “multar ella”. Nel pomeriggio di ieri, a diffondere una nota è stato proprio il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale che tra l’altro ha detto: “Con questa decisione giudiziaria, tuttavia, si chiude una delle pagine più oscure della storia recente di Lacco Ameno, che ha visto il ripristino della legalità grazie all’azione incisiva della magistratura. A nome della comunità locale, l’amministrazione esprime gratitudine ai magistrati della Procura della Repubblica, ai legali dell’ente e a tutti coloro che hanno collaborato per il buon esito della vicenda”.

