POLITICA

Pesca e funzionamento degli uffici comunali animano il confronto politico

Per l’assessore Rossella Lauro positivo il tavolo di confronto sulla pesca a Bruxelles. Per il consigliere di minoranza Scala le dimissioni del neo responsabile dell’Ufficio Tecnico sono l’ennesima conferma di un’amministrazione fallimentare

In questi ultimi giorni pesca e funzionamento degli uffici comunali hanno animato il confronto/scontro tra le maggiori forze politiche che caratterizzano il panorama, per altro piuttosto scarno, della politica procidana. Da un lato l’assessore Rossella Lauro che racconta il suo recente viaggio a Bruxelles presso il Parlamento Europeo per portare avanti le istanze dei pescatori legati alla piccola pesca: “Insieme all’amico Giuseppe Colonna, Sindaco di Mola di Bari, durante la visita al Parlamento Europeo a Bruxelles, nella tavola rotonda abbiamo condiviso la problematica della pesca nel mediterraneo per restituire dignità ai nostri pescatori che chiedono semplicemente di poter lavorare. Nel settore ittico bisogna fare sistema con le altre Regioni del Sud, promuovendo iniziative tutti insieme. Ed è per questo che ci uniamo agli amici pugliesi per portare avanti le istanze dei pescatori in tutte le sedi istituzionali in merito alle singole competenze di ciascuno.

Dopo l’incontro con la Regione Campania promosso con l’iniziativa MareXperience, durante il quale sono stati presi degli impegni importanti – sottolinea l’assessore Lauro –  ci attiviamo sul tema della pesca arrivando anche alle Comunità Europea per le competenze specifiche in materia di pesca.  Il regolamento europeo 1967/2006 disciplina le operazioni di pesca degli stock ittici del Mediterraneo anche attraverso specifiche norme tecniche che riguardano: la dimensione minima delle maglie delle reti, le taglie minime degli organismi marini, i valori minimi di distanza dalla costa e di profondità per l’uso degli attrezzi da pesca e la protezione di habitat specifici.

Ciò ha provocato una grave crisi nel settore. La piccola pesca vive oggi una difficoltà strutturale dovuta principalmente a una normativa inadeguata alle caratteristiche della specifica zona geografica, confinante, tra l’altro con paesi extraeuropei che non sono soggetti al medesimo ordinamento. Tale circostanza implica che la risorsa mare non e’ tutelata adeguatamente e che gli operatori del settore sono fortemente danneggiati. Pertanto non bastano soltanto le risorse, occorre necessariamente cambiare approccio. Ciò emerge anche dalle proteste nazionali organizzate dai pescatori su tutto il territorio nazionale.

Dal confronto tra l’Amministrazione procidana e i pescatori locali – continua Rossella Lauro –  è emersa la forte esigenza di quest’ultimi di avanzare proposte concrete al tavolo delle Istituzioni.

In particolare sono state evidenziate delle particolari problematiche per la piccola pesca che negli ultimi 15 anni ha fatto registrare un 30% in meno. Le ragioni sono molteplici tra cui la  riduzione delle maglie delle reti da 18 cm a 10 cm. Tale misura è stata imposta dalla comunità europea per favorire un maggior pescato, ma è in contraddizione con l’inasprimento delle sanzioni amministrative per la pesca di piccola taglia.  Il regolamento europeo prevede delle deroghe sulle dimensioni della maglia delle reti per l’esercizio di alcuni tipi di pescato e c’è la necessità di modificare il documento. Il tavolo di lavoro è stato aperto e prosegue il percorso per arrivare all’obiettivo: garantire ed incentivare la sostenibilità del settore della piccola pesca”.

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Se da Bruxelles, quindi, con le elezioni oramai alle porte, si accende una fiammella di speranza, l’altra faccia della politica procidanasi sostanzia nelle parole (critiche) del consigliere del gruppo “Per Procida” e  commissario di Forza Italia Menico Scala il quale, in una sua recente nota scrive: “Tra lustrini, “cuppetielli” e comunicati stampa, l’amministrazione comunale guidata, si fa per dire, da Raimondo Ambrosino, si trascina stancamente verso la fine del mandato accumulando una serie di danni in tutti i settori roba che i 5Stelle al governo sembrano dei boy scout in gita domenicale.

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Soprattutto la macchina comunale è in piena deriva: Segretaria comunale oramai assente da anni e sostituita, per due giorni a settimana; comandante della Polizia Municipale che sembra, a leggere le cronache quotidiane, demandare al Sindaco scelte che, viceversa, sarebbero di sua competenza della serie “tengo famiglia”anche perché non conoscitore del territorio; dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale che, dopo due mesi di nomina, se la da a gambe dimettendosi dall’incarico dopo aver firmato pochissimi atti, solo ieri si vedeva iscritto all’albo un permesso a costruire a sua firma.

E dire che questi tre dirigenti sono stati tutti NOMINATI e scelti direttamente da questa amministrazione “a trattativa privata” e, quanto accaduto, pone una serie di interrogativi.

Questi dirigenti erano realmente competenti? Oppure, ma la cosa è molto più inquietante, l’Amministrazione li aveva scelti per “manovrarli” ed invece si è trovata al cospetto di persone non “manovrabili”? Nel caso questa ipotesi fosse vera viene da chiedersi: Vuoi vedere che è proprio per questo che, in queste scelte, è meglio rivolgersi ad estrani al territorio piuttosto che nominare un procidano che, prima o poi, possa “spifferare”? Qualunque sia la verità – conclude Scala – il disastro che è sotto gli occhi di tutti è la chiara, netta e palese dimostrazione che siamo al cospetto di una compagine amministrativa formata da  inadeguati che hanno già fallito in tutto e per tutto”.

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