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Pescatori spazzini: presentato il progetto nella Sala Consiliare del Comune d’Ischia

di Isabella Puca

Ischia   – E’ stato presentato mercoledì pomeriggio presso la sala consiliare del Comune d’Ischia il progetto “Pescatori spazzini”, un’iniziativa nata in collaborazione con la Regione Campania, gli Enti Ambientalisti, la Capitaneria di Porto, l’Area Marina Protetta e l’Isola di Procida per cercare una sinergia tra tutte le forze affinché i pescatori vengano autorizzati a ripulire il mare. Presente alla sua prima uscita pubblica il nuovo comandante  dell’Ufficio Circondariale Marittimo, il Tenente di Vascello Andrea Meloni che si è detto entusiasta di quest’idea innovativa esprimendo la vicinanza all’Ente. Con lui, al tavolo della conferenza, i direttori della Lega Navale e dell’Area Marina Protetta, il presidente dei pescatori Pasquale Saurino, il Presidente del Consiglio Ottorino Mattera e l’Assessore con delega alla risorsa mare Luca Spignese.  «Ad oggi – ha spiegato quest’ultimo –  non è possibile tramite i pescatori effettuare la pulizia del mare in quanto non autorizzati. Per legge sono, infatti, costretti, una volta tirate su le reti, a ributtare tutto in acqua; la normativa non gli consente di trasportare a terra il rifiuto». Ogni pescatore della zona costiera, raccoglie circa 40 – 50 kg di plastica per poi doverla ributtarla in acqua. Un dato che aumenta per le grandi imbarcazioni che, con la pesca a strascico, arrivano fino a 200 kg di plastica al giorno, tutto materiale che proviene dai fiumi della terraferma e che ci ritroviamo nel nostro mare. «Oggi a presentare questo progetto – ha continuato l’assessore Spignese -siamo i primi della Campania e, una volta inviato alla Regione, chiederemo un finanziamento così da dare un piccolo indennizzo ai pescatori che verranno pagati un tot per ogni kg di rifiuto raccolto, il resto sarà speso per l’acquisto, da parte dell’Area Marina Protetta, di bidoncini per la raccolta e materiale pubblicitario; non mancheranno  piccoli premi per la società civile che vorrà collaborare». Scopo del progetto è, dunque, quello di arrivare ad avere un mare più pulito con reti e pescato liberi dalle plastiche e dai rifiuti. Fin d’ora era stato autorizzato dal Ministero solo per la Regione Toscana: 300 km2 di mare del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, fra le province di Livorno e Grosseto, e avrà inizialmente durata di sei mesi. Si stima che ogni anno nel mondo vengano prodotte 280 milioni di tonnellate di plastica. Tale quantitativo è destinato a raddoppiare da qui al 2050. Una componente non trascurabile di tale quantitativo finisce in mare, generando danni incalcolabili all’intero eco-sistema della flora e della fauna. Il mar Mediterraneo è particolarmente esposto a tale pericolo per le sue stesse caratteristiche, quale mare “semi-chiuso” nel cui bacino sfociano importanti fiumi che, nel loro percorso, raccolgono e trasportano una grande quantità di rifiuti. Si stima che siano almeno 250 miliardi i frammenti di plastica sparsi per tutto il Mare Nostrum e alcuni studi fatti sul mar Tirreno hanno rilevato che il 95% dei macro rifiuti galleggianti avvistati (ovvero rifiuti di dimensione superiore ai 25 cm) risultano di plastica. Di questi, circa il 41% è costituito da buste e frammenti vari. La concentrazione si attesta attorno ai 13,3 rifiuti “avvistati” ogni chilometro quadrato. «Sono orgoglioso – ha concluso l’assessore Spignese – di aver cominciato questo percorso virtuoso che nel breve si concretizzerà. Vorrei sottolineare il ruolo primario che ricoprono i nostri pescatori ringraziandoli per gli sforzi che profondono quotidianamente nel mantenere vive le nostre tradizioni locali. Questa sinergia volta alla salvaguardia dell’ambiente fatta con le persone le associazioni le Istituzioni le cooperative è il segnale tangibile che non possiamo permetterci di stare fermi e sperare che qualcuno agisca per conto nostro».

 

 

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