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Pestaggio nel centro di Ischia, a giudizio D’Antonio e i tre Giannini

ISCHIA. Sono stati rinviati a giudizio e dunque saranno processati Ivano D’Antonio, Antonio Giannini, Roberto Giannini e Giovanni Giannini, assurti agli onori della cronaca la scorsa estate per un brutale pestaggio che si consumò nel pieno centro di Ischia e in pieno giorno. La decisione porterà i tre a dover comparire dinanzi al Tribunale per difendersi da una serie di accuse non certo di poco conto, quali resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali con le circostanze aggravanti in concorso tra loro. I tre dovranno presentarsi per la prima udienza il prossimo 27 dicembre dinanzi al giudice monocratico della sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli, dott. Alberto Capuano. Nel decreto che dispone il giudizio si rammenta innanzitutto della chiusura delle indagini preliminari da parte del pubblico ministero e si ricorda contestualmente che tre dei quattro imputati (tranne Giovanni Giannini) sono attualmente gravati dall’obbligo di dimora presso il Comune di Ischia nonché alla misura dell’obbligo di presentazione alla p.g. Poi, naturalmente, vengono elencati anche i reati contestati ai singoli e in concorso. Ivano D’Antonio, Roberto Giannini e Antonio Giannini rispondono in concorso tra loro del reato di minaccia “perché in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi ed in violazione della medesima disposizione di legge, in concorso tra loro minacciavano Mattera Giuseppe di in ungiusto danno laddove non avesse smesso di chiedere la restituzione dei 70 euro dati per una cosa di cocaina, in precedenza acquistata, rivelatasi poi farina. Nella specie, condotta consistita da parte del Giannini Roberto nel minacciare di morte il Mattera, alla presenza anche di D’Antonio Ivano e Giannini Antonio, brandendogli contro un coltello così da costringerlo alla fuga”. Fatti questi che si verificarono nel periodo compreso tra le 13 ed il 18 agosto a Ischia.

Analoga contestazione viene mossa a Giovanni Giannini, che riteneva il Mattera colpevole di averlo segnalato ai carabinieri come detentore di sostanze stupefacenti. Al punto tale che una volta lo stesso arrivò a minacciarlo pesantemente su messenger con questo messaggio: “Vabbè ti trovo e sarà la fine pezzo di merda, così ti faccio rimpiangere di essere nato e ti faccio imparare a portare i cara (carabinieri, ndr) fino a sotto il viale”, prima di minacciarlo ulteriormente nella mattinata del 22 agosto riferendogli che in giornata avrebbe consumato la sua vendetta, rivelandosi quanto mai “profetico”. Lo stesso Giovanni Giannini dovrà difendersi anche dall’accusa di furto “perché, al fine di trarne profitto, nel corso della mattinata del 22 agosto 2018 si impossessava delle chiavi del motoveicolo e dell’abitazione di Mattera Giuseppe. Ivano D’Antonio invece è ritenuto responsabile anche del reato di diffamazione, avendo provveduto a distribuire ed affiggere volantini dal chiaro contenuto offensivo ledendo la reputazione in particolare del luogotenente dei carabinieri Sergio De Luca ma anche di Giuseppe Mattera e sua moglie, ledendone l’onore e la dignità. E poi ci sono ovviamente le contestazioni legate al fatto di cronaca, con Ivano D0Antonio, Roberto Giannini ed Antonio Giannini che rispondono di lesioni personali aggravate “perché in concorso tra loro cagionavano a Mattera Giuseppe lesioni personali consistite in ‘contusione del piede, della spalla e del gomito nonché abrasioni in tutto il corpo’ giudicate guaribili in sette giorni. Con l’aggravante di aver cagionato le cennate lesioni mediante l’utilizzo di un bastone di legno… e un bastone metallico tubolare esagonale a sezione costante di colore marrone chiara con un’estremità caratterizzata dalla presenza di una lamiera tagliente. Vengono poi contestati sempre a Roberto e Antonio Giannini e ad Ivano D’Antonio i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale “per aver usato violenza – anche con l’uso di strumenti atti a offendere – per opporsi al maresciallo Schiano Salvatore e al sovrintendente Mario Errichiello mentre compivano un atto del loro ufficio, consistito nell’interrompere il pestaggio di Giuseppe Mattera da parte dei prevenuti così come descritto e contestato nel capo sub 4); nella specie, violenza consistita nel dar vita a una violenta colluttazione con la pg operante, cagionando al maresciallo Salvatore Schiano lesioni personali (presenza di edema ed eritema alla regione laterale sinistra del collo) giudicate guaribili in giorni due ed al sovrintendente Mario Errichiello lesioni (trauma alla spalla sinistra da stiramento) giudicate guaribili in giorni quattro. Dunque tra un mese sarà tempo di processo per una vicenda che non passò certo inosservata ad Ischia, quando nel pomeriggio delle 14.40 in via Luigi Mazzella venne perpetrata una vera e propria aggressione ai danni di Giuseppe Mattera, che soltanto due tutori dell’ordine riuscirono a impedire che si trasformasse in un vero e proprio linciaggio. Inizialmente si pensò a una violenta lite tra vacanzieri, ma la verità sarebbe arrivata di lì a poco. E con essa anche le manette ai polsi dei responsabili, poi allontanati dall’isola.

Gaetano Ferrandino

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