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Sisma, protocollo d’intesa tra i sindaci e l’Università

CASAMICCIOLA TERME. Un protocollo d’intesa tra i Comuni terremotati e l’Università Federico II, per non farsi trovare impreparati allo scoccare della sospirata fase di ricostruzione. È questo l’obiettivo dell’incontro svoltosi ieri mattina presso l’ex Capricho di Calise in Piazza Marina a Casamicciola, dove sono attualmente dislocati gli uffici municipali. Il sindaco del Comune termale Giovan Battista Castagna e il suo collega di Lacco Ameno Giacomo Pascale hanno accolto il professor Michelangelo Russo, docente di Progettazione Urbanistica presso il Dipartimento (una volta si diceva facoltà) di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. La stesura di tale protocollo d’intesa servirà all’elaborazione di una linea comune e condivisa, basata su un progetto concreto e realizzabile, per affrontare al meglio la sfida, sicuramente non facile, che il futuro a medio termine porrà a cittadini e amministratori dei Comuni colpiti dal sisma del 21 agosto 2017. «Quando il nuovo Governo entrerà in carica – ha dichiarato Giacomo Pascale – noi non potremo presentarci soltanto con dei semplici “desiderata”, ma dovremo invece essere già pronti e con le idee chiare su come  vogliamo ricostruire i nostri paesi. In tal senso il protocollo d’intesa con il Dipartimento di Architettura dell’ateneo napoletano ci consentirà di sederci con le varie istituzioni al tavolo tecnico forti di un progetto redatto sulla base di adeguate competenze e con una visione unitaria per Casamicciola e Lacco Ameno, senza essere limitati da sterili ragionamenti basati sulla perimetrazione che divide i due Comuni, che invece vanno ripensati come un’unica realtà» Pascale ha anche accennato alle possibili soluzioni nel caso venga vagliata l’opzione della delocalizzazione: «Visti i vincoli urbanistici e visto l’orientamento dell’Unione Europea che tende a limitare il consumo di suolo, si può pensare alla Stu, cioè il modello delle società di trasformazione urbanistica, anche nell’ottica del recupero del patrimonio edilizio esistente ma dismesso, che giace in condizioni di abbandono e degrado, riqualificandolo. Al momento il nostro territorio è oggetto di studi specifici da parte del Cnr e dell’Ingv, che ieri hanno chiesto una proroga per monitorare ulteriormente alcuni fenomeni. Quando arriveranno le relazioni finali, esse entreranno a far parte degli elementi da tenere in considerazione per la ricostruzione». Il Professor Russo ha aggiunto che «è importante constatare che i sindaci vogliano avvalersi di competenze specifiche per indirizzare la ricostruzione tenendo conto della fragilità idrogeologica del territorio, che va costantemente studiato e monitorato. È un segnale positivo la volontà dei due sindaci di affrontare in modo coordinato questo impegno, al quale assicureremo la nostra collaborazione».

Francesco Ferrandino

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