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Piano strategico di sviluppo, parte la “caccia” ai finanziamenti

Il Comune di Forio comincia a dare forma al Piano strategico per lo sviluppo socio economico dell’isola d’Ischia. Il paese del Torrione, che due anni fa venne nominato capofila del progetto dagli altri comuni e dall’Azienda di Soggiorno, ha stabilito mediante un’apposita delibera della giunta di avviare le procedure per la selezione di consulenti con esperienza e organizzazione tale da costituire un valido supporto all’amministrazione nel reperimento delle risorse finanziarie. Si tratta, in sostanza, di predisporre  gli strumenti utili a presentare proposte valide per intercettare i finanziamenti del nuovo Programma Operativo Regionale per il periodo 2014-2020. È stato quindi demandato al responsabile del settimo settore l’avvio delle procedure per l’affidamento, tramite una procedura a evidenza pubblica, dei compiti di supporto per l’elaborazione del Piano strategico.

Saranno diverse le attività richieste ai consulenti che saranno individuati con tale procedura: sarà necessaria l’assistenza tecnico-amministrativa, essenziale per la partecipazione ai bandi per il reperimento delle risorse, ma anche la corretta predisposizione e presentazione delle istanze ai soggetti che erogheranno tali contributi. Il personale così individuato dovrà inoltre fornire assistenza e affiancamento tecnico agli uffici comunali di tutti i sei comuni isolani per eventuali integrazioni documentali, riunioni, convocazioni, sopralluoghi e tutte le attività richieste da chi erogherà i contributi, ma anche il costante monitoraggio delle procedure amministrative relative ai finanziamenti degli interventi. Entra così in una nuova fase il progetto siglato due anni fa dalle amministrazioni isolane insieme al dottor Mimmo Barra, commissario dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo, per creare un “patto di svluppo” per l’intera isola. Fu proprio il dottor Barra a spiegare che per una efficace interlocuzione con Unione Europea e Regione è necessario un approccio locale strategico “integrato”.

Gli strumenti disponibili sono infatti capaci di dare risultati tangibili solo se inquadrati in una strategia territoriale integrata e multisettoriale di sviluppo locale. E non a caso l’orientamento strategico regionale consiste nell’evitare la frammentazione di proposte, senza un coordinamento comune, che conducono alla distribuzione di finanziamenti pubblici a pioggia. Oltre al aspetto finanziario, il progetto strategico si svilupperà secondo due direttrici: la definizione e obiettivi delle linee guida (referenti istituzionali), e l’elaborazione dei contenuti tecnico-operativi (tecno-struttura). Lo sviluppo delle linee guida sarà basato sull’individuazione dei principali assi di intervento e sulla definizione di un modello di allocazione delle risorse pubbliche. Gli assi di intervento prioritari dovranno ruotare intorno allo sviluppo degli investimenti in infrastrutture e capitale sociale, ambientale e culturale; la promozione e l’impulso della diffusione di iniziative fortemente collegate ai fabbisogni e alle caratteristiche del territorio e fondate sulla cooperazione dei soggetti che sul territorio operano. Il modello di allocazione delle risorse dovrà basarsi sul massimo confronto fra tutti i soggetti coinvolti, delle diverse idee-programma alla luce dei fabbisogni da soddisfare e degli obiettivi da conseguire; sull’analisi e sulla verifica delle priorità di intervento e dei risultati via via ottenuti; sull’individuazione, per questa via, delle esperienze migliori e delle azioni di sviluppo più efficienti ed efficaci da incentivare e riproporre.

L’obiettivo è quello di far emergere e individuare problematiche, fabbisogni e domande che nascono dalla realtà del territorio e far discendere da queste proposte linee di intervento confrontabili in termini di scelte prioritarie e strategiche per il loro sviluppo. La programmazione da avviare con riferimento ai diversi strumenti disponibili deve avere carattere di unitarietà  e di pluralità istituzionale e finanziaria. All’atto della sottoscrizione del protocollo d’intesa tra le amministrazioni, Mimmo Barra fu lapidario: “L’opportunità del Por 2014-2020 è l’ultima chance. Un treno, quello dei finanziamenti europei, che corre veloce, sul quale bisogna salire non appena stazionerà nei paraggi dell’isola. Pena restare appiedati. E per sempre. Il titolo di viaggio lo abbiamo consegnato. Altro l’Azienda Turismo, tra l’altro in liquidazione per gli effetti della Legge Regionale n. 18/2014, onestamente non può fare”.

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