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Piazzale Giovanni Verde, Luciano Castaldi chiede l’intitolazione

«Egregio signor sindaco, tra i meritori impegni assunti dall’amministrazione da Lei presieduta, vi è certamente quello di recuperare e trasmettere la memoria storica e culturale di Forio». È con queste parole che si apre la lettera inviata al sindaco Francesco Del Deo dall’ex assessore alla cultura Luciano Castaldi, che ha protocollato la missiva nella giornata di ieri. «All’inizio del suo mandato, il Comune di Forio ha avviato una serie di iniziative che lasciavano ben sperare: la riapertura del Museo Civico del Torrione, il ricordo di personalità del passato che hanno dato lustro alla  storia della nostra cittadina, la riscoperta del dialetto, l’adesione al progetto Unesco sui beni immateriali, la creazione di quella “Officina della Memoria” che molto entusiasmo sembrava raccogliere tanto nei cittadini quanto nei graditi ospiti sempre più alla ricerca di autenticità e specificità in un’epoca qual è la nostra oramai contraddistinta dalla massificazione e dalla omologazione».

«Le altre innumerevoli urgenze del territorio – prosegue Castaldi – hanno evidentemente impegnato così duramente la macchina amministrativa da non consentire la prosecuzione del buon cammino intrapreso su questa strada. Un vero peccato, perché una comunità vive, oltre che di scuole ben attrezzate, estetica cittadina, servizi pubblici efficienti, infrastrutture, parcheggi, fognature, strade sicure, impianti sportivi, anche di cultura, storia, tradizione. Il Museo Civico del Torrione, innanzi tutto».

«Certo – scrive ancora Luciano Castaldi – viene per fortuna ancora assicurata la sua apertura, con le numerose, belle iniziative che lì vengono organizzate, ma penso che non ci si debba accontentare! Occorre, io credo, una strategia per valorizzare al meglio questo monumento vivente. Occorre prioritariamente un’opera di messa in sicurezza e di restauro dell’antica struttura, ad iniziare dalla sua caratteristica merlatura. Occorre poi un progetto per custodire, proteggere e valorizzare le opere del grande scultore foriano Giovanni Maltese: e dunque una nuova catalogazione e una diversa sistemazione delle sculture, una migliore protezione dei ritratti, un sistema di deumidificazione e di videosorveglianza h24… Infine, l’inserimento del nostro Museo nel circuito dei musei civici regionali per renderlo maggiormente fruibile e dotarlo di contenuti che siano al tempo stesso antichi e moderni. Bisogna, in altre parole, potenziare il lavoro fatto fin qui».

«La disturbo infine – conclude Luciano Castaldi – per sollecitare la sua amministrazione a dare finalmente esecuzione alla delibera del 13 settembre 2013 con la quale la Giunta Municipale di Forio ha approvato l’intitolazione del piazzale marinai d’Italia, antistante l’antico Molo Borbonico, a Giovanni Verde, letterato, scultore e giornalista (Forio 1880-1956). Un piccolo gesto di riconoscenza verso questo grande foriano e la sua famiglia che tanto ha dato e continua a dare al nostro paese».

Come di certo ricorderete, appena qualche giorno fa l’ex assessore della giunta Del Deo era stato protagonista di una querelle social nella quale era stato tirato in ballo il vicesindaco Gianni Matarese: «Quella attuale – esordì l’ex assessore deldeiano – è senza dubbio tra le peggiori amministrazioni comunali che la storia di Forio ricordi. Metto subito le mani: risparmiatemi e risparmiatevi le analisi e le disamine su di chi è la responsabilità dell’attuale stato di cose. E so bene che ci sono ben altre priorità. Ma mi chiedo: è talmente difficile dare seguito ad una banale intitolazione di una piazza? Mi riferisco all’idea di ricordare degnamente il grande poeta, scrittore e scultore foriano Giovanni Verde (Forio 1880-1956). Cosa si teme? Cosa si attende? Vero caro avvocato Gianni Matarese? Fa tanto paura la cultura? Fa tanto ombra la grandezza degli uomini del nostro passato? Ma che ci state a fare se non siete capaci neppure di copiare?».

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Non si lasciò attendere la replica del braccio destro di Francesco Del Deo, che seraficamente scrisse: «Carissimo Luciano, pur non condividendo la consolidata e dilagante prassi di esternare pubblicamente sui social network riflessioni che ben potrebbero essere oggetto di colloqui personali (attesa la presenza su questi ultimi di pseudo interlocutori che pavidamente mascherano la loro identità dietro nomi fasulli), visti gli ottimi rapporti che ci contraddistinguono, ti invito a voler parlare personalmente della questione da te sollevata. Come ben sai, troverai in me massima disponibilità».

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