PILLOLE DI STORIA Il Pio Monte della Misericordia in Casamicciola

DI IVANO DI MEGLIO
Le vicende del Pio Monte della Misericordia di Casamicciola, sono indissolubilmente legate a quelle dell’omonimo istituto napoletano. Nel 1601, sette nobili napoletani che solitamente si recavano all’ospedale degli incurabili per dare cibo agli ammalati a loro spese, decisero di fondare un’istituzione per aiutare i bisognosi. Nel 1603 venne redatto lo statuto da Gian Simeone Moccia, Ascanio Carafa, Carlo Caracciolo Marchese di Vico, Cesare Piscicelli e Giambattista Severino. Fu approvato e pubblicato il 16 agosto 1604. Il documento, purtroppo, non è a noi giunto. L’atto più antico della capitolazione resta quello conservato nell’archivio storico del Pio Monte della Misericordia (cat. rubr. A, vol.1) che ricevette il Regio assenso di Filippo III il 10 luglio 1604. Lo stesso sorprende per la modernità delle soluzioni che viene data ai problemi del Monte. Abbiamo i nomi dei fondatori: Astorgio Agnese (Napoli 1574-1660), Giovan Battista D’Alessandro (1580-1656), Giovanni Andrea Gambacorta (1569-1638), Geronimo De Lagno (?-1605), Giovan Battista Manso (1567-1645), Giovanni Vincenzo Piscicelli (1571-1651), Cesare Sersale (1576-1654). Gli stessi signori, in vari semestri, sostengono il governo del Monte, rispettivamente nel proprio semestre da commissario, e seguendo le sette opere di misericordia: visita agli infermi, seppellimento dei morti, visita ai carcerati, riscatto dei cattivi, soccorso dei vergognosi, albergare i pellegrini, distribuire le rendite del Monte per l’adempimento delle opere. Non erano ancora passati due anni dalla fondazione del Pio Monte della Misericordia, così visibilmente benedetto dal cielo, che sorse il pensiero di fondare a Casamicciola un ospizio nel quale anche i tanti poveri che non erano in grado di venire a proprie spese ai miracolosi bagni dell’isola, potessero godere il beneficio delle acque termali. Era il 19 gennaio 1604, allorché Carlo Caracciolo, come governatore dell’Opera degli infermi, fece tale proposta e si incaricò nella stessa seduta Cesare Sersale di studiare sul posto tutte le relative circostanze. Accompagnato da Carlo Caracciolo e Giambattista Severini, da medici, architetti e muratori, si recò ad Ischia, dove la commissione si convinse che il posto migliore per una tale costruzione fosse un terreno di fronte alle sorgenti del Gurgitiello, situato sotto una certa casa Barbieri. La Consulta consentì a questa proposta e stabilì così per quasi 280 anni, il posto di questo importante stabilimento, che poi il terremoto del 1883 ridusse ad un cumulo di rovine. Nel frattempo, presero in affitto una casa adatta a Casamicciola e la fornirono di letti e altri suppellettili, così si poterono ospitare, nello stesso anno 1604, 15 monaci, 24 poveri secolari (civili). Nel nuovo ospizio vi era posto per 74 ammalati, oltre che un abbondante personale grazie a due turni successivi detti “missioni”. In questa prima fase 148 ammalati godevano, ogni anno, di una cura termale; di essi 40 erano religiosi di ordini che vivevano di elemosina, accompagnati e assistiti da 12 fratelli laici dei loro rispettivi conventi, 16 preti e 92 poveri vergognosi. C’era anche una cappella e, naturalmente, tutti gli altri servizi necessari per un tale stabilimento, come cucine, forno, cantina, lavanderia, due ripostigli, le quali uno soltanto per il vino, ognuno con una stanza attigua, nella quale pranzavano i cappellani e il personale di servizio. Tutto l’insieme racchiudeva un cortile con un grande gelso nel mezzo. I governatori non dimenticarono di perpetuare la memoria della fondazione di quell’opera con la seguente iscrizione che si poteva leggere fino al 1883 nell’ospizio di Casamicciola: FERDINANDII NEAP. AC. SICIL. REGIS P.F.A.P.P./ REGNI FAUSTISSIMO ANNO XXXIX/ AEDES HASCE PROPE ANTIQUAS/ MAIORE AEGROTORUM COMMODO/ QUUM ANTEA IN ITU ED REDITU/ U.A. PUBLICA PERGENDO/ IN TRIBUS AMPLIS LACUBUS/ TURMATIM OMNES MERCERENTUR/ E FUNDAMENTIS ERIGI/ OPUS DIRIGENTE IOSEPHO POLLIO P.F./ CUBERTATORES PII MONTIS MISERICOR./ CURAUERUNT
Nel 1785 si diede mano alla costruzione della vasta sala dei bagni e della nuova rotonda ad uso di sudatorio, per ovviare agli infermi la necessità di fare due chilometri di strada a piedi per andare alle stufe di Castiglione. Si aggiunsero pure nuovi dormitori e, nel 1863, dietro proposta del dottor Palma, vennero introdotti notevoli miglioramenti nel modo di amministrare i bagni. La scienza deve molto a questo dottore, a cui si deve una completa statistica clinica delle cure operate sui malati (civili) che frequentarono l’ospizio dal 1854, opera senza rivali in tutto il regno, dal quale si rileva come nel quindicennio dal 1854 al 1868, vennero ricoverati 11.197 infermi civili, oltre ai militari, i quali sono stati ammessi al Pio Monte dall’anno 1864. Il grande terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883, lesionò gravemente gli stabilimenti Manzi, Belliazzi, e Piesco. Essi però restarono in piedi, primo perché di costruzione molto buona, secondo perché situati dalla parte del Rotaro e più lontana dal ciglio del vallone. L’ospizio del Pio Monte della misericordia e le altre case più vicine a questo crollarono totalmente, o quasi totalmente. Lo stesso dottor Palma fu ferito gravemente. Il Pio Monte della misericordia alla data del terremoto, contava 400 pazienti. Il progetto per il nuovo stabilimento balneare termo-minerale, realizzato dall’ingegnere Giuseppe Florio, ebbe una tale risonanza da essere pubblicato sulle pagine di alcuni periodici come il bollettino del collegio degli ingegneri e architetti in Napoli, nel 1890 e il polytecnicus nel 1897. La costruzione del nuovo stabilimento comporta delle incisive trasformazioni del territorio. Nel bollettino, oltre a una dettagliata descrizione delle componenti strutturali e materiali, viene riportata la nuova collocazione del complesso, distante dal luogo originario ai piedi della collina, verso il mare, nell’area detta “le pezze” o “lava” in corrispondenza dell’attuale via Luigi Manzi. Lo stabilimento rientrò nell’insieme degli interventi che portarono ad una estensione dell’abitato verso la Marina, ma soprattutto il prospetto verso il mare a mutato in modo incisivo l’immagine della fascia costiera che ha perso l’originario profilo, più incontaminato e pittoresco. Il nuovo stabilimento fu giudicato il primo in Europa per ampiezza dei locali, per salubrità dei luoghi, per grandiosità delle strutture, per modernità delle attrezzature balneo-terapiche. Il complesso sorse su di un’area di 25.000 metri quadrati così distribuito: dodici dormitori, due sale per i bagni con 80 vasche, due refettori, alcuni saloni, quattro giardini, due pinete, la cappella e una serie di servizi ricavati nel piano interrato (cucine, guardaroba, lavanderie, cantine, ripostigli, eccetera.). La grandiosità dell’Opera permise a numerosi ammalati poveri di giovarsi delle cure termali gratuite; cosa che fu fatta dal Pio Monte della Misericordia per circa 80 anni ininterrottamente. Una lapide marmorea ricorda la benefica Opera:
Abbattuto l’antico edificio dal terremoto nella notte del 28 luglio del 1883, venne fabbricato dal Pio Monte questo nuovo ospizio in più ferma sede provvisto dei trovati più recenti inaugurato nel nome di Dio dal caritatevole ufficio lo stesso giorno dello stesso mese del 1895. Dopo un attività rivolta ad alleviare le sofferenze umane, il Pio Monte cessava improvvisamente negli anni sessanta la caritatevole opera, per cui le grandiose strutture cadevano in rovina per la furia degli elementi e l’incuria degli uomini. Solo recentemente è stato approvato il programma di acquisto, rigenerazione e delocalizzazione del bene da parte del Comune di Casamicciola Terme. Con l’ordinanza speciale numero 11 del commissario straordinario Giovanni Legnini, che dispone l’acquisizione pubblica da parte del comune di Casamicciola dell’ente morale, vengono disciplinati tutti gli interventi per le future destinazioni d’uso sia del Pio Monte, sia dell’Istituto Ibsen, affidando all’agenzia Del demanio il ruolo di soggetto attuatore per la progettazione di tutti gli interventi e le esecuzione delle opere principali previste. L’immobile verrà destinato a funzioni ad alto impatto sociale che consentiranno, oltre alla sua rigenerazione, anche alla salvaguardia della sua identità così importante per la cultura dell’isola. La gran parte del complesso, circa il 70%, sarà destinata alla riallocazione delle funzioni scolastiche dell’ex Istituto Ibsen, gravemente danneggiato dal sisma del 2017, per garantire a studenti e docenti spazi nuovi e sicuri per le attività didattiche. La restante parte sarà riservata ad un progetto di interesse pubblico riguardante un centro di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo delle scienze del mare, delle acque, della cura termale e del benessere. Nel frattempo, il Pio Monte della Misericordia, si è impegnato a restaurare la fonte del Gurgitiello, di sua proprietà, per mettere poi a disposizione anche del Comune le preziose acque termali, in coerenza con le finalità ad uso scolastico e di ricerca scientifica dell’ente morale. Mi riservo di pubblicare in un secondo momento la vita dell’ente nel settecento, avendo trovato dei documenti che ne approfondiscono la conoscenza. Ad maiora.
Fonti: sismaischia.it
La città, il viaggio, il turismo, percezione, produzione e trasformazione : raccolta di saggi, Di Gemma Belli, Francesca Capano, Maria Ines Pascariello · 2017
Gl’ Incurabili, 1890 di Giuseppe Ria, anno
Istruzioni per lo governo del Monte della Misericordia dipendenti da primitivi statuti relativi alla fondazione del Monte istesso: da successivi continuati registri di Conclusioni; dalle Risoluzioni delle Giunte generali, e dalle specifiche per disposizioni testamentarie di benefattori … e coll’aggiunta delle ulteriori pie disposizioni sopravvenute sin’oggi per tutto l’anno 1776 dal rev. D. Antonio Venuto attual segretario del Monte stesso Di Pio Monte della Misericordia, AntonioVenuto · 1777
Memorie del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere
Classe di scienze matematiche e naturali · Volumi 15-16 Di Real Istituto lombardo di scienze e lettere. Classe di scienze matematiche e naturali · 1885
I tesori sotterranei dell’Italia
Descrizione topografica e geologica nel Regno d’Italia in cui rinvengonsi Minerali, ordinata secondo i Bacini idrografici del Paese: arrichita di Analisi di Minerali impiegati nelle Arti nelle Industrie …Di Guglielmo Jervis · 1874
Transunti, Volumi 5-6, 1881 l’accademia
Paolo Buchner in Centro Studi Isola d’Ischia, 1971
Gino Barbieri, le terme di Casamicciola, Centro Studi Cristofaro Mennella
Beniculturali.it






