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PILLOLE DI STORIA / L’Isola d’Ischia è legata al ciclismo che conta da oltre 60 anni

L’Isola d’Ischia è legata al ciclismo che conta da oltre 60 anni. Da quando Cioè, Giacomo Douringer figlio operoso ed adottivo della nostra isola (la madre era ischitana), giovane direttore del centro Rai di Napoli, ebbe la felice idea di portare il Giro d’Italia a tappe  sul circuito stradale di Ischia. Correva l’anno 1959. Si diceva a quel tempo che era un sogno, e il sogno si tasformò in realtà. Quel  Giro d’Italia del 1959, quarantaduesima edizione della “Corsa Rosa”, si svolse in ventidue tappe. Ischia fu una di esse, dal 16 maggio al 7 giugno 1959 per un percorso totale di 3 657 km. Fu vinto dal lussemburghese Charly Gaul in 101h50’26” alla media di 35,909 km/h precedendo il francese Jacques Anquetil e l’italiano Diego Ronchini. Gaul sconfisse seccamente l’astro nascente Jacques Anquetil, e dopo aver perduto la maglia rosa nella tappa di Bolzano la riconquistò nella penultima tappa, andando in fuga sul Piccolo San Bernardo e staccando il francese di 10 minuti. La tappa di Ischia fu la n. 8 per una lunghezza complessiva di 31 km/h. Vinse sull’isola Antonino Catalano, siciliano in 00h 52′ 23” alla velocità media di 35.507 km/h. Parteciparono alla tappa di Ischia oltre ad Antonino Catalano naturalmente, Jacques Anquetil francese, Herry Vanloy belga, Diego Ronchini italiano, Adriano Zamboni italiano, Charly Gaul luxemburghese, Guido Boni italiano, Hilaire Couvreur belga, Miguel Poblet Orriols spagnolo e Rolf Graf svizzero in ordine di arrivo e classifica. Dopo quell’evento cosi prestigioso crebbe fra gli ischitani la passione per la bicicletta che per la verità già era di casa nella nostra isola. Erano i tempi in cui si tifava per Coppi e Bartali e la loro rivalità sportiva. Di ciclisti appassionati ad Ischia ci vengono in mente Raffaele Mazzella (Suglia), Giancarlo Iapino, Chicchino Mancusi,i fratelli Camillo e Giovan Giuseppe Mazzella (shell),Giovan Giuseppe Mazzela di Campagnano.. Poi sono arrivati gli Scotto D’Abusco ed il ciclismo anche da noi  è diventato professionismo. Sull’isola si organizzavano varie corse ciclistica con trofei dagli svariati nomi. Il più importante fu quello che portava il nome di Marcello Rodinò. Nel 2013 l’isola d’Ischia ospita  una tappa del suo secondo Giro d’Italia

Il passaggio tra i professionisti del ciclista ischitano Michele Scotto d’Abusco,  ha spinse il Senatore Salvatore Lauro ad avvicinarsi al mondo del Ciclismo con una iniziativa che andando in porto ssarebbe stata cone è stata, di grandissimo vantaggio per l’immagine turistica dell’isola. Al riguardo il Sen. Lauro, raccogliendo un suggerimento del giornalista-medico Porreca, invitò alcune squadre italiane e straniere  di ciclisti a svolgere la propria preparazione ad Ischia dal momento  che l’isola offriva tutti i requisiti ambientali e climatici per assolvere senza problema al compito. Oltre a ciò, il Sen. Salvatore Lauro avanzò la proposta al patron dell’Organizzazione il sorrentino Castellano, di programmare una Tappa del Giro d’Italia sul circuito stradale dell’Isola d’Ischia, emulando così il compianto Giacomo Deuringer  che riuscì ad ottenere nel lontano 1959 che il Giro d’Italia passasse per Ischia. Tutto andò per il meglio. E Ischia ospitò nel 2013 una tappa del suo secondo Giro d’Italia. Ora si aspetta la terza occasione.

Michele Lubrano

 

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