LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Allora fate qualcosa di veramente “green”»

Dice bene l’avvocato Mario Goffredo. Perché non destinare i soldi raccolti dai parcheggi sulle strisce blu, nel comune di Ischia, a progetti per favorire ed estendere nel quotidiano il concetto, a questo punto sbandierato da più parti, di mobilità sostenibile? I parcheggi, possono essere un problema. Sì, perché si tratta di pagare, giustamente, anche in modo salato per la propria auto. Potrebbero diventare un’opportunità però se s’iniziasse a ragionare nell’ottica di sacrificio collettivo, funzionale alla costruzione di una visione espansa comprensiva di una mobilità alternativa, realizzabile e percorribile.

Verde, insomma. Verde, da realizzare con azioni pratiche di politica economica di lungo periodo e non solo per gestire l’ordinario. Com’è naturale, oltre che ovvio, il ragionamento può estendersi agli altri comuni dell’isola. Per stimolare le maggioranze sarebbe auspicabile l’apporto pure delle opposizioni che al momento sembrano dormire sonni tranquilli in spiaggia in attesa di tempi migliori, dopo aver firmato una sorta di patto di non belligeranza. Tranne forse a Barano e a Forio le altre sono scomparse dietro il gioco degli interessi di questo o di quello. Se oggi a guadagnare dai posteggi a pagamento vi sono società private che gestiscono il blu delle strisce, il che per lo più corrisponde a interessi privati non certo collettivi, va da se che non sono i cittadini o la società isolana i diretti fruitori di effetti a favore dell’ambiente come di una politica efficiente nella gestione di soldi e territorio.

La navetta spaziale Zizì funziona. In cantiere forse se ne prevede un’altra a supporto di quella esistente. Non basta però a favorire l’educazione civica. Non è sufficiente per costruire una mentalità a favore di una mobilità diversa. Perché i sindaci non indirizzano le somme raccolte dalle zona di sosta a pagamento verso la costruzione di una sostenibilità seria, invece di parcheggiare quelle somme nelle tasche di società private? Ci serve un progetto. Per favore: che siano banditi quelli scritti e mai realizzati a causa della perdita del finanziamento e per i quali sono passati più di quindici anni. Serve una collaborazione intercomunale nuova sulla mobilità alternativa. Dall’uso dell’elettrico con autobus e taxi a incentivi per favorirla. In altri comuni della Penisola si è stabilita la gratuità del parcheggio nelle aree a pagamento per i possessori di auto elettriche o ibride e funziona. Ci serve un ingresso graduale alla convinzione che l’uso della macchina ha costi altissimi e che se c’è necessità di spostarsi è meglio farlo con navette o con il car sharing e taxi elettrici o ibridi. La necessità è comprensibile: arrivare a sfavorire progressivamente l’uso dell’auto privata perché prenderla significherebbe sostenere costi elevati. Un’analisi realizzata dal Centro Studi Promotor nel novembre 2018, specializzato nel mercato dell’automobile, ha stimato che ogni automobilista in Italia tra acquisto, carburante, manutenzione e tasse spende orientativamente 4.400 euro l’anno per l’automobile, circa 367 euro ogni mese, cioè 15 euro al giorno. Dal costo è escluso quello per il parcheggio a pagamento e varie ed eventuali che possono farlo lievitare di altri 10 euro. La sensibilità civica insomma va costruita, E passa, indubbiamente, per una nuova politica economico ambientale. A quanto risulta nessun sindaco, nessuna giunta, nessun rappresentante che siede nei civici consessi, ha una visione su che cosa e come realizzare un piano di questo tipo.

A disposizione ci sono pure i fondi dei piani strategici della Città Metropolitana e della Regione Campania. Il problema, per cui questo flusso di soldi scappa sotto il naso dei nostri amministratori è semplice: mancano professionisti capaci di scrivere un progetto – proprio per l’accesso ai fondi – in modo competente e non con i piedi. E qui torna in prima fila sul palco del teatro isolano la figura del sindaco di Ischia, Ferrandino insieme ai suoi colleghi: in “comune” hanno tutti una visione limitata sulle nuove politiche economiche che possono adottarsi. In molti casi sono proprio loro a limitarne le ipotesi, spesso per superbia. Ferrandino e i suoi colleghi, conoscono bene della presenza di questo pacco di soldi nell’alveo degli enti superiori. Certo che lo sanno. Se non lo sapessero sarebbe grave. Sanno, tutti, che hanno necessità dell’aiuto di qualcuno che sappia come si scrive un progetto, ma nessuno ammette che tra gli impiegati comunali, retribuiti, non c’è una figura che sia capace di redigere un piano, perciò hanno bisogno di figure terze ed esterne. Non ci si può fermare a operazioni spot e venderle come “green”. Quella che ha avuto a oggetto l’abbassamento temporaneo, per soli due mesi, della tariffa per i taxi di Ischia da 12 a 10 euro non è un’azione “green” a favore della mobilità sostenibile. Se qualcuno ne è ancora convinto, si è assicurato un posto all’ombra dell’immobilismo mentale insostenibile. E come sulle strisce blu saremo costretti, gioco forza, a pagarla anche noi. Cara, ancora una volta.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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