CRONACAPRIMO PIANO

Rebus depuratore, nuovo summit in video conferenza

Come annunciato nei giorni scorsi da Il Golfo, ieri mattina si sono ritrovati (a distanza) tutti gli attori di questa intricata vicenda. Si cerca il compromesso per fermare il contenzioso giudiziario

L’incontro c’è stato, come peraltro annunciato ampiamente nei giorni scorsi dal nostro giornale. Così nella mattinata di ieri, si è svolta l’attesa (e invero decisamente lunga, vista la complessità dell’argomento da trattare, e soprattutto delle sue mille sfaccettature) video conferenza con la quale si intendeva sbrogliare quella che è diventata l’ormai davvero intricata matassa del depuratore di San Pietro. Resa ancor più tale da una sentenza del TAR Campania che di fatto ha restituito i terreni dove sorge quel che è stato costruito del depuratore alla società Limparo, proprietaria dell’area, che fa capo alla famiglia Di Meglio. E’ chiaro che l’interesse di tutte le parti in causa è quella di evitare che il contenzioso prosegua al Consiglio di Stato, perché questo rischierebbe di allungare ulteriormente tempi già biblici per le prosecuzione ed il completamento dell’opera.

Ecco perché ieri mattina hanno risposto tutti “presenti”. Collegati in videoconferenza c’erano il commissario per la depurazione Giugni, il rup della Regione Campania Trinchillo, i progettisti Bencivenga e Cozzolino, i legali della società Limparo (Di Meglio e Scotto) che hanno interloquito con lo spettatore interessato per eccellenza, ossia una rappresentanza dell’amministrazione comunale composta dal sindaco Enzo Ferrandino e dagli assessori Paolo Ferrandino e Liviana Buono oltre che dal responsabile dei Lavori Pubblici, Lia Baldino. Il primo cittadino ha poi così sintetizzato l’incontro: “La velocizzazione delle procedure per riavviare e concludere l’opera nel più breve lasso di tempo possibile nonché la certezza della copertura economica da parte della gestione commissariale sono state le nostre rivendicazioni che abbiamo posto sul tavolo. L’auspicio manifesto è il superamento degli ostacoli alla ripresa con la dichiarata disponibilità da parte dell’ente a trovare delle soluzioni bonarie nei contenziosi allo stato pendenti e che, oramai da decenni, vedono il Comune di Ischia e la Regione Campania contrapposti alla società proprietaria del fondo”.

Già, ma in cosa si configurerebbero queste soluzioni bonarie? A risolvere il “nodo” potrebbe essere la parola fine ad un contenzioso che si trascina da ormai quarant’anni (parliamo dei tempi in cui sindaco d’Ischia era il compianto Enzo Mazzella), quello che vede la presenza in un’altra zona di quell’area di proprietà della società Limparo di un vecchio depuratore. Il compromesso potrebbe essere trovato dalla restituzione della volumetria di quella porzione di terreno alla stessa Limparo a lavori conclusi: ricordiamo che per quel vecchio impianto di depurazione c’è una illegittima occupazione da parte dell’ente di via Iasolino. Il solco per arrivare a dama è stato tracciato, adesso il lavoro tocca agli studi legali che si spera possano fare sintesi e raggiungere l’obiettivo.

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