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“Facciamo un pacco alla camorra” l’evento giovedì scorso all’istituto Telese

di Isabella Puca

Ischia – È stato ancora una volta l’istituto scolastico “Vincenzo Telese” a ospitare la manifestazione organizzata dal presidio ischitano di Libera contro le mafie dedicata a Gaetano Montanino, “Facciamo un pacco alla camorra”, un progetto promosso dal comitato Don Peppe Diana. L’istituto Telese insieme con l’istituto Anna Baldino di Barano sono, infatti, tra i soci fondatori del presidio d Ischia e Procida che, a quasi un anno dal suo avvio, ha già iniziato a seminare bene tra giovani e meno giovani.  Presente all’evento anche il vescovo di Ischia Mons. Pietro Lagnese che ha più volte sottolineato durante il suo saluto l’ affetto particolare nei confronti di Libera. «Mi complimento con il dirigente per aver voluto aderire con la scuola a questo presidio. Abbiamo molto bisogno di questa presenza per questo desidero incoraggiare e collaborare. Viviamo tempi in cui la legalità, l’impegno della giustizia per il rispetto dei più deboli, sono temi che in qualche modo vediamo non sempre realizzati, sia in campo politico che istituzionale. Abbiamo bisogno che  qualcuno  ci ricordi quanto sia importante l’ impegno per la giustizia. Facciamo un pacco alla camorra promuove i prodotti che vengono dalle terre confiscate ed è un’iniziativa lodevole. É bello che la vostra scuola abbia aderito perché in questo modo facciamo scuola vera, formiamo e ci formiamo tutti a vivere nella giustizia e nella legalità. La scuola deve servire a questo. Auguri al vostro istituto e auspico che anche altri prendano esempio affinché possa il contributo di Libera crescere sempre di più sul nostro territorio». Tra gli applausi degli studenti la parola è poi passata al dirigente scolastico Mario Sironi che ha ringraziato il Vescovo e i docenti presenti alla mattinata all’insegna della legalità, «in Italia il problema della legalità è molto serio; le statistiche – ha detto il preside ai ragazzi – ci dicono che il livello di corruzione è molto alto. Questo fenomeno d’ illegalità diffusa uccide il vostro futuro. Vi troverete a dovervi confrontare con problematiche che incideranno sul vostro domani. Se voglio essere un cittadino consapevole lo devo imparare a scuola é quest’ ultima a darmi gli strumenti giusti. Voglio che da qui escano dei professionisti che siano dei gentiluomini e delle gentildonne». Il preside Sironi ha poi sottolineato l’impegno della scuola nel procedere con altre iniziative sulla legalità, come un modulo sul rispetto del fisco lì dove il pagamento delle tasse é un passo importante verso la legalità, e sul lavoro nero affinché i lavoratori del domani imparino a conoscere i propri diritti. Non mancherà, alla luce delle tante morti avvenute sulle nostre strade, un percorso sull’educazione stradale affinché sin da giovani imparino a rispettare le regole.  Egidio Ferrante, attivista del presidio, ha inaugurato il suo discorso citando le quattro tappe più importanti percorse da Libera: quella del 5 febbraio quando proprio al Telese ci fu l’apertura del presidio alla cittadinanza, il 21 marzo con la prima manifestazione nazionale di Libera a cui presero parte gli studenti ischitani, 14 ottobre quando il presidio manifestò con gli ischitani per il diritto alla salute e infine quella del 22 ottobre giorno in cui si è celebrata la giornata della legalità nella sede di Lacco Ameno. «Qui al Telese ci sentiamo a casa – ha detto ancora Egidio – e vorremmo dedicare questa mattinata a Fabrizia, la ragazza di Sulmona che ha trovato la morte a Berlino durante l’ultimo attentato. Cercava un mondo diverso ed è rimasta, invece, vittima innocente». “Facciamo un pacco alla camorra” il titolo della giornata, ricopre ben due significati, il pacco realizzato in cartone riciclato al 100%, può essere sì un dopo per Natale con prodotti provenienti da beni confiscati alla camorra, dove ora esistono delle cooperative nelle quali lavorano persone svantaggiate, «si chiamano le NCO che prima stava per Nuova Camorra organizzata e ora per Consorzio di nuova cooperazione organizzata. Acquistare uno di questi pacchi significa contrastare questa economia criminale e speculativa». Presente al tavolo della conferenza anche Luciana, la moglie di Gaetano Montanino, «Ischia la sento come una seconda casa ma è terreno fertile verso quest’argomento a me molto caro. La camorra é vicina sta in tutte le cose. Dobbiamo essere attenti in tutto ciò che facciamo. Il pacco nasce dal fatto che a Napoli “fare un pacco” significa dare una fregatura; Libera ha capovolto la cosa e adesso è lei a fare il pacco alla camorra». «Scegliere questo pacco – ha detto invece Filomena Sogliuzzo, presidentessa del presidio ischitano – significa adottare le persone che lavorano in questa cooperativa. É un impegno che nasce dal sangue di tante vittime innocenti. Libera vuole creare cittadini che facciano scelte etiche, e voi, sentite vostro questo argomento?». È stata questa la domanda che è stata rivolta ai ragazzi, domanda che però non ha ricevuto risposta. Il giorno prima, invece, grande è stato il riscontro ricevuto dagli studenti dei licei isolani; in mille e cinquecento hanno partecipato all’incontro svoltosi al cinema Excelsior dove si è parlato del problema dell’ospedale o di quello relativo alla spiaggia di cava dell’isola, questioni che girano intorno alla legalità. «Sono rimasta colpita dalle loro storie – ha detto ai ragazzi Maria D’Ascia – Luciana, moglie di Gaetano Montanino, in questi  giorni é andata a incontrare uno degli assassini di suo marito. Con Don Ciotti, inventore di Libera,  sta facendo in modo che questo che era un adolescente quando ha commesso il fatto, invece di marcire in galera, abbia una vita normale, possa lavorare in una città del nord perché  il clan cerca di tenerselo stretto. Libera fa delle cose straordinarie e il senso di responsabilità che portano loro é troppo grande per farglielo portare da soli». Ischia non è immune al problema. È questo il messaggio che si è cercato di trasmettere ai ragazzi presenti in sala; anche Ischia ha un bene, e forse anche di più, confiscato alla camorra dove oggi è sorto il Centro Giuseppe Di Natale nel quale si svolgono numerose attività per i diversamente abili.  L’isola d’ Ischia è vista da sempre come il luogo in cui i camorristi vengono a trascorrere le loro villeggiature, una nomea che di certo sarebbe il caso di scrollarsi di dosso. Il presidio Libera Ischia e Procida dedicato alla memoria di Gaetano Montanino continua a seminare in questo verso, affinché i giovani di oggi saranno uniti un domani per un grande “pacco” alla camorra.

 

 

 

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